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UPA: rischi e opportunità dal GDPR. Sassoli lancia il “warning” sugli investimenti

Autore: V Parazzoli


Il presidente dell’organismo degli utenti specifica in questa intervista vantaggi e svantaggi del nuovo corso della privacy, e “mantiene” il forecast del +1% dello spending pur nell’incertezza del quadro politico e sociale

Dell’incontro organizzato ieri da UPA sul tema della privacy, riferiamo più in dettaglio nel relativo articolo sempre sul nostro giornale di oggi. Dialogando con DailyMedia, però, il presidente dell’organismo degli utenti, Lorenzo Sassoli de Bianchi, sottolinea il senso e le principali novità per la industry ma, anche, per i consumatori, della GDPR - General Data Protection Regulation - che entrerà in vigore dal 25 maggio.

A maggior ragione alla luce di quanto sta avvenendo in questi giorni sul fronte di Facebook, l’adozione di una regolamentazione in materia di dati personali e sensibili sembra avere un’importanza “strategica” nei rapporti tra aziende, publisher e consumatori. Cosa cambia per le prime, che voi rappresentate come utenti pubblicitari?

«Prima di tutto, va detto che siamo in prossimità di una svolta storica, perché si passa dalla stagione dei big data a quella degli smart data, con un rapporto più diretto, profilato e di maggior valore tra le aziende e un consumatore ancora più consapevole e che potrà essere “premiato” per la fiducia che potrà accordare a chi vuol dialogare con lui. Disporre di meno dati ma più precisi può essere win-win per le parti e favorire la fruizione di proposte e offerte da parte delle singole persone. Per le aziende, cioè coloro che raccolgono i dati e li processano, vengono introdotti nuovi requisiti di compliance il cui costo è rilevante. Questo costo dovrà essere in qualche modo ammortizzato da maggiori efficienze di produzione e fornitura di servizi».

Lorenzo Sassoli de Bianchi

«In taluni casi, dovranno essere modificati gli stessi modelli di business. Penso, ad esempio, all’internet delle cose che è, in buona sostanza, un mercato di dati e informazioni e che si stima arriverà nel 2020 a toccare i 3.000 miliardi di dollari con oltre 50 miliardi di oggetti connessi (sono già 27 oggi) e che riguarda la salute, l’e-commerce, il fitness, le telecomunicazioni e l’automobile, solo per citare alcuni settori. Inoltre, il confine tra gli obblighi in capo a chi raccoglie dati e a chi li processa si affievolisce, le responsabilità vengono ripartite su entrambe le figure, rafforzando gli effetti di un nuovo tipo di controllo trasversale allo stesso sistema,  con un forte accento sulla raccolta del consenso che deve essere espresso, legittimo e modificabile, la sicurezza dei dati e il diritto all’oblio e alla portabilità dei dati quale scelta della persona».

E per le persone?

«Per loro, la GDPR significa essere protetti e non sentirsi esclusi ma, al contrario, acquisire un’importante leva di influenza sulla catena del valore che, laddove sia compresa, ha il potere di modificare gli assetti di tutti i mercati digitali che sono fondati sul “data mining”, la profilazione, la targettizzazione,  i big data e gli analytics».

Quali saranno quindi le conseguenze sulla catena del valore?

«Innanzitutto, il consumatore non si sentirà più escluso, ma acquisirà un ruolo attivo. È però da dimostrare se saprà sfruttare appieno quest’opportunità. Poi, mi pare ci sia un chiaro disegno di politica economica dietro all’adozione di questa norma volta a creare le condizioni per far emergere nuovi modelli di business in quest’ambito».

In definitiva, la GDPR rappresenta una minaccia o un’opportunità?

