Il chief executive officer della struttura che fa capo a Publicis Media, Luca Cavalli, esprime ottimismo sull’anno in corso, pur considerando la “distonia” tra andamento dell’economia e dei consumi, da un lato, e dello spending pubblicitario, dall’altro. E il manager sottolinea anche l’impatto che l’introduzione del regolamento europeo sulla privacy potrebbe avere sulla filiera
Il nuovo caso in cui è coinvolta Facebook è aleggiato anche sul convegno organizzato ieri dal Politecnico di Milano con un panel che si è confrontato sugli spunti offerti dall’uscita del nuovo saggio “Biomarketing” (pubblicato da Egea) di Giuliano Noci, Professore Ordinario di Strategia e Marketing alla School of Management del Polimi. Il tema è quello della gestione dei big data e della privacy, con l’entrata in vigore, a maggio, del relativo, nuovo e molto atteso, regolamento europeo GDPR che, non a caso, sarà al centro anche dei lavori organizzati per stamattina al Piccolo Teatro di Milano da UPA.
Impatto su publisher e aziende
Intervenuto all’evento di ieri, Luca Cavalli, ceo di Zenith, in merito ha poi spiegato a DailyMedia come la specifica normativa abbia un maggior impatto proprio sulle aziende e i publisher, anche per i costi che comporterà ma, pure, sulle centrali, per adeguare l’offerta di servizi. «Di sicuro - ha aggiunto - c’è incertezza sull’uso dei big data, e la differenza la farà la capacità di “leggerli”. C’è una situazione fluida, si impongono processi certificati con tanto di garanti, ma sussiste anche una difficoltà di misurazione del digitale. La fotografia del contesto si può fare fino a un certo punto con gli attuali strumenti di rilevazione e bisogna anche capire bene cosa significhino le “razionalizzazioni” e “ottimizzazioni” annunciate da big spender come P&G e Unilever, perché gli investimenti sono dirottati anche su “canali” che escono dal panorama consueto, basti pensare ai contenuti digitali oppure agli influencer».
Le stime per il 2018
Sicuramente, sempre per l’amministratore delegato della sigla di Publicis Media, c’è una polarizzazione verso Facebook e Google, che spiega anche il trend non positivo, al netto, appunto, delle stime su search e social, dello stesso mezzo digital. Detto questo, Cavalli mantiene, in generale, un sentiment abbastanza “ottimistico” sul 2018, confermando l’aspettativa già espressa dal Gruppo di una crescita del mercato tra l’1 e l’1,5%. «E’ vero che l’Italia non sarà ai Mondiali - spiega - ma, per contro, Mediaset saprà sfruttarli a dovere, anche perché li trasmetterà in chiaro, garantendo, comunque, ascolti alti. Inoltre, se è un dato di fatto che ora ci sia incertezza sul quadro politico, i fondamentali economico-sociali sono incoraggianti, dal Pil alla propensione ai consumi, e l’anomalia di questa “distonia” tra mercato in generale e quello degli investimenti in particolare è auspicabile che si attenui».
Qui Zenith, prosegue la crescita
Sul fronte di Zenith, infine, le cose vanno decisamente bene, con una crescita a doppia cifra del fatturato nel 2017 e un buon trend anche nel primo trimestre, grazie anche ad almeno cinque nuovi clienti acquisiti. Tra questi potrebbe esserci - ma ancora non c’è alcuna ufficializzazione in merito - anche SEA, il Gruppo che gestisce il sistema aeroportuale milanese, che avrebbe scelto appunto Zenith come suo nuovo partner per il planning di un budget stimabile in 5 milioni di euro al termine della relativa gara alla quale, sempre secondo quanto ci risulta, avrebbero partecipato anche Havas Media e Media Italia, che ha seguito questo cliente nell’ultimo periodo.