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Nielsen Italia: è a quota +3% la crescita degli investimenti nel 2017; iniziato “Linkontro” su retail e digital

Autore: Redazione


Il trend tiene conto di search e social; ieri l’apertura della ormai classica tre giorni in Sardegna, a Santa Margherita di Pula, con presentazione degli studi dedicati ai settori da parte dell’amministratore delegato Giovanni Fantasia

La partenza non proprio brillante del mercato degli investimenti nel 2017 dovrebbe evolversi in senso migliorativo, e l’anno dovrebbe chiudere con una crescita del 3%, ovviamente al lordo dei fatturati delle piattaforme search e social. Lo ha detto ieri l’amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia in apertura de “Linkontro”, l’evento annuale della società di ricerche di mercato che si tiene fino a domani a Santa Margherita di Pula, vicino a Cagliari. «Notiamo una partenza tiepida degli investimenti pubblicitari, ma in linea con l’andamento degli scorsi anni - ha detto Fantasia -; confidiamo, infatti, nell’aumento delle quote nei trimestri successivi. Se il sentiment dei consumatori non varierà e la situazione politica continuerà a mantenersi stabile - ha aggiunto -, la previsione degli investimenti pubblicitari per il 2017 si allineerà con la crescita del 2016, quindi intorno al 3%». L’anno scorso il mercato, ancora includendo il web non monitorato, ha chiuso in crescita del 3,6% e nel primo trimestre con un modesto +1%, sempre trainato dal web senza il quale il risultato è negativo per l’1,7%.

I temi dell’evento

Quest’anno “Linkontro” è focalizzato su retail e digitale. Nel 2016 il comparto del retail ha investito in comunicazione l’11,2% in più rispetto al 2015, quando era già in crescita del 6,5%. Il largo consumo, invece, è passato dal +5,8% del 2015 al +0,2% del 2016. «Nel media mix convivono tv e digitale, laddove il primo stimola l’acquisto e il secondo serve per informarsi, non solo attraverso i motori di ricerca, ma anche direttamente sui siti dei prodotti» ha detto Fantasia, sottolineando la valenza del native adv nel contesto di queste dinamiche. Il titolo della tre giorni in corso in Sardegna è “Get Agile! Il nuovo imperativo nell’era della discontinuità”: «La velocità del cambiamento - ha commentato Fantasia - è la principale caratteristica degli attuali mercati. I dati evidenziano uno scenario mutevole e frenetico, che impone alle imprese di adattarsi alla nuova domanda del consumatore. La crescita dei prodotti ad alto contenuto di servizio, il continuo sviluppo dei consumi salutistici, una sempre maggiore propensione alla digitalizzazione del customer journey, l’uscita dei prezzi dal terreno deflattivo dello scorso anno, la vivacità degli assortimenti proposti ai clienti e ai consumatori sono le principali evidenze del momento. L’obiettivo della kermesse di Nielsen è, quindi, quello di offrire spunti di riflessione e nuove prospettive ai manager delle aziende per intercettare i trend del momento. Occorre cogliere le opportunità con agilità, come condizione imprescindibile per continuare a crescere”.

Le principali evidenze dello studio Nielsen

I dati prodotti da Nielsen sottolineano come nella grande distribuzione sia l’alimentare (Food+Beverage+Pet) a trainare la crescita. Nel periodo gennaio-aprile 2017 le vendite a valore hanno fatto registrare, sullo stesso periodo dell’anno precedente, un incremento del 3,4%, a differenza degli altri prodotti non alimentari che hanno subìto un decremento del 2,5%. L’incremento complessivo, a totale negozio, è pari al +2,1%. I primi quattro mesi del 2017 hanno confermato gli andamenti positivi a volume degli anni precedenti (2015 e 2016). Nel 2017 tornano a crescere in maniera interessante anche i valori: con un tasso di incremento del 2,2%, che rappresenta il miglior risultato degli ultimi cinque anni.

Il buon risultato delle vendite è stato possibile anche grazie a un 2016 che ha visto crescere gli investimenti pubblicitari del +3,6%. L’analisi dei trend evidenzia il buon momento del comparto alimentare, che traina le vendite e sostiene la crescita. Nel periodo gennaio-aprile, i mercati food sono cresciuti del +3,4%, un dato molto positivo, specie se confrontato con i comparti non-food (casa, persona, bazar e tessile).

Lo spaccato per ciascuna categoria merceologica

Per quanto riguarda le diverse categorie merceologiche si evidenzia l’incremento del 9,6% di frutta e verdura (frutta fresca +7,1%, frutta secca +11,9%, verdura +11,4%). Il freddo cresce del 5,8% (gelati +2%, surgelati +6,4%), pane/pasticceria/pasta incrementano del 5,7%, pet food del 3,8%, bevande del 2,5%, cibo confezionato del 2,4%, macelleria e polleria del 2,3%, salumeria/gastronomia/formaggi del 2,2%, fresco confezionato dell’1,5%, pescheria dello 0,7%. Performance negative, invece, per la cura della persona (-1,3%), la cura della casa (-1,7%) e il bazar e tessile (-2,5%).

