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Radio Deejay compie 35 anni. Domani festa al Pala Alpitour di Torino e diretta live su Facebook

Autore: S Antonini


Investiti 500 mila euro per realizzare l’iniziativa, che ha il sostegno di Pioneer e di Suzuki. Linus: «Il futuro delle radio è meno personaggi e intrattenimento, più verticalizzazione»

Radio Deejay compie 35 anni e festeggia domani al Pala Alpitour di Torino, con un evento che sarà trasmesso anche in diretta live su Facebook dove l’emittente del Gruppo L’Espresso ha oltre due milioni di fan. Partner dell’evento, per la realizzazione del quale sono stati investiti 500 mila euro, sono Pioneer, con due prodotti della linea Pioneer Dj, e Suzuki con il modello di suv Ignis. L’occasione offre a Linus, direttore della radio dal 1995 dopo l’uscita di Claudio Cecchetto per fare una riflessione sul “nuovo” mondo della radio, che vede l’ingresso in grande stile di operatori televisivi come Mediaset, e la conseguente concentrazione di molta forza commerciale nelle mani di un solo soggetto, così come l’evoluzione di editori come Lorenzo Suraci, che nel giro di un anno ha triplicato la potenza di fuoco sul mercato affiancando a RTL 102,5 - il network leader per ascolti in Italia - Radio Zeta l’Italiana e Radio Freccia.

«L’ingresso di Mediaset è molto “pesante”, una corazzata con un pacchetto molto forte. In questo contesto, per emergere dobbiamo puntare sul prodotto, sulla sua qualità e pregevolezza». Ma anche la ricchezza di contenuti è una particolarità tutta italiana, rispetto a grandi network all’estero che fanno prodotti «più semplici, meno sofisticati. Noi siamo figli di un modo di pensare la radio che risale agli anni ‘80, ancora sopravvivono le rivalità personali, il che ci spinge a fare una radio estremamente raffinata, curata in modo quasi esasperato». Anche i nuovi attori, per esempio Mediaset, in qualche modo raccolgono questa eredità: «Pier Silvio Berlusconi è cresciuto con le radio degli anni ‘80» dice Linus.

Radio Deejay

Prima o poi deve avvenire un ricambio generazionale, ma questo cambierà radicalmente la radio: «Il futuro della radio sarà, probabilmente, meno ricco di contenuti e personaggi - dice Linus - e caratterizzato da una maggiore verticalizzazione. C’è da dire che oggi vedo poco ricambio a disposizione, i giovani preferiscono fare qualcosa su YouTube che però ha un linguaggio molto diverso rispetto alla radio». Linus si fa sfuggire che non gli dispiacerebbe fare uno spin off radiofonico dedicato esclusivamente alla musica italiana. Radio Deejay è la seconda per ascolti dopo RTL 102,5 con 4,85 milioni di ascoltatori nel giorno medio circa. A metà febbraio usciranno gli ultimi dati Radio Monitor perché a breve dovrebbe partire la prima tranche della nuova ricerca voluta dal Tavolo Editori Radio. «In realtà non credo molto a questi numeri, che arrivano sempre molto in ritardo rispetto al periodo a cui si riferiscono, vorrei un dato più puntuale e tempestivo. Capisco però che è una mia illusione».

Le radio storiche italiane devono far fronte all’invecchiamento del pubblico «ma fortunatamente, se l’età di “ingresso” dell’ascolto è cresciuta, ce li portiamo dietro per molto tempo. La chiave di accesso alla radio oggi è la macchina, se un tempo si cominciava ad ascoltare la radio a quindici anni oggi almeno dieci dopo, con la prima auto». La rivoluzione digitale ha giovato molto alla radiofonia grazie alla possibilità di ascoltare la radio in ogni momento e luogo, attraverso i device e le app. «La app dello smartphone è la vera svolta, non tanto il DAB che presenta ancora parecchi difetti», a cui si affiancano il podcast e l’ascolto non lineare. Quanto ai cambiamenti nel palinsesto, Linus si scontra con un certo “conservatorismo” degli ascoltatori, i quali sono molto abitudinari rispetto alle proprie trasmissioni preferite. Intanto, presidia il palinsesto con una massiccia presenza, a cui si aggiunge da qualche tempo il commento della classifica «che secondo me rappresenta il climax della radio e che sanno fare solo i deejay vecchio stampo».

Quanto alla trasmissione della festa di domani su Facebook, Linus non manca di sottolineare che il proprio atteggiamento verso i social, molto prudente - è presente solo su Instagram e ha chiuso il proprio blog dopo 14 anni «per onestà, non sapevo più cosa raccontare» - non inficia la politica social della radio, la cui pagina Facebook ha appunto superato i due milioni di like ed è seconda solo a quella di Radio Italia, mentre è prima su Instagram e Twitter. Ma i live su Facebook sono il futuro, anche perché l’anno scorso la festa è andata in onda su La Nove/Deejay Tv mentre quest’anno quella collaborazione è venuta meno. Sempre più forte, invece, appare attualmente la collaborazione con Sky, sia per la realizzazione di tutto il pacchetto delle radio satellitari, sia con la partnership per “X Factor”: «Per forza di cose, noi non possiamo collaborare né con Rai, né con Mediaset; e senz’altro loro non potrebbero lavorare con le radio del gruppo Mediaset oppure della Rai».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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