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Mondadori Retail firma co-marketing con Fattorie Garofalo e investe 7 milioni in comunicazione

Autore: D Sechi


Un accordo che parla la lingua della convivialità e racconta i due marchi e i loro movimenti in campo pubblicitario, tra settori in crescita e investimenti sostanziosi

Mario Resca e Raffaele Garofalo

ll cliente viene prima di tutto, deve essere al centro di qualsiasi focus, vezzeggiato, coccolato, qualcuno ha detto irretito? Ma sì, tutte le armi legali sono consentite, se poi hanno a che vedere con i fornelli tanto meglio. Mondadori, marchio ultrasecolare, sull’argomento la sa decisamente lunga. Come tutte le rivendite del settore librario e dintorni ha vissuto in progressione un lustro sull’orlo del cosiddetto baratro, la crisi che aveva subito attecchito tra i prodotti di non primario bisogno, e si sa che in Italia non siamo particolarmente affezionati alla lettura. Il picco al contrario fu toccato nel 2013, l’abisso a due passi, urgevano soluzioni repentine e chiavi in mano.

Quattro anni dopo, lo scenario è cambiato, pur non avendo i connotati del paese delle meraviglie, il sistema rivendite libri e tanto altro ha ripreso a viaggiare, con i servizi che si aggiungono di volta in volta. Ieri, per fare un esempio, nella sede di via Marghera a Milano, la seconda più trafficata dopo quella situata in piazza Duomo, ha presentato e inaugurato il Mozzarella Bistrot di Fattorie Garofalo. Non si tratta solo di cibo, peraltro di pregevole fattura, ma di convivialità.

Fattorie Garofalo da Capua alla conquista di Milano e del mondo

Un’azienda decisamente in salute: Fattorie Garofalo arriva da Capua e si presenta all’appuntamento milanese con un fatturato da 70 milioni di euro generato dalla vendita di Mozzarella di bufala Campana, carne e salumi di bufalo ed energia elettrica verde, ottenuta da biogas e fotovoltaico.  Oggi punta a un’ambiziosa operazione di espansione nel food retail diretto, con 6 milioni di euro di investimenti all’anno. E il Fattorie Garofalo Mozzarella Bistrot di via Marghera a Milano è, in questa operazione, snodo strategico: destinato a diventare un luogo di eventi culturali, propiziati dall’inserimento all’interno del Mondadori Megastore, e legati a doppio filo alle eccellenze enogastronomiche del Made in Italy.

Il presidente Raffaele Garofalo, la responsabile digital e social Gilda Ruzzi e il direttore della comunicazione Angelo Di Martino raccontano alla stampa, gioiosamente rifocillata, le prossime mosse in comunicazione del brand: «L’obiettivo principale è allargare il nostro raggio d’azione, internazionalizzare il marchio. Il prossimo mese apriremo una boutique a Parigi. E non dovrebbe essere una sorpresa, visto che i nostri principali mercati sono la Germania, gli Stati Uniti, la Francia, l’Inghilterra e il Belgio».

«La fotografia di fronte al nuovo nastro di partenza - proseguono - ci descrive un fatturato complessivo di 70 milioni, frutto di un 35% di export, un’operatività che riguarda ben 42 Paesi. In Italia la Grande Distribuzione assorbe il 65%. Poi c’è il retail che si esplica nel nostro Paese in 15 punti vendita, tra rivendite dirette e luoghi di ristorazione. Un retail che negli ultimi 4 anni ha visto raddoppiare il fatturato a 16 milioni, nell’ultimo anno una crescita del 105%. Un qualcosa che avevamo iniziato a costruire un decennio fa, ma solo da 3 anni ha avuto uno sviluppo più corposo. Il retail è un canale di comunicazione. E a proposito di comunicazione, ci muoviamo tra social e digital, senza tralasciare l’esterna e gli eventi. Investiamo il 3-4% del fatturato in attività curate con l’appoggio dell’agenzia Arkè».

Mondadori: porte sempre aperte, celebrazioni, e… sveglia presto

Mario Resca è il cliente, sempre sul gradino più alto del podio. Il presidente di Mondadori Retail scova un angolo comodo e rilassante all’interno del Megastore per rendere confortevole l’esperienza dei cronisti. Ai quali racconta che: «In Italia ci sono circa 4500 librerie, circa 630 sono legate al marchio Mondadori. L’obiettivo è arrivare, nel breve volgere di qualche stagione, a 1000 centri. Il tutto condito da una nuova strategia che prevede una maggiore apertura, ben fotografata dall’ingresso, sempre spalancato, dal personale, sempre più competente e sorridente, dall’offerta, variegata e composita.

Qualcosa è cambiato, dopo il lustro di difficoltà, culminato con l’anno orribile nel 2013, stagione che ha visto le librerie arrancare e sparire. E allora abbiamo approntato una nuova strategia, che vede il cliente al centro di tutto. E siamo stati bravi e fortunati, perché intanto il settore libro ha ripreso a crescere, +4% nell’ultimo anno. Ma tutto ha ripreso vigore, anche la musica, data per spacciata, che ha fatto segnare un +5%».  Con l’appoggio di Francesco Riganti, direttore marketing, ci inoltriamo sulle modalità di comunicazione dell’insegna: «Ci muoviamo tra tv, stampa, digital e social. Abbiamo investito nell’ultimo anno circa 7 milioni a valore. Sui social ci siamo giovati della funzione Facebook Place e possiamo contare su mezzo milione di fan complessivi.

Tra le novità, la sede del Duomo ad aprile compirà 10 anni e stiamo studiando un mese di festeggiamenti e di iniziative legate al digital. Tutta la comunicazione viene pianificata da Media Club, mentre la creatività da qualche tempo viene curata dall’illustratore Pierluigi Longo, le cui idee vengono poi organizzate in chiave pubblicitaria da Attitude. Siamo soddisfatti, ma non disdegnamo possibili novità. Magari per comunicare l’apertura della coffee zone in via Marghera: avverrà nella tarda primavera e darà al possibilità di fare colazione e accompagnarla con la lettura dei giornali, vista la presenza dell’edicola nel megastore. L’orario di apertura sarà quindi anticipato alle 7.30». I croissant in modalità Mondadori diventeranno un classico? Per scoprirlo, mettete la sveglia.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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