I prodotti che stanno trainando la crescita

I segmenti benessere e naturale (compresa l’ortofrutta) continuano a rappresentare una parte importante (41%) della crescita complessiva del largo consumo. Le altre componenti che compongono la crescita sono: affettati in busta 10%, piatti pronti freschi 9%, prodotti gourmet 5% e pet care 4%. Tra le categorie dei prodotti naturali o salutistici si segnalano: biscotti integrali in crescita 14%, frutta secca +12%, yogurt greco +12%, frutta disidratata +10%, integratori vitaminici +9%, cioccolato (tavolette) +9% e salmone affumicato +7%. Tuttavia, non si rinuncia a prodotti che offrono esperienze di gusto superiori o elevato contenuto di servizio. All’interno di questo trend emergono: zuppe pronte fresche +33%, piatti pronti freschi (sushi) +25%, caffè in capsule +20%, spuntini/tramezzini +20%, filetti di pesce surgelato +12%, charmat secco +11%, pizze surgelate +9%, basi pasta/pizza +9%, creme dolci +8%, salumi affettati +7%, sughi pronti +6% e vino doc +5%.

I consumatori amano bio e naturale

Dall’analisi dei trend emerge anche che la spiegazione dei fenomeni è sempre più legata a bisogni cross-categoria e che il rapporto tra nicchia e mainstream è cambiato nel corso degli ultimi mesi. Mercati che fino a ieri erano considerati nicchie, oggi hanno perso la caratteristica originaria e spiegano una parte rilevante della crescita dei consumi. Per esempio, il biologico ha raggiunto un giro d’affari di 1 miliardo e 292 milioni di euro (+19,8%), con 5,2 milioni di famiglie che lo acquistano tutte le settimane (in crescita di 1 milione sul 2015). Il “boom” dei prodotti integrali ha generato vendite per 435 milioni (+11,3%). Anche i free-from hanno andamenti sempre più positivi: il senza glutine raggiunge 170 milioni (+26,3%), il senza lattosio 376 milioni (+6,3%) e le bevande vegetali 198 milioni (+7,4%).

Digital ed ecommerce

Lo studio di Nielsen analizza anche il contributo del digitale e dell’ecommerce, che stanno accelerando il processo di sviluppo del largo consumo. Gli internauti italiani, sempre più connessi da mobile (26,2 milioni, +17,1% 2016 vs. 2015), sono 30,7 milioni (+7,1%). Oltre 14 milioni visitano i siti dei retailer (9,4 milioni, +9%), degli aggregatori di promozioni (7 milioni, +2%), dei brand (6,6 milioni, +20%) per un totale complessivo di 14,4 milioni (+11%). Cresce anche il fatturato proveniente degli acquisti effettuati online, che generano 622 milioni di euro nel 2016 (+45% nei confronti del 2015), con un’incidenza pari all’1,1% del fatturato complessivo del largo consumo. La crescita dell’ecommerce è stata trainata dall’incremento degli acquirenti (5,4 milioni e +39%) e dall’aumento della spesa media annua (pari a 115,5 euro, per un +4,2%). Il personal care si conferma la categoria con la percentuale più elevata di acquirenti (11,8%), in crescita di 3,8 punti percentuali rispetto a quanto registrato nel corso del 2015. Il personal care, poi, accresce anche la propria importanza nel carrello degli acquisti online, con il 28% di crescita. L’analisi dei comportamenti d’acquisto evidenzia, inoltre, alcune variazioni significative rispetto al passato: tra i criteri fondamentali di scelta del punto vendita si affermano la comodità di acquisto, la semplicità, la shopping experience e la disponibilità dei prodotti. Tra i fattori più importanti emergono le promozioni, mentre gli sconti perdono parte della loro rilevanza.

Approfondimenti geografici e di store format

Un altro elemento rilevante della ricerca è la buona performance dei mercati distribuitivi nel Centro-Sud: Area 3 a +2,3% a valore e Area 4 a +2,7% a valore nei primi quattro mesi dell’anno. Tra le tipologie distributive crescono soprattutto discount, a quota +3,5%, i supermercati, con un +3%, e specialisti drug, a +2,3%.

Prezzi e promozioni

Tornano a muoversi i prezzi di vendita dopo gli andamenti deflattivi dello scorso anno, contribuendo positivamente alla crescita dei fatturati. L’analisi dei prezzi evidenzia anche l’arresto del downgrading del carrello (-0,3%) e un miglioramento negli assortimenti rispetto agli scorsi anni. Le vendite promozionate sono in leggero calo e la pressione promozionale scende di 0,8 punti, arrestando la spirale di incremento degli acquisti in promozione.

Assortimenti e marche del distributore

Si confermano i segnali di dinamicità degli assortimenti, con un’ulteriore accelerazione nel corso dell’ultimo anno (+3,8%, anno terminante marzo 2017 vs A.T. marzo 2016). E l’identikit delle nuove referenze sembra seguire le tendenze della domanda. Rimane stabile l’incidenza delle vendite di prodotti delle marche del distributore (18,7% delle vendite complessive) e in leggera crescita la quota assortimentale (19,6%, +0,3%). A fronte di vendite stabili, si evidenzia una trasformazione dell’offerta della marca del distributore, con la crescita dei segmenti premium e il crollo dei primi prezzi.

Tipologia di impresa

In quest’ultimo periodo, le aziende medie e piccole continuano a essere le più dinamiche (rispettivamente a +2% e +3,6%), ma si segnala il recupero dei grandi player rispetto alle performance ottenute nel 2016 (-1,1%).


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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