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Con le Progressive Web Apps, le pagine web sul mobile si “trasformano” in applicazioni

Autore: Redazione


La tecnologia lanciata da Google, permette agli utenti un utilizzo del mobile web del tutto simile a quello di un app ma senza alcun download e usufruendo dei vantaggi di entrambi.

Con il costante aumento dell’utilizzo della telefonia mobile e lo sviluppo di siti web sempre più mobile-friendly che le aziende ottimizzano per garantire un esperienza utente ottimale, gli sviluppatori stanno lavorando duramente per rendere il mobile web più efficiente e utile possibile. L’anno scorso, gli sviluppatori di Google hanno creato la tecnologia Progressive Web Apps, un’esperienza interattiva che ha sia le caratteristiche di un sito web sia quelle di un app mobile. Durante una sessione al Google I/O 2016 tenutosi a marzo, Alex Russell, un ingegnere software di Google, a capo del progetto, ha dichiarato che Progressive Web Apps: “Rende meno netta la linea divisoria tra web content e app, mantenendo saldi i punti di forza del web”. In sostanza, le Progressive Web Apps consentono agli utenti di vivere un’esperienza di fruizione del tutto simile a quella delle applicazioni ma utilizzando un semplice browser mobile. Gli utenti possono interagire con pagine mobile che hanno l’aspetto e le funzionalità di un app, tra cui le notifiche push, l’accessibilità offline, e la possibilità di aggiungere un collegamento alla schermata iniziale del dispositivo, senza dover visitare necessariamente un app store. La tecnologia di Google, inoltre, non è un’esclusiva di Chrome, ma anche altri browser stanno cominciando a supportare le Progressive Web Apps. Come funzionano nello specifico Le Progressive Web Apps (PWA) sono state progettate con tempi di caricamento estremamente veloci ed eliminano molti dei passaggi necessari per accedere a determinati tipi di informazioni o elementi direttamente da un sito web. Inoltre sono dotate di un’intelligenza in grado di catturare i comportamenti degli utenti e le preferenze che le rende in grado di fornire un’esperienza maggiormente personalizzata. Queste applicazioni sono accessibili da una qualunque scheda del browser e non richiedono alcuna installazione o download. Interagendo spesso e archiviando i propri dati personali, l’utente può “costruire un vero e proprio rapporto” con l’applicazione. In cambio, questa invierà le notifiche push allo scopo di rigenerare il processo di engagement. Quando una Progressiv Web App è online, è completamente linkabile e distribuita da un host che supporta il protocollo HTTPS. In molti casi, la versione mobile del sito web diventa essa stessa una PWA, in quanto consente un’esperienza utente condensata su qualsiasi tipo di schermo e con una varietà di funzioni accessibili con un semplice screen tap, uno swipe o un o click. Quando Google ha presentato la tecnologia, durante il keynote di Progressive Web App Summit 2016, è emerso che ogni azienda dovrà avviare un proprio percorso per la costruzione di Progressive Web Apps, considerato un passaggio essenziale per il miglioramento della navigazione mobile. I vantaggi chiave della tecnologia Le PWA offrono una serie di vantaggi rispetto ad un tradizionale sito mobile friendly, tra cui:
  •  Le notifiche push che consentono all’utente di ottenere un riepilogo veloce o un’istantanea di aggiornamenti o messaggi anziché riceverle via email o attendere di accedere per controllare;
  • Una funzionalità offline che consente all’applicazione di continuare l’esecuzione in background e “prendere appunti” sul comportamento e le attività dell’utente, senza che l’utente debba interagire con l’applicazione direttamente;
  • Un layout altamente responsive che rende la navigazione più facile rispetto ad un sito full desktop ma su un dispositivo mobile;
  • Si adattano a qualsiasi dipositivo come desktop, smartphone, tablet, indipendentemente dalla connettività;
  • Sono del tutto simili alle app : all’utilizzatore sembrerà di usare un’app mobile, con le stesse interazioni e design;
  • È necessario un minore utilizzo dati, particolarmente importante per gli utenti delle zone con accesso ad internet lento o limitato;
  • Sono accessibili a tutti gli utenti di Internet, dal momento che viene meno l’obbligo di scaricare l’app o di pagare per scaricarla;
  • Sono progressive: possono essere usate da chiunque, indifferentemente dalla tipologia di browser poiché sono costruite sulla base del principio del “progressive enhancement” ( più funzioni offre il browser più funzioni offre la Web App );
  • Sono sempre aggiornate : grazie ai “Service Workers” e altri software dedicati
  • Sono Sicure: con l’utilizzo di HTTPS tutti i contenuti ed il trasferimento dei dati viene messo in cassaforte.
Google non aveva già le Accelerated Mobile Pages? Le PWA sono una conseguenza del progetto delle Accellerated mobile pages. Queste ultime sono state create semplicemente per caricarsi velocemente sui dispositivi mobili, e le PWA sono altrettanto veloci, ma si differenziano per avere un maggior numero di funzionalità. La differenza è che le AMP sono indicizzate nei risultati di ricerca di Google, cosa che guida il traffico verso di loro, mentre le PWA, richiedono un URL o un collegamento diretto. Tuttavia l’adozione non è ancora così capillare poiché gli aspetti negativi sono molti ed è una tecnologia relativamente nuova che in molti stanno ancora solo sperimentando. Inoltre, non tutta la tecnologia è stata pienamente adottata. Ad esempio, il software di servizio Worker, che aiuta con alcune delle funzioni più avanzate, come quelle offline, non è supportato dal browser Safari di Apple.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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