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Fake news, PR HUB le condanna e chiede un confronto con le istituzioni

Autore: V Parazzoli


La piattaforma delle società di relazioni pubbliche di Assocom promuove una approfondita discussione sui più idonei mezzi di controllo a tutela della trasparenza e della correttezza della comunicazione. Servono soprattutto delle regole

PR Hub condanna la comunicazione falsa e manipolata delle “fake news” e chiede l’apertura di un tavolo di confronto con il Governo e la magistratura per discutere i più idonei mezzi di controllo a tutela della trasparenza e della correttezza della comunicazione in Italia. “Noi di PR Hub pensiamo che la situazione della correttezza della comunicazione in questo nostro Paese abbia raggiunto i limiti della decenza e della tollerabilità”, recita un comunicato, che così prosegue: non lascia spazio a dubbi quanto emerge da un confronto fra le principali agenzie di relazioni pubbliche italiane riunite nella piattaforma aderente ad Assocom.

PR Hub sostiene che se non si stabiliscono delle regole che governino l’etica della comunicazione sia sui mezzi tradizionali (come stampa, tv e radio) sia su quelli meno convenzionali, come il web - dove le cosiddette “fake news” hanno ormai raggiunto un livello di pericolosità sociale senza precedenti, soprattutto nel nostro Paese - l’anarchia oggi in atto potrebbe portare a un imbarbarimento della convivenza civile, visto che l’opinione pubblica viene continuamente sordidamente manipolata da notizie esagerate nei toni e nei contenuti - quando non addirittura false e calunniose - lesive di istituzioni, pubbliche e private, e di persone. Per questo, gli associati di PR Hub pongono la loro professionalità e la forza stessa dell’associazione al servizio di chiunque intenda perseguire una battaglia civile per l’etica della comunicazione a prescindere da chi o da quali organizzazioni provengano gli attacchi e dal tipo di medium che sia utilizzato.

PR-HUB

La Costituzione italiana, nell’articolo 21, recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” Non viene indicato alcun limite alla manifestazione del pensiero, salvo - com’è implicito - la commissione di reati, il che significa che non si può diffamare, ingiuriare, calunniare, procurare allarme, ecc. Secondo gli associati del PR Hub, non si tratta, perciò, di “censurare”, contravvenendo al citato articolo, ma di agire per l’esatto contrario. La “censura”, infatti, tende a reprimere o non far emergere un aspetto della verità, oppure opinioni che dovrebbero invece essere espresse liberamente. PR Hub chiede di perseguire con tutti i mezzi che la legge mette a disposizione coloro che diffondono notizie costruite ad arte, in modo fraudolento, diffamatorio e calunnioso, che hanno proprio l’obiettivo di nascondere la verità dietro a un eccesso di menzogne, contravvenendo in questo caso sì all’articolo 21 della Costituzione.

“Siamo convinti che se non poniamo rapidamente un freno alla degenerazione di quanto è in atto, non solo la professione del comunicatore ne sarà mortalmente colpita, rendendola sempre più marginale se non inutile, a vantaggio di semplici urlatori e insultatori, ma che l’opinione pubblica perderà ogni possibilità di essere correttamente informata, che è quanto le agenzie come le nostre fanno da sempre e sempre meglio vogliono fare - continua la nota -. È per questo che chiediamo con forza un intervento degli organi preposti, dalla magistratura, agli Ordini della Stampa e dei giornalisti per stigmatizzare quanto è in atto e disincentivare con ogni mezzo le organizzazioni che in modo pianificato perseguono la disinformazione per scopi economici e/o politici. A tal fine, chiediamo anche un’interlocuzione con il Governo per discutere le misure più adeguate per difendere una comunicazione sincera, leale e trasparente nelle fonti, non mistificata per sordidi interessi”.


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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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