Lo sostiene The Wall Street Journal, secondo cui il nuovo Ceo Mark Reed proseguirà la politica di consolidamento interno del Gruppo in un contesto sempre più digitale
Tra le prime mosse di Mark Reed al timone di WPP potrebbe esserci la fusione tra VML e Y&R. È quanto ha scritto nel weekend The Wall Street Journal, citando fonti a conoscenza dei piani del colosso della comunicazione britannico, che a inizio mese ha affidato al manager il ruolo di Ceo. Se quanto ipotizzato dal Wall Street Journal si realizzasse, la politica di consolidamento interno della società continuerà anche nell’era post Sorrell. Tra i merger più importanti annunciati da WPP negli ultimi mesi ci sono quello tra Maxus e MEC, che ha dato vita a Wavemaker, e quello tra Burson-Marsteller e Cohn & Wolfe, dal quale è nato Burson Cohn & Wolfe.
Una nuova realtà
Secondo quanto spiega il Wall Street Journal, aggiornamenti sulla strategia di Reed sono attesi entro la fine dell’anno e la scelta di unire le forze di VML a quelle di Y&R sarebbe volta a un rafforzamento della proposta in un contesto di transizione al digitale. Non solo: le sigle più tradizionali di WPP (Ogilvy, J. Walter Thompson, Y&R e Grey) sono quelle che stanno crescendo più lentamente. A capo dell’entità che combinerà gli asset di VML con quelli di Y&R dovrebbe essere scelto John Cook, attuale Chief Executive Officer di VML. L’agenzia dovrebbe chiamarsi VMLY&R, come avrebbe raccontato una fonte.
Nuove tecnologie
WPP ha anche preso in esame l’opzione di aumentare il grado di collaborazione tra Wunderman e le sue agenzie creative, dotando quest’ultime di un know how più adatto alla comunicazione digitale. L’obiettivo è quello di rendere le agenzie creative meno dipendenti dalla televisione e da altre forme più classiche di comunicazione, focalizzandosi sui canali online e sulla conoscenza dei consumatori attraverso i dati e l’uso di nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale su tutte. Un impianto strategico che ha senso nell’attuale panorama della comunicazione, caratterizzato da un taglio degli investimenti pubblicitari da parte dei big spender e dalla concorrenza sempre più agguerrita delle società di consulenza. In Italia, come anticipato da DailyMedia, GroupM, attraverso MindShare, si è aggiudicata la gara per il planning e il buying Ferrero, stimabile in circa 110 milioni di euro.