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Rai: 2015 in rosso per 25,6 milioni, raccolta a -2%

Autore: V Parazzoli


Il CdA presieduto da Monica Maggioni ha approvato il bilancio; per Rai Pubblicità l'obiettivo di quest’anno è del +7,5%, nei primi 4 mesi adv in crescita del 5,4%

Monica Maggioni, presidente Rai Monica Maggioni, presidente Rai Il CdA della Rai presieduto da Monica Maggioni ha approvato il progetto di bilancio 2015 della Capogruppo e quello consolidato del Gruppo, che verranno sottoposti alla deliberazione dell’assemblea ordinaria degli azionisti, che sarà convocata all’inizio di giugno. I bilanci d’esercizio e consolidato, illustrati dal d.g. Antonio Campo Dall’Orto, sono stati redatti - per la prima volta - in base ai principi contabili internazionali IFRS adottati in conseguenza dell’emissione, avvenuta nel 2015, del prestito obbligazionario non convertibile oggetto di quotazione presso l’Irish Stock Exchange. Il bilancio consolidato di Gruppo Rai chiude l’esercizio 2015 con una perdita di 25,6 milioni di euro, in netta diminuzione rispetto a quella del 2014 (-175,8 milioni), e risulta sostanzialmente in linea con quanto previsto nel budget. Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale Rai Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale Rai I ricavi ammontano complessivamente a 2.493,1 milioni (2.489,2 nel 2014), sostanzialmente allineati rispetto al passato esercizio e costituiti da canoni per 1.637,5 milioni, pubblicità per 658,8 e altri ricavi per 196,8. I ricavi da canone, in considerazione della diversa incidenza dei provvedimenti legislativi intervenuti in materia nel 2014 e nel 2015, si incrementano di 49,4 milioni. Quelli pubblicitari si riducono per circa quasi 15 milioni e, cioè, di circa il 2%; “senza tener conto dei ricavi legati ai grandi eventi sportivi che avevano caratterizzato l’esercizio 2014 – fa notare però il Gruppo - la performance nel segmento televisivo (+2,5%) è risultata superiore a quella del mercato (+0,7%)”. La raccolta incrementale generata due anni fa dai Mondiali di calcio è stata infatti di 34 milioni circa. Per il 2016, la concessionaria guidata da Fabrizio Piscopo conferma per ora l’obiettivo di arrivare a 700 milioni, che sarebbe pari al +7,5% se si considera che, da questo mese, non potrà più raccogliere per Rai YoYo, Rai 5 e Rai Storia, dovendo quindi rinunciare a una decina di milioni per il periodo fino a fine anno. Per contro, dagli imminenti Europei di calcio sono attesi 25 milioni di raccolta incrementale, e altri 8 in più dalle Olimpiadi. I primi 4 mesi, intanto – dopo il +6% del periodo gennaio-marzo - sono andati bene, con un progressivo del +5,4%, con aprile al +7/8%. Tornando al bilancio 2015, i costi operativi si riducono di 107,6 milioni (-5,2%), passando da 2.073,2 a 1.965,6 milioni, in gran parte per l’assenza, negli esercizi dispari, di grandi eventi sportivi, il cui impatto nel 2014 è stato pari a 94,6 milioni. Per effetto della riduzione di ammortamenti e svalutazioni, il risultato operativo consolidato evidenzia, rispetto all’esercizio precedente, un miglioramento di 141,2 milioni che, a livello di risultato netto, cresce a 150,2 milioni, anche per effetto della riduzione degli interessi passivi grazie all’emissione, avvenuta nel corso del 2015, del prestito obbligazionario 2015-2020 per 350 milioni, destinato a investitori istituzionali. La posizione finanziaria netta di Gruppo a fine esercizio si attesta a -362,4 milioni. Il bilancio d’esercizio 2015 della Capogruppo si chiude con una perdita di 46 milioni, in sensibile riduzione rispetto al risultato dell’esercizio 2014. “Il risultato d’esercizio raggiunto l’anno scorso – ha detto Campo Dall’Orto - conferma la capacità della Rai di gestire la propria attività con criteri economici e garantendo nel contempo, attraverso un adeguato volume di investimenti, un’elevata qualità dei suoi contenuti. Ora dobbiamo cogliere la sfida del piano industriale, recentemente approvato all’unanimità dal CdA e che punta a trasformare la Rai in una moderna ed efficiente media company: è un lavoro che abbiamo cominciato mesi fa e che potrà essere portato a termine soprattutto grazie al grande valore professionale di tutti i dipendenti. La Rai dimostrerà in questo modo di saper svolgere pienamente il proprio ruolo di servizio pubblico, meritando così le risorse messe a disposizione tramite il canone”. L’anno scorso, le famiglie paganti sono state 15,5 milioni e gli evasori hanno raggiunto il 27% della popolazione. “Il canone associato alla bolletta elettrica ha il fine, abbassandolo a 100 euro, di allargare il bacino potenziale del numero di utenti elettrici, che sono 23 milioni – ha spiegato sempre ieri il d.g. durante un’audizione in Commissione di Vigilanza -. La quantità di canone che prevediamo esserci in più quest’anno è di 174 milioni, che diventeranno 137 nel 2017 e 142 nel 2018”. Quanto agli obiettivi, la Rai punta ad acquistare i diritti dei Mondiali di calcio del 2018. “Che si pagano in anticipo – ha sottolineato – ma i cui benefici arriveranno invece nell’anno stesso”.

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Rai

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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