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Prime Real Time, l’intesa con Sharethrough prosegue nel segno del video e di Unified Auction

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La società del Gruppo Triboo ha tenuto un evento con il partner americano, che di recente ha avviato la vendita degli spazi tramite header bidding

Il native advertising non è una moda passeggera, ma il futuro e anzi il presente della pubblicità. Ciò è ancor più vero se si considera la grande diffusione del mobile, ormai diventato il media principale con il quale le persone si connettono online. In questo contesto le pianificazioni native stanno abbracciando con sempre maggior decisione il programmatic, dopo un periodo iniziale di studio per perfezionare le modalità automatizzate di questa evoluta tipologia pubblicitaria. A fare da apripista nel nostro Paese è stato Prime Real Time (PRT), che ha stretto una partnership esclusiva con la società americana Sharethrough, di cui è vendor per il nostro mercato, offrendo un’avanzata tecnologia per il native advertising legata alle soluzioni in-feed. Soluzioni in-feed che hanno fatto la fortuna di Facebook e grazie a Sharethrough stanno oggi contribuendo ad alimentare le entrate degli editori partner. Sharethrough e Prime Real Time hanno organizzato ieri a Milano, nella sede di Gruppo Triboo di cui PRT fa parte, il secondo Programmatic Breakfast, a un anno circa di distanza dalla prima edizione, che ne aveva sancito ufficialmente il sodalizio. I temi privilegiati affrontati nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato anche diversi rappresentanti del mondo dell’editoria e dell’ad tech italiano, sono stati il video advertising, l’header bidding con Unified Auction e il caso pratico di Adnkronos.
Il video advertising
I lavori sono stati avviati da Ally Stuart, regional director per l’EMEA di Sharethrough, il quale ha fornito prima una panoramica della società fondata nel 2008 e oggi presente nel mondo con 10 uffici, e poi del settore del native advertising. La combinazione tra native, in particolare l’in-feed, e programmatic, secondo Stuart sta dando vita a un segmento dalle levate potenzialità, verso il quale editori, utenti e inserzionisti stanno concentrando la propria attenzione. L’ascesa del native va iscritta al cambiamento nella fruizione dei media avvenuto negli ultimi anni per via del mobile e alla sua natura non intrusiva nel contesto editoriale in cui il messaggio promozionale è veicolato. Una situazione che rende l’advertising tradizionale insufficiente per raggiungere in modo corretto e realmente efficace i consumatori. Una delle più recenti evoluzioni del native è rappresentata dal video, tra i formati a più rapida crescita della comunicazione pubblicitaria online. Oggi il video ha conquistato l’in-feed e l’ingresso in questo campo di soluzioni outstream consente di non interrompere l’esperienza dell’utente. «I budget televisivi si stanno spostando verso il mobile video e l’outstream è lo strumento native a più elevata crescita», ha affermato Ally. Ecco perché Sharethrough ha approntato un’offerta in materia, pronta per essere commercializzata tra la rete di editori partner.
Sharethroug for Publishers - Unified Auction
L’altra grande novità di prodotto è stata presentata da Kieran Lamard, strategic partner director per l’area EMEA di Sharethrough. La nuova dashboard pensata per i publisher, consente di gestire le operazioni di vendita dell’inventory da una singola interfaccia, permettendo anche di sfruttare la tecnica dell’header bidding, forse uno degli argomenti più discussi tra gli operatori del programmatic, a livello mondiale e locale. «Sharethrough garantisce la più moderna soluzione per l’header bidding», ha sentenziato Lamard. Sono diversi i vantaggi offerti da Unified Auction: la semplificazione delle operazioni advertising, l’ottimizzazione e l’automatizzazione dei processi e un supporto dedicato ai formati native. La soluzione è attivabile tramite più di 50 ad network o con l’header bidding wrapper su Sharethrough Exchange, altri Exchange compatibili con la tecnologia pre-bid e, naturalmente, i private marketplaces. Lamard ha poi fatto i nomi degli utilizzatori di Sharethrough Exchange e tra questi ci sono Intel e soprattutto P&G. La SSP è collegata anche alle principali DSP, come Adform, DoubleClick for Manager e The Trade Desk. «Il wrapper di Sharetrough è pensato per qualsiasi tipo di domanda», ha proseguito Lamard prima di dare una dimostrazione concreta del funzionamento della piattaforma, lanciata un mese fa negli Stai Uniti e a breve anche nel resto del mondo. Tutti i partner dell’iniziativa Prebid.org possono facilmente accedere alla piattaforma.
La situazione in Italia
Quindi è stata la volta di Cristina Pianura, responsabile delle attività di Prime Real Time. Cristina Pianura ha subito voluto evidenziare la gratuità di Unified Auction. La manager ha anche voluto ribadire la natura premium dei partner editoriali tricolori, e conseguentemente dei posizionamenti messi in vendita da PRT. «La sfida sarà conquistare le nuove generazioni, legate a una user experience che è cambiata molto rispetto a solo qualche anno fa», ha detto, sottolineando come l’obiettivo sia quello di «rendere la pubblicità online migliore per tutti». La via da imboccare è quella di fornire soluzioni che soddisfino i principali KPI, andando anche a consolidare gli RPM di pagina. In questo senso Prime Real Time ha preferito adottare un modello non a performance, ma a CPM, tenendo i prezzi più alti, giustificati dal fatto che Sharethrough è una vera e propria full-stack platform. Quindi la parola è passata a Federico Luperi, direttore innovazione e new media di Adnkronos. «Tutte le strade portano al native», ha esordito parafrasando un famoso proverbio. «Oggi attraverso Adnkronos Comunicazione con le principali piattaforme e operatori». Molto interessante l’osservazione sulla doppia anima della sua agenzia: da una parte, infatti, l'editore Adnkronos si sta preparando a vendere spazi native, e dall’altra il comunicatore Adnkronos agisce anche da pianificatore su siti terzi. Ecco perché il native può innescare un circolo virtuoso anche tra gli editori, diventando qualcosa di più prezioso che la mera monetizzazione di uno spazio pubblicitario.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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