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Per Mondadori ricavi netti 2016 a 1,26 miliardi, pari al +12,4%, e target stabile nel 2017

Autore: V Parazzoli


Ebitda in significativo miglioramento e risultato netto positivo per 22,5 milioni, il triplo rispetto al 2015, per il Gruppo di cui è amministratore delegato Ernesto Mauri, che ha annunciato il restyling di Chi entro l’estate e un fatturato a oltre 1,3 miliardi nel 2019

Il CdA di Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., riunitosi ieri sotto la presidenza di Marina Berlusconi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 presentati dall’a.d. Ernesto Mauri. Il 2016 ha rappresentato un anno particolarmente significativo nella storia del Gruppo, in cui è stato completato con successo il riposizionamento strategico e sono state poste le basi strutturali per affrontare le sfide legate alla nuova fase di crescita dell’azienda. È stato innanzitutto confermato il positivo esito del percorso di trasformazione avviato nel 2014 che, per effetto del costante impegno volto alla focalizzazione sui core business - realizzato anche attraverso alcune operazioni straordinarie - e al contenimento dei costi operativi e di struttura, ha comportato un significativo miglioramento del risultato economico nonché della capacità di Mondadori di generare risorse finanziarie. Nel corso degli ultimi tre esercizi, il Gruppo ha infatti raddoppiato l’ebitda adjusted, passato da 49,1 milioni a 108,5 milioni di euro (circa 100 pro-forma) e ridotto di circa 100 milioni l’indebitamento netto di fine 2016 (-263,6 milioni) rispetto a fine 2013 (-363,2 milioni), nonostante gli investimenti per le acquisizioni realizzate nel 2016 (per circa 133 milioni al netto delle cessioni). Nel 2016 è stato compiuto un passo fondamentale attraverso l’acquisizione di Rizzoli Libri, che ha permesso al Gruppo di accrescere il contributo del business dei libri, consolidare la propria presenza in Italia nel mercato trade e conseguire la leadership nell’editoria scolastica, nonché nel business degli illustrati a livello internazionale (principalmente Stati Uniti). L’acquisizione delle attività di Banzai Media ha rappresentato un elemento chiave nella strategia di sviluppo dei brand Mondadori nel settore dei magazine: con questa operazione il Gruppo è diventato il primo editore italiano anche in ambito digitale, con una leadership nei settori chiave quali femminili, cucina, salute e benessere, complementari ai magazine già in portafoglio. Il 2016 è stato un anno di svolta anche sul fronte delle relazioni con il mercato finanziario: l’ammissione al segmento Star di Borsa Italiana è l’inizio di un percorso che consentirà al Gruppo una sempre maggior visibilità, al fine di una migliore valorizzazione della società e delle sue attività.

Marina Berlusconi

La gestione

I ricavi netti consolidati dell’esercizio 2016 si sono attestati a 1.262,9 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto ai 1.123,2 del 2015. I ricavi pro-forma (sulla base del consolidamento dal 1° gennaio delle società acquisite) sarebbero pari a circa 1.280 milioni. A pari perimetro, il Gruppo Mondadori ha registrato una contrazione del 2,9%. L’ebitda adjusted consolidato è risultato in significativo miglioramento nell’esercizio 2016 (+48,5%), attestandosi a 108,5 milioni rispetto ai 73 di quello precedente (l’ebitda adjusted pro-forma, includendo il risultato di Rizzoli Libri e Banzai Media dal 1° gennaio, sarebbe pari a circa 100 milioni). L’area Libri ha contribuito per 75,3 milioni, in incremento del 76% (escludendo il contributo negativo del primo trimestre di Rizzoli Libri), rispetto ai 42,7 milioni del 2015, mentre l’area Periodici Italia ha triplicato il suo contributo, attestandosi a 10,5 milioni (Banzai Media è consolidata solo per 7 mesi). Anche a perimetro omogeneo, il Gruppo ha conseguito un incremento significativo della propria performance, registrando un ebitda adjusted di 88,2 milioni, con una crescita superiore al 20% rispetto al 2015. Tali risultati confermano, trimestre dopo trimestre, la capacità del Gruppo di migliorare costantemente la propria efficacia operativa, conseguita nonostante il difficile contesto dei mercati di riferimento, derivante dalle azioni di revisione industriale e organizzativa avviate e implementate negli ultimi tre anni, pur mantenendo costante e prioritario l’impegno sul miglioramento della qualità editoriale dei propri brand. Sempre a perimetro omogeneo, l’efficienza operativa presenta un miglioramento dal 6,5 all’8,1% dei ricavi consolidati. Il margine operativo lordo totale ha evidenziato una crescita del 15,3%, passando da 81,6 milioni di euro del 2015 a 94 nell’esercizio in esame. L’esercizio 2015 ha beneficiato di componenti straordinari positivi netti per 21,2 milioni di euro (derivanti dalla cessione di alcuni asset) a fronte di componenti straordinari negativi netti pari a 3,7 milioni registrati nel 2016 relativi a oneri derivanti dalle operazioni di acquisizione realizzate.

