ABBONATI

Mike Shehan, ceo di SpotX: Aiutami ad aiutarti

Autore: Redazione


La frode pubblicitaria è una pratica sempre più comune nel mondo della pubblicità pianificata online. Una nuova riflessione sul tema

di Mike Shehan, ceo di SpotX

Tutti ricordiamo la famosa scena di Jerry Maguire in cui il personaggio di Tom Cruise, colto da un vero e proprio atto di disperazione chiede a Rod Tidwell, interpretato da Cuba Gooding Jr, “aiutami ad aiutarti”. Dopo mesi di negoziati falliti, Jerry e Rod limitano la loro disputa a un reciproco “fa il tuo lavoro”. Attenzione, spoiler: Rod incrementa le sue prestazioni e Jerry gli procura un contratto definitivo ed a lungo termine. Sebbene possa sembrare una forzatura creare una connessione tra l’NFL e il nostro ecosistema tecnologico, credo che questo film possa offrire una lezione importante su come sia quasi sempre necessario l’apporto di tutti al fine di ottenere i risultati desiderati, soprattutto per quanto concerne la frode.

I perché delle frodi

Perché la frode è così prevalente nella pubblicità online? Si tratta di una mancanza di tecnologia, di una mancanza di investimenti o della presenza di broker disonesti? La risposta è ovviamente positiva in tutti e tre i casi. Ci troviamo di fronte a una miriade inarrestabile di articoli negativi incentrati su posizioni dubbie e sul traffico non-umano, con particolare attenzione su chi è stata la vittima (leggasi “il brand”) e chi era colpevole (leggasi “il publisher”). Mentre la letteratura è accurata (i marchi stanno perdendo tantissime revenue pubblicitarie e talvolta anche i vantaggi offerti da tale supporto), un’analisi ancor più profonda è che i fornitori onesti con inventory di qualità sono anch’essi delle vittime. Ancora più precisamente però, per porre fine a questa situazione, la parte acquirente deve smettere di premiare comportamenti dannosi. Come Rod e Jerry, gli acquirenti e i venditori devono riconoscere di convivere nel medesimo ecosistema e non avranno ciò che vogliono finché non lavoreranno insieme.

Siamo tutti responsabili

Considerando che rappresento la parte dell’offerta (video ad serving), si potrebbe quasi certamente pensare che il mio giudizio sia parziale. Tuttavia, non sto sostenendo che il lato dell’offerta sia meno responsabile di chiunque altro nell’ecosistema. I proprietari dei media e i loro fornitori di tecnologia pubblicitaria rappresentano la prima linea e noi tutti siamo responsabili. Ne siamo consapevoli ed è per questo motivo che, oltre alle persone ed alle infrastrutture, una delle spese più elevate del settore sia legata a molteplici realtà che hanno il compito di monitorare attività fraudolente e non-umane nei mercati aperti e privati nei quali opera la nostra piattaforma. Dopodiché, le numerose aziende ad tech hanno un piccolo esercito di persone che esamina costantemente placement, URL, anomalie statistiche, aggiornando whitelist e blacklist sempre più dettagliate. In fin dei conti però è davvero tutto inutile, se la parte acquirente non smette di premiare comportamenti negativi per il mercato. Di seguito è riportato un elenco di azioni che gli acquirenti - DSP, agenzie, trading desk e brand - dovrebbero intraprendere per ridurre al minimo il rischio di frode.

•Siti Premium in mercati aperti: stai acquistando posizioni incredibilmente premium a prezzi estremamente bassi? Potresti voler valutare la legittimità di tali posizionamenti. È possibile farlo disattivando le whithelist o mantenendo le blacklist premium delle URL che non dovrebbero essere disponibili nei mercati aperti. I compratori dovrebbero acquistare solo direttamente o quantomeno da rivenditori verificati. Gli acquirenti dovrebbero adottare queste blacklist premium e assicurarsi che acquistino solo in mercati privati direttamente dai fornitori, perché se risulta troppo bello per essere vero, è molto probabile che sia falso.

