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WeChat: niente fee per chi investe 100.000 euro in campagne da qui a Natale

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La società, insieme al partner per il nostro Paese Digital Retex, ha organizzato un evento con i clienti. DailyNet ha partecipato e ha scoperto delle interessanti novità sul mondo dell’applicazione cinese

Un evento esclusivo per parlare al mercato delle potenzialità della piattaforma. A poche settimane dall’intervista esclusiva di DailyNet ad Andrea Ghizzoni, director Europe di WeChat (Tencent), e Fausto Caprini, a.d. di Digital Retex, partner della società in Europa e nel nostro Paese, i due manager sono stati protagonisti di un incontro a Milano riservato ai clienti, ai quali è stata anticipata una novità in occasione del Natale: chi investirà oltre 100.000 euro in campagne su WeChat non dovrà sostenere costi di fee.

Il nuovo consumatore cinese

Ad aprire i lavori una descrizione del nuovo consumatore cinese, definito da Fausto Caprini «giovane e facoltoso». Il manager ha voluto porre l’accento sulle peculiarità del mercato asiatico, dove «nei prossimi cinque anni, 1/3 dei consumi sarà in mano ai Millennials», la fascia di popolazione più ambita da chi fa marketing. A maggior ragione in Cina, un Paese in cui a detenere la ricchezza sono i più giovani. Questo segmento passerà dai 170 milioni di persone del 2017 a oltre 370 milioni nel 2030. «In questo contesto l’attitudine digitale dei consumatori cinesi è molto elevata, l’ecommerce, per esempio, incide per il 20% del totale retail, un livello di gran lunga superiore a quello di molti mercati occidentali, compresa l’Italia», ha proseguito Caprini. Di conseguenza anche il volume di pagamenti online è più sviluppato che nel resto del mondo ed è pari a 5,5 trilioni di dollari, mentre negli Stati Uniti tale valore si ferma a 112 miliardi.

Il nuovo turista cinese

WeChat e Digital Retex non sono impegnate a valorizzare solo il consumatore cinese, ma anche il turista, «una fascia in crescita a ritmi travolgenti», per Fausto Caprini. Nel 2016 sono stati circa 133 milioni i cinesi oltreconfine, di cui 3 milioni hanno visitato il nostro Paese. «Per moda e lusso la Cina conta per il 55% del fatturato globale e i turisti cinesi non possono essere ignorati. Anzi devono essere parte di una strategia ben precisa», ha sottolineato il manager. E se il 39% dei viaggiatori cinesi sono millennials, il 50% di essi viaggia al di fuori dei contenitori dei tour operator. «Quando sono all’estero, i cinesi sono sempre connessi e consultano WeChat per cercare risposte alle proprie esigenze», ha concluso Caprini.

I numeri di WeChat

Quindi ha preso la parola Andrea Ghizzoni, che ha ricordato quali siano i numeri di WeChat. L’applicazione, infatti, è visitata da 963 milioni utenti unici mensili. Secondo Ghizzoni, però, vale la pena ricordare una importante differenza tra i colossi dell’hi tech americano e Tencent, la società che sta dietro a WeChat. «In Cina le internet company non diventano macchine da advertising, ma industrie», ha evidenziato Ghizzoni. E, infatti, la voce pubblicità costituisce solo il 17% degli introiti di Tencent, a fronte di quasi la totalità delle entrate per Facebook e Google. «Tencent è un ecosistema enorme costituito non solo da WeChat, ma anche dall’app QQ (850 milioni di user al mese, ndr), dal portale Tencent News, da Tencent Video, dallo store di app YingYongBao».

WeChat come opportunità di advertising

Data la dimensione di WeChat, Tencent non può comunque ignorare il valore di WeChat per la comunicazione dei brand di tutto il mondo. «Digital Retex supporta le aziende in tutte le loro attività di marketing verso i consumatori cinesi - ha proseguito Ghizzoni -, dalla fase di contatto nel Paese alle pianificazioni pubblicitarie, dall’ottimizzazione all’analisi dei risultati». Con un’arma in più: un team interno a Tencent e localizzato in Cina che si occupa dell’erogazione pubblicitaria, creando vantaggi in termini di «costi, performance e flessibilità». Ghizzoni ha sottolineato anche la capacità di targeting avanzato che offre la piattaforma, dove gli utenti compiono tantissime e diverse azioni, con feature in grado di arrivare a comprendere persino lo stato d’animo dei consumatori. Un altro driver per il marketing offerto dall’app è WeChat Pay, lo strumento di pagamento che arriverà in Italia nel corso del primo trimestre dell’anno prossimo. «Esistono diversi modi di acquisire follower su WeChat», ha precisato Ghizzoni. Online è possibile tramite investimenti in adv direttamente all’interno di WeChat; attraverso Key Opinion Leader che ricondividano articoli pubblicati dal brand; in modo completamente organico, ossia grazie a reshare spontaneo da parte dei propri follower. «WeChat dà l’opportunità di acquisire fan anche offline». Per esempio con contenuti accessibili inquadrando con WeChat un QRcode in negozio; con sconti, coupon e promozioni ancora una volta legati a QR in store; e, infine,  accedendo alla rete Wi-Fi del negozio tramite WeChat login. In questo modo l’utente, prima di continuare a navigare, viene invitato a diventare follower del brand.

Digital Retex

A conclusione dell’incontro è intervenuto anche Nicola Canzian, managing director di Digital Retex, struttura che occupa una quindicina di persone nel nostro Paese, molte delle quali sono cinesi o parlano la lingua. Digtal Retex è il partner europeo, e l’unico al momento in Italia, di Tencent per le attività di vendita pubblicitaria su WeChat. «Nasciamo a causa di alcune lacune nella proposta commerciale, in processi chiave come l’utilizzo della piattaforma, la gestione dell’agenzia e la difficoltà a profilare correttamente il target di riferimento», ha dichiarato Canzian. Per tale motivo Tencent ha deciso di avviare un programma di partnership certificate e sono così fiorite realtà come Digital Retex, che si pone come «abilitatore della tecnologia di WeChat rispetto agli obiettivi di un brand». Una filosofia che si traduce nell’apertura degli account ufficiali, nella gestione editoriale degli stessi e nella sfera dell’advertising. «Gli account hanno meno follower rispetto alle controparti di social come Facebook, ma il rapporto con l’utente è più stretto ed è possibile inviare un massimo di quattro notifiche push al mese, entrando così direttamente nelle chat dei cellulari dei consumatori», ha continuato Canzian. Fino a oggi Digital Retex ha gestito circa 60 campagne generando 300 milioni di impression. «Per Natale abbiamo deciso di fare un regalo a chi deciderà di investire almeno 100.000 euro su WeChat, non applicheremo, infatti alcuna fee».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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