Risultato operativo

Il risultato operativo consolidato dell’anno è pari a 60 milioni di euro, in miglioramento, rispetto ai 54,5 del 2015, di circa il 10%, per effetto del citato miglioramento del margine operativo lordo, nonostante l’incremento della voce ammortamenti derivante dal diverso perimetro di consolidamento per 7,6 milioni. Il risultato prima delle imposte consolidato è positivo per 42,3 milioni, in crescita del 10,4% rispetto ai 38,3 del 2015. Gli oneri finanziari ammontano nel 2016 a 17,7 milioni rispetto ai 16 dell’esercizio precedente: nel 2015 avevano beneficiato di un contributo positivo di 1,6 milioni relativo all’eliminazione di alcune put option (Kiver, MUK e NaturaBuy), nonostante i significativi investimenti realizzati per le acquisizioni di Rizzoli Libri e Banzai Media, che hanno generato un incremento dell’indebitamento netto medio dell’esercizio di circa 20 milioni di euro, compensato da un decremento del tasso medio del debito (comprensivo dei costi ammortizzati) pari a circa 0,5 bps. Il risultato netto consolidato delle attività in continuità, dopo la quota di pertinenza di terzi, è positivo per 21,6 milioni, in miglioramento del 43% rispetto ai 15,1 milioni al 31 dicembre 2015. Il risultato netto di Gruppo al 31 dicembre 2016 è positivo per 22,5 milioni, in miglioramento di 16,1 e, quindi, triplicato rispetto ai 6,4 del 2015 (che includeva la minusvalenza di 8,7 milioni relativi alla cessione delle attività di Monradio). L’utile netto 2016 include una plusvalenza di 1 milione di euro, al netto degli oneri relativi, ascrivibile alle cessioni. La posizione finanziaria netta di Gruppo al 31 dicembre 2016 si è attestata a -263,6 milioni di euro rispetto ai -199,4 del 2015, per effetto dell’assorbimento derivante dalla gestione straordinaria per 132 milioni nonostante la generazione di cassa ordinaria del Gruppo, positiva per 68 milioni (48 a perimetro omogeneo). Nel 2016 il personale dipendente del Gruppo risulta composto da 3.261 unità (3.076 nel 2015): a pari perimetro, l’organico è in riduzione del 6,9% rispetto al 2015 per effetto della revisione continua delle strutture organizzative sia in Italia sia in Francia.

Sede Mondadori

L’evoluzione

Nel 2016 Il Gruppo Mondadori ha completato il percorso di riposizionamento strategico e riequilibrio economico-finanziario avviato nell’ultimo triennio, conseguendo la leadership unitamente a una redditività positiva in tutte le aree di business in cui opera e continuando a perseguire con decisione azioni di efficienza coerenti alle dinamiche dei mercati di riferimento. Nell’esercizio è stata inoltre significativamente migliorata la redditività complessiva con un ebitda adjusted (pro-forma) pari a circa 100 milioni di euro, nonché la generazione di cassa operativa, riducendo l’indebitamento finanziario complessivo entro 2,6x l’ebitda adjusted (pro-forma). Il Gruppo proseguirà nel triennio 2017-2019 il percorso di rafforzamento competitivo e miglioramento reddituale e finanziario dei core business, attraverso la costante attenzione alla qualità editoriale e all’ottimizzazione dei processi operativi e della struttura dei costi, focalizzandosi in particolare sul conseguimento delle sinergie emergenti dall’integrazione di Rizzoli Libri e sullo sviluppo dell’area Digital della Periodici Italia, nonché sul piano di espansione del canale Franchising nell’area Retail. Coerentemente alla strategia delineata, il piano prevede obiettivi operativi che per l’esercizio 2019, a perimetro attuale, consentirebbero di stimare a livello consolidato ricavi di oltre 1,3 miliardi di euro, un ebitda adjusted di circa 115 milioni, un utile netto di 35 milioni, una generazione di cassa ordinaria prossima ai 60 milioni e una posizione finanziaria netta negativa intorno a 155 milioni, che non include l’impatto di eventuali distribuzioni di dividendi. Alla luce del contesto di riferimento attuale – recita la nota emessa ieri - è ragionevole per l’esercizio 2017 stimare rispetto al 2016 pro-forma ricavi sostanzialmente stabili e un ebitda adjusted in crescita “high-single digit”, con un conseguente miglioramento della redditività percentuale. L’utile netto dell’esercizio è inoltre atteso in significativo incremento, pari a circa il 30%.