•Utilizzare i parametri ad asta: gli acquirenti dovrebbero prestare attenzione ai diversi input delle richieste ad asta. ORTB ha lo scopo di aumentare la trasparenza tra acquirenti e venditori. I parametri chiave quali dimensione del player, tipo di attivazione, dominio e bundle sono alcuni valori che indicano qualità agli acquirenti. Sfruttare questi segnali in tempo reale può aiutare gli acquirenti a eliminare le offerte indesiderate. Ad esempio, desiderate smettere di acquistare annunci di banner passati come pre-roll? Assicuratevi di sfruttare le dimensioni del player e di modificare i parametri di targeting della campagna per tralasciare le dimensioni di piccoli player.

•Richiedere trasparenza da parte dei venditori: se state per acquistare l’inventory VAST per desktop e web mobile, state esponendo i vostri acquisti ad una inventory non verificata e talvolta ad un totale travisamento del sito reale o del posizionamento. VPAID e integrazioni dirette a livello dei player forniscono una maggiore visibilità nel posizionamento effettivo dell’acquisizione di partner secondari. Con frodi e traffico nullo sotto i riflettori di tutti, gli acquirenti dovrebbero assicurarsi che i loro partner secondari di vendita trasmettano dati verificati del sito, che il posizionamento e le dimensioni dei player siano obbligatorie, e che gli stessi acquirenti non accettino più VAST, bensì solo posizionamenti.

•Smettere di premiare il volume delle chiamate: le DSP ricompensano il volume delle chiamate. Semplice. Chiedete un’offerta a un DSP (Digital Signal Processor) una volta, e c’è la possibilità che rispondano. Chiedete al medesimo DSP la stessa opportunità d’impressione cento volte, e ci sarà una probabilità ancora maggiore che risponderanno almeno una volta con un’offerta. Purtroppo, la maggior parte delle supply-side platform non adotta contromisure per ridurre questo volume ripetitivo di chiamate. Perché dovrebbero, visto che gli acquirenti premiano proprio grandi quantità di chiamate? Anziché procedere in questo modo, i compratori dovrebbero invece focalizzare l’attenzione su posizionamenti di alta qualità da parte di editori di premium in mercati privati e curati.

•Eliminare l’arbitraggio: i compratori chiedono sempre più di acquistare inventory da rivenditori verificati, riducendo così il numero di intermediari nell’ecosistema. Se l’intero settore adotterà soluzioni per identificare i produttori dell’inventory, allora entreranno maggiori revenue nelle tasche dei proprietari media, editori e fornitori di OTT. Gli acquirenti dovrebbero chiedere ai fornitori se realmente possiedono l’inventory o se hanno un diritto contrattuale per venderlo.

•Spostare i budget sui mercati privati: per motivi di trasparenza e controllo, è preferibile che gli editori e gli inserzionisti impostino mercati solo su invito nei quali i publisher di primo piano offrano la loro inventory video per selezionati gruppi di inserzionisti, il tutto utilizzando un ID Deal per la transazione. Queste relazioni one-to-one forniscono agli acquirenti la trasparenza e l’accesso controllato a inventory premium in ambienti di mercato sicuri. Finora nel secondo trimestre, il 57% degli accordi effettuati tramite la piattaforma SpotX è stato eseguito tramite mercati privati, mentre l’altro 43% ha scelto il mercato aperto. Prevediamo che i mercati privati possano rappresentare il 70% del mercato entro la fine dell’anno. Riteniamo che questa sia una tendenza incoraggiante, soprattutto per i publisher più importanti.

Liberare l’ecosistema

Gli intermediari onesti  di inventory comprendono la responsabilità di liberare l’ecosistema da queste problematiche. Tuttavia, può essere frustrante, demoralizzante e, ancora peggio, dannoso quando la parte acquirente ricompensa proprio l’elemento che pregiudica l’intero ecosistema. E credetemi, è davvero frustrante. Ogni giorno milioni di impression di massima qualità dei migliori brand del mondo restano invendute perché esistono impressions più attraenti e meno costose (e potenzialmente fraudolente). È il momento di ricompensare i comportamenti positivi. Aiutaci ad aiutarti e ...”mostrami i soldi!”.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy