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Predestination, le novità tech dei prossimi 20 anni

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PHD Worldwide e Wired discutono del tema in un panel al Festival di Cannes

Kevin Kelly, cofondatore di Wired e uno dei maggiori scrittori e visionari nel settore tecnologico, è stato ospite del panel Predestination, organizzato da PHD Worldwide, nel quale ha tracciato una panoramica sulle novità tech che potrebbero potenzialmente rivoluzionare le nostre esperienze, in tutti i campi, nei prossimi 20 anni. Kelly, però, ha più volte sottolineato come sia inutile cercare di capire nello specifico quali strumenti verranno inventati, bensì è molto più “predictable” e sensato intuire i trend tecnologici sul lungo periodo, e non la forma che potrebbero avere. «Telephones are inevitable, not iPhone. Internet, not Twitter», si legge in una slide proiettata al Lumierè Theatre. Uno sguardo al futuro che, stando alle sue predizioni, vede protagonisti indiscussi la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale. Introdotto da Mark Holden, worldwide strategy e planning director di PHD, il visionario statunitense ha spiegato come «queste tendenze offrono immense opportunità di innovazione e creatività, dalla home virtual reality a un’economia on demand, e dobbiamo essere pronti a coglierle e sfruttarle, consapevoli che siamo solo all’inizio di un percorso ancora tutto da esplorare».  

Predestination è Virtuality

Le prime sperimentazioni di realtà virtuale sono state affrontate negli Stati Uniti già nel 1989 e lo stesso Kevin Kelly ha avuto il privilegio, già al tempo, di provarne gli effetti. «Pensavo che questo tipo di esperienza sarebbe esplosa nel giro di 5 anni, ma non è stato così, tanto che se ne è tornato a parlare solamente qualche anno fa. I tempi non erano maturi, i costi proibitivi e gli strumenti ancora troppo complessi per essere alla portata di tutti. Oggi, invece, dopo aver parzialmente risolto queste limitazioni si può parlare di VR e sperimentarne l’impatto immersivo, senza restrizioni. E vi dirò di più - aggiunge Kelly - si sta già andando oltre con il concetto di MR, mixed reality, la fusione del mondo reale con quello virtuale per la produzione concreta di nuovi ambienti e una visualizzazione dove oggetti fisici interagiscono in real time. Tornando alla virtuality, se oggi si sviluppa unicamente a livello visuale dal momento che basta indossare una Cardboard per essere dall’altra parte del mondo, una sua declinazione futura sarà la “Roam VR”. Essa prevede la possibilità di muoversi nello spazio mentre si è immersi in un’altra dimensione, di vivere in prima persona ciò che prima si poteva solamente vedere. A qualunque livello si lavori, comunque, la virtuality è un’esperienza sensoriale e percettiva, che agisce sulle nostre facoltà cognitive più profonde, ed è destinata a essere il social media più social di tutti, perché tutto ciò che ancora oggi non può essere tracciata n futuro lo sarà». E, ancora una volta, emerge la dipendenza dai dati: «la società destinata ad avere più successo sarà quella che avrà a disposizione una mole di dati pressochè illimitata, dunque una VR company». E Google, che grazie ai passi avanti di YouTube parte già tra i favoriti, è destinata a consolidare la posizione di leadership.  

Predestination è Cognify

“E’ inevitabile sfruttare l’intelligenza artificiale una volta che ci si è inventati il computer”. Recita così la prima slide mostrata da Kelly, che pone l’accento sull’inevitabilità di utilizzare sistemi di machine learning e sofisticati algoritmi per costruire quello che ancora non esiste e, perché no, ciò che si pensa impossibile da realizzare. «Già oggi sono diversi i campi d’applicazione dell’IA, dai calcolatori ai sistemi di Gps, ma la sfida del futuro è applicarla a qualsiasi ambito a patto che ne migliori realmente efficienza e produttività, senza comunque che il contributo dell’uomo venga relegato in secondo piano. I robot lavoreranno al nostro fianco, non al nostro posto, creando nuovi tipi di lavoro, trasformandone altri e producendo un bagno di sangue per altri ancora», argomenta Kelly. È questione di un inevitabile progresso umano, dal quale non possiamo sottrarci, anche se ci sono ancora diverse questioni, per lo più etiche, che rimangono aperte. Come si comporterà un robot in situazioni di rischio? Sarà in grado di fare la cosa giusta? «L’uomo, da questo punto di vista, deve far valore la propria superiorità», spiega. «Dunque - conclude Kevin Kelly - il futuro è ancora tutto da scrivere ma gli elementi per predirlo esistono. Dobbiamo imparare a credere di più nella realizzazione delle cose impossibili, a pensare che oggi è il Day 1 di un lungo percorso e che il miglior prodotto è sempre quello che deve essere ancora inventato», conclude tra gli applausi Kelly.

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Phd

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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