«La principale opportunità deriva dalla capacità di aziende e operatori di acquisire e mantenere nel tempo un elevato livello di consenso dal lato dell’utente, profilandolo meglio e creando una relazione di fiducia duratura nel rapporto con lo stesso. Questo vale soprattutto per le applicazioni e i servizi di “internet delle cose” disegnati per il consumatore e visibili nel quotidiano, come, per citarne alcuni, il monitoraggio della salute, l’home automation, lo sport e il fitness, i trasporti, i veicoli connessi, l’ecommerce e i pagamenti. La seconda, non meno importante, nasce dalle capacità del mondo B2B di concordare elevati standard di sicurezza, anche in forma di partnership strategiche, per ridurre i rischi e massimizzare le economie di scala. La terza opportunità è rappresentata dalla ricaduta sull’occupazione: la data protection costituirà una leva per la creazione di nuovi posti di lavoro qualificato in ambito digitale. Infine, in un’epoca di grandi perplessità sul rapporto tra esseri umani e macchine, all’alba dell’affermarsi dell’”intelligenza artificiale”, la privacy potrà essere uno strumento per umanizzare la quarta rivoluzione industriale», precisa il presidente di Upa.

Tutto bene e tutto tranquillo quindi?

«Non proprio, perché la sfida della GDPR è enorme per gli operatori in termini di costi, riassetti organizzativi e procedure. In buona sostanza, la GDPR apre a un nuovo contesto competitivo offrendo agli operatori economici la possibilità di sfruttarlo, ma introduce un meccanismo di selezione molto severo che, oltre alla nascita di un nuovo mercato di dati “responsabili”, innescherà un processo di selezione naturale  tra gli operatori economici. In definitiva, i dati sono necessari all’economia della società connessa, la loro fluidità all’interno del sistema è vitale quanto la loro attendibilità e qualità, ma essa non può prescindere dal diritto delle persone di scegliere se, quando e come. E siccome la fluidità sarà in funzione del consenso espresso appunto dall’utente, la tecnologia dovrà evolvere per consentire alle persone di esprimere il consenso, ma dovranno evolvere anche i modelli di business, per ricomprendere nella propria struttura di costo una qualche valorizzazione del consenso di chi permette di utilizzare i propri dati».

A proposito di consenso, come commenta la vicenda Cambridge Analytica?

«Potremmo dire che è finita l’età dell’innocenza. Abbiamo ciecamente ritenuto di poter fornire un’enorme quantità di dati a queste società pensando “non so bene cosa sto cliccando” ma mi piace aderire a questo psico-test, a questa app, a questo blog, e sono contento di essere localizzato se posso ottenere subito un taxi.  Oggi abbiamo realizzato che i nostri dati saranno venduti, rivenduti, utilizzati non solo per scopi pubblicitari ma, anche, per manipolare l’opinione pubblica iniettando informazioni disegnate talvolta solo per generare caos o peggio. Noi ci battiamo da anni per trasparenza e applicazione di regole chiare. Non demonizziamo nessuno, ma ci aspettiamo chiarezza, che ci venga detto cosa è veramente successo e perché, e quali provvedimenti verranno presi perché ciò non si ripeta».

Venendo al quadro generale, che giudizio dà di questo ormai quasi concluso primo trimestre?

«La situazione è tutt’altro che incoraggiante, i consumi vanno di nuovo male, a -3% nel periodo, dopo un 2017 a segno più. Vero che il Pil cresce, ma grazie esclusivamente all’export e questo comporta che le aziende straniere siano meno interessate al nostro mercato e a investirci. Fronte investimenti, gennaio, come ha rivelato Nielsen, è stato positivo, ma erano budget già allocati mesi prima. Per ora manteniamo il nostro forecast del +1% a fine anno, ma c’è un warning, anche perché il quadro di incertezza post-elezioni incide sui consumi. L’avevamo messo in conto ma, al momento, qualunque esso sia, non c’è un Governo, con il rischio che si torni anche a votare, magari nel 2019 in occasione delle Europee. Le aziende che investono chiedono stabilità, non una situazione di stallo. Né, almeno personalmente, sono dell’idea che l’Italia senza Governo vada meglio di quando ne ha uno, noi non siamo Paesi come la Germania dove, comunque, ci sono piani strategici a lungo termine che vanno avanti indipendentemente da chi sta al Governo. Infine, non posso che confermare che i Mondiali senza la nostra Nazionale difficilmente potranno smuovere gli stessi interessi di audience e pubblicità dei precedenti, analoghi, tornei», dichiara il presidente UPA.