I periodici

Nel 2016 il Gruppo si è confermato leader del mercato dei magazine con una quota diffusionale a valore pari al 31,7%, stabile rispetto a dicembre 2015. Nell’esercizio, i ricavi complessivi dell’area si sono attestati a 310,8 milioni, sostanzialmente stabili (+0,4%) rispetto ai 309,6 del precedente esercizio (-3,8% a perimetro omogeneo, escludendo gli effetti dell’acquisizione di Banzai Media, consolidata dal 1° giugno 2016). In particolare, i ricavi diffusionali sono stati in calo di circa il 3%; i ricavi derivanti dai prodotti collaterali sono risultati sostanzialmente in linea al 2015 (-0,6%); e quelli pubblicitari complessivi appaiono in crescita del 13% circa, per effetto del contributo dell’acquisizione di Banzai Media. Il risultato positivo sta proseguendo anche quest’anno, grazie sempre al digital, che compensa ampiamente il calo della pubblicità generata dai prodotti cartacei; a perimetro omogeneo, la raccolta pubblicitaria lorda sui brand del Gruppo in Italia (print+web) è in calo del 3,8%. Banzai Media, consolidata a partire da giugno 2016, ha contribuito ai ricavi dell’Area Periodici Italia per circa 12,8 milioni, portando i ricavi complessivi delle properties a circa 18 milioni e triplicando sostanzialmente i valori del 2015, con un’incidenza sui ricavi pubblicitari totali del 21%. Il Gruppo Mondadori ha raggiunto nel 2016 una unique audience di 16 milioni/mese, diventando il primo editore digitale italiano: posizionamento ulteriormente confermato dalle rilevazioni di comScore che, a dicembre 2016, mostrano una audience di 23,7 milioni di utenti unici/mese. Il margine operativo lordo rettificato dell’area Periodici Italia ha registrato un sensibile miglioramento, passando da 3,5 a 10,5 milioni di euro, nonostante la contrazione dei ricavi determinata dalle condizioni di mercato, per effetto delle incisive azioni di revisione della struttura editoriale e di contenimento delle attività promozionali, pur preservando la tradizionale focalizzazione sulla qualità editoriale delle testate. Nell’esercizio, è stata inoltre conseguita una significativa riduzione dei costi industriali anche per effetto della rinegoziazione dei contratti di stampa. Il margine operativo lordo dell’area ha confermato tale trend di miglioramento passando da 0,4 milioni nel 2015 a un risultato di 3,8 milioni nel 2016, per effetto delle azioni sopracitate e nonostante maggiori oneri di ristrutturazione.

La Francia

Mondadori France ha registrato nell’esercizio 2016 ricavi pari a 321,6 milioni, in calo del 3,9% rispetto a 334,6 milioni nel 2015. In un mercato ancora in contrazione, Mondadori France si è confermato secondo operatore nel mercato pubblicitario della stampa periodica, con una quota a volume stabile, pari al 10,9%. I ricavi pubblicitari (print+digital) sono in flessione del 6,5% rispetto al 2015: la pubblicità web (quasi il 18% dei ricavi pubblicitari totali) ha registrato una crescita di oltre il 16%, che ha parzialmente compensato il calo derivante di quella print (-10,3% a valore). I ricavi diffusionali (edicola + abbonamenti), che rappresentano oltre il 75% circa del totale, hanno registrato un calo complessivo del 2,9%, in lieve miglioramento rispetto al trend dell’esercizio precedente per effetto dell’andamento stabile degli abbonamenti, che rappresentano oltre la metà del totale (53%). Complessivamente le attività digitali hanno registrato una crescita pari all’11,6%, per effetto dello sviluppo delle attività digitali delle properties (+9,5%) e delle attività di Natura Buy (+23,5%). Il margine operativo lordo rettificato è pari a 33,2 milioni, in calo dell’8% rispetto al precedente esercizio, in particolare per effetto di costi legati ad attività di M&A gestite nel corso dell’esercizio, con una marginalità sui ricavi che si è confermata superiore al 10% (10,3% nel 2016 rispetto al 10,8% nel 2015). Nel 2016 è stata ancora perseguita la strategia di contenimento dei costi redazionali e di struttura per contrastare la persistente debolezza dei mercati di riferimento nell’ottica di un ulteriore adeguamento dell’organizzazione alle trasformazioni del mercato, pur preservando la sua capacità di investimento nella qualità e progressiva digitalizzazione delle attività editoriali. Anche nel periodo in esame, le attività digitali hanno registrato una marginalità positiva e crescente rispetto al 2015. Il margine operativo lordo dell’Area, pari a 30,8 milioni, è risultato in calo del 5% rispetto al 2015 (32,4 milioni), in misura minore per effetto anche di minori oneri di ristrutturazione.

La capogruppo

Il bilancio della Capogruppo Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. al 31 dicembre 2016 ha registrato infine una perdita di 15,2 milioni, in miglioramento rispetto ai 32 milioni dell’anno precedente. Nell’incontro di ieri sera con gli analisti e la stampa, Mauri ha detto tra l’altro che, nel triennio, verranno aperti altri nuovi 150 punti vendita e che il focus tornerà sui libri. Area nella quale le possibilità di espansione sono necessariamente all’estero, così come per i periodici, a partire dalla stessa Francia. In Italia sono plausibili invece altre operazioni sul fronte digitale, che è del resto, l’Area nella quale è attesa la crescita maggiore, in sinergia con la stampa, come è appena avvenuto con Giallo Zafferano che, dal sito, ha generato il magazine. Su quelli già esistenti, il restyling di Chi, arricchito in termini di foliazione e contenuti, è programmato entro l’estate, mentre il lancio di “Spy” – nome in codice del people magazine di cui si sta occupando sempre Alfonso Signorini - potrebbe avvenire in un periodo successivo, se i test attualmente in corso avranno esito positivo.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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