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WPP Italia: ricavi e profitti in crescita nel 2017. E buone prospettive per l’anno prossimo

Autore: V Parazzoli


Il country manager del Gruppo, Massimo Costa, ne ha anticipato risultati e aspettative venerdì scorso in occasione della sesta edizione del Forum “Il ruolo della comunicazione per la società di domani - Generare valore e cambiamento culturale”, organizzato con TEH - Ambrosetti

WPP Italia si avvia a una chiusura d’anno positiva per quanto riguarda il fatturato, anche se il suo country manager Massimo Costa, parlando venerdì con DailyMedia in occasione della sesta edizione del Forum “Il ruolo della comunicazione per la società di domani - Generare valore e cambiamento culturale”, organizzato con TEH - Ambrosetti, non ha fornito un’indicazione precisa sul tasso di incremento, comunque atteso in quel delta “fino al 5%” già messo a segno nei primi 9 mesi. Un andamento che, in ogni caso, dovrebbe essere migliore di quello del mercato degli investimenti stimato da GroupM per il 2017, pari al +0,4%.

WPP Italia ha dovuto assorbire le perdite di importanti budget media come quelli di FCA, TIM e Volkswagen, in parte compensati dalle vittorie di PSA, Ikea e Toyota tra gli altri, ma l’offerta “orizzontale” con cui il Gruppo approccia il mercato, cercando, spesso con successo, di offrire ai clienti servizi integrati delle sigle che ne fanno parte o anche team appositamente dedicati, “ripaga” sul fronte dei profitti, che crescono a doppia cifra. Questo, sempre “grazie”, soprattutto, a digital, ricerche e planning.

Aspettative per il 2018

Nelle prossime settimane, inoltre, sempre WPP Italia dovrebbe ufficializzare il closing di almeno un paio di acquisizioni: per quanto riguarda la consulenza strategica, si parla sempre di Long Term Partners - LTP, il cui presidente, Marco Costaguta, intervenuto anche al Forum, fa parte tra l’altro dell’Advisory Board WPP/TEH - Ambrosetti, i cui incontri nel corso dell’anno hanno permesso di mettere a fuoco i punti affrontati venerdì. Sul fronte digitale, invece, il focus resta sempre su Doing, ma se ne parla ormai da un anno e mezzo almeno. Per quanto riguarda il 2018 (al termine del quale, tra l’altro, potrebbe iniziare la concentrazione delle varie sigle del Gruppo nel nuovo hub logistico sui Navigli a Milano), Costa confida in un anno ancora più positivo per WPP, così come dovrebbe esserlo per il mercato degli investimenti, per il quale il forecast sempre di GroupM è del +2,7%, grazie anche agli eventi sportivi tipici degli anni pari.

Per Costa, i dati confermano la convinzione del Gruppo che ci sia un “circolo virtuoso” tra andamento del PIL e quello degli investimenti in comunicazione, e viceversa: il che, per il country manager, sta a significare quanto siano strategici questi ultimi per lo sviluppo del Paese. E, sempre per questo, Costa, parlando di uno dei temi più caldi di questo periodo per la industry, sottolinea che, attualmente, i veri concorrenti dei grandi Gruppi di comunicazione come WPP sono proprio quelli globali di consulenza: che, però, per ora, non vendono servizi orizzontali e non hanno competenze creative e nella costruzione delle brand equity. Anche per questo, sempre il country manager ha sottolineato come il ruolo di motore dello sviluppo economico dei servizi di marketing e comunicazione non sia ancora sempre parte integrante della cultura imprenditoriale italiana, benché si siano fatti molti passi in avanti.

Città e Regioni motori di crescita

Il primo tema affrontato durante il Forum, dopo l’introduzione di Valerio De Molli, managing partner di TEH-Ambrosetti, è stato il ruolo delle Città Metropolitane e delle Regioni come luoghi di creatività e competitività, motori della crescita del Paese. Il sindaco di Genova Marco Bucci ha raccontato quale ruolo vede per le città metropolitane, mentre il presidente della Lombardia Roberto Maroni ha ricordato perché la Regione è “The place to be”. I lavori sono quindi proseguiti con una serie di interventi dedicati all’esame dell’andamento dei consumi e al divario tra nord e sud del Paese. Costaguta, Cristina Scocchia (ceo di Kiko), Aldo Bisio (a.d. di Vodafone Italia) e Francesco Pugliese (a.d. di Conad) hanno presentato la loro visione delle prospettive dei consumi nei vari settori e il ruolo dei brand in questo percorso. L’attenzione si è poi spostata su un tema di grande attualità: le sfide portate dall’innovazione tecnologica nella misurazione dell’efficacia della comunicazione. Ne hanno parlato Luca Colombo (country manager di Facebook Italia) e Andrea Zappia (a.d. di Sky Italia), a testimonianza di come digitale e tv, che rimane il mezzo preferito dalle aziende, stiano ripensando i processi di valutazione degli ascolti e della visibilità.

Il ruolo dell’innovazione

La seconda sessione del Forum ha mantenuto il focus sull’innovazione tecnologica, spostando però la discussione dai media alle persone. De Molli ha parlato delle sfide che la rivoluzione tecnologica ha portato nel mondo della comunicazione in termini di nascita di nuove professionalità e crescita di posti di lavoro. Gad Lerner, presidente del board editoriale di Laeffe, ha focalizzato il suo intervento sul cambiamento della composizione e della dinamica sociale in un mondo in continua e sempre più rapida evoluzione, con il tramonto di certezze e la nascita di nuovi paradigmi, validi solo per la parte giovane della popolazione. Uno dei progetti dell’Advisory Board è la presentazione di una selezione di eccellenze dell’industria italiana ai quasi 200.000 dipendenti di WPP nel mondo. Il volumetto “Italy is definitely alive and kicking” porta ogni anno, ormai da 6, 10 best case italiani nel mondo. Due di queste eccellenze sono state presentate al Forum: Finmeccanica, dal suo presidente Giampiero Massolo, e Diasorin dal suo a.d. Carlo Rosa. La continuità di relazione tra WPP Italia e le istituzioni ha trovato un’ulteriore conferma nell’ultimo intervento del Forum, tenuto dal ministro Dario Franceschini, che ha sottolineato come cultura, creatività e comunicazione siano leve di sviluppo e attrattività primarie del nostro Paese.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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