L'onorevole Giovanna Bianchi Clerici «Tornando al tema di oggi: l’applicazione della GDPR è materia complessa che ha bisogno di essere compresa a fondo e di indirizzi generali nella sua gestione, ecco perché sono particolarmente felice di avere come ospite oggi l’Onorevole Giovanna Bianchi Clerici componente del Collegio del garante della privacy che potrà aiutarci a dipanare la matassa  e fornirci una bussola autorevole su cosa ci aspetta nel percorso fino al 25 maggio e oltre, aiutandoci a coniugare un approccio rigoroso con soluzioni praticabili», conclude il presidente di Upa.      

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 15/04/2024


Absolut Vodka sceglie CreationDose per la campagna di influencer marketing dedicata al lancio di Absolut Gift

Absolut Vodka, il brand leader di vodka premium, ha lanciato lo scorso mese la nuova bottiglia “Absolut Gift” e, dopo una gara, ha scelto CreationDose per la realizzazione del progetto di influencer marketing su Instagram, con l’obiettivo di promuovere Absolut Gift come il regalo perfetto per ogni occasione e stimolare l’engagement del pubblico. Il brand ha prodotto le bottiglie  in quantità limitate, disponibili per la vendita in esclusiva su Amazon dal 21 marzo. La particolarità della bottiglia risiede nell’offrire una “gift experience” unica attraverso il suo QR code che, una volta scansionato, mostra messaggi personalizzati dai  propri  amici  attraverso  la  realtà  aumentata e  rende speciale ogni evento.  La strategia influencer Il team di CreationDose è stato chiamato a ideare la strategia per il lancio del prodotto e ha individuato profili in linea con i valori del brand legati all’amicizia, al divertimento e all’inclusività. La squadra di influencer selezionata comprende Edoardo Zaggia e Alberto Sacco, conduttori di “Most Ridiculus” su Comedy Central Italia e coppia nella vita, e Lina Galore, la vincitrice della terza edizione di Drag Race Italia. I creator hanno raccontato le caratteristiche tecniche del prodotto Absolut Gift all’interno di uno storytelling in linea con i loro contenuti di intrattenimento, arricchito da un tocco di magia. Lina Galore ha assunto le vesti di una fatina che arriva in aiuto di Edoardo e Alberto, in crisi per un’idea regalo: la bottiglia Absolut Gift risolve il loro dilemma. “Ciascun party è un’occasione per creare ricordi indelebili, e Absolut Gift rappresenta un regalo unico che rende ogni momento ancora più speciale”, afferma Letizia Invernizzi, Brand Manager di Absolut Vodka. “Insieme al team di CreationDose, che abbiamo scelto per la sua capacità di connettere brand e community attraverso i giusti creator, abbiamo dato vita a una campagna originale, capace di dare voce  ai  valori  del  brand  con creatività. Con il lancio, Absolut si conferma un brand che osa innovare e che si impegna a celebrare l’unione e la gioia di stare insieme”.  La campagna a supporto Il team di CreationDose ha coordinato una campagna di seeding che ha amplificato la risonanza del lancio di Absolut Gift e ha inviato a un pool di creator box personalizzate e curate in ogni dettaglio, per un’esperienza di unboxing propensa alla condivisione. Infine, CreationDose ha curato l’ideazione e la distribuzione del comunicato stampa dell’azienda, in collaborazione con Ghost Studio per l’attività di Pr. “Siamo molto contenti di essere stati scelti da Absolut per l’ideazione della campagna - sottolinea Anthony Favitta, Head of Influencer Marketing di CreationDose -. Per il team di CreationDose è motivo di orgoglio essere riusciti a progettare una campagna che sia stata in grado di abbracciare i valori del brand e farli propri; una leva essenziale al fine di raggiungere i risultati migliori”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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