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UPA presenterà domani i “KPI di comunicazione”: sono 351, sintetizzati in una mappa di 14 obiettivi di mktg

Autore: V Parazzoli


A illustrare il progetto, di cui è responsabile scientifica Paola Furlanetto, sarà Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’organismo che sarà così il primo al mondo ad aver sviluppato una sistematizzazione di questo tipo, sulla base di un “data-base” di 800 Key Performance

L’annunciato giorno in cui UPA aveva promesso di illustrare anche al mercato - dopo averlo già iniziato a fare, ovviamente, con le proprie associate - il progetto “KPI di comunicazione”, sta per arrivare. E domani, a farlo, sarà direttamente Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’organismo che, così, dovrebbe essere il primo al mondo ad averlo sviluppato. In sede di presentazione della conclusione della prima fase del progetto - di cui è responsabile scientifica Paola Furlanetto e sul quale ha lavorato anche il responsabile digitale dell’associazione degli utenti, Alberto Vivaldelli - lo scorso giugno, UPA aveva sottolineato che uno degli obiettivi importanti che si è data nell’ultimo periodo è stato quello di realizzare un sistema organico e razionale su questo tema. L’associazione ritiene, infatti, da tempo che la conoscenza e la valorizzazione dei KPI sia un elemento fondamentale per le strategie aziendali, ma anche un ottimo strumento di allineamento nel rapporto con la propria agenzia per costruire una campagna di comunicazione. KPI sta per “Key Performance Indicator” che, tradotto, significa “Indicatore Chiave di Prestazione”, e sta a indicare un insieme di metriche ritenute fondamentali per valutare il successo di una campagna.

Un adeguato sistema di razionalizzazione dinamico

Definire a priori gli obiettivi che si vogliono raggiungere e quali strumenti sono in linea con essi permette, poi, di poter misurare i risultati coerentemente con la strategia prefissata. Nella ricognizione a livello internazionale svolta da UPA e che è iniziata più di un anno e mezzo fa, “si è trovata un’abbondante letteratura, ma mai razionalizzata e resa disponibile in modo facilitato attraverso un’interrogazione diretta - spiegava l’associazione, che aggiungeva -: inoltre, abbiamo visto come il tema dei KPI si presta a generare una tale moltitudine di interpretazioni che diventa impossibile un confronto allineato tra i diversi attori coinvolti nella valutazione di performance delle attività di marketing e comunicazione. Anche le stesse definizioni, abbiamo riscontrato, si prestano a significati diversi secondo l’interlocutore”. Il progetto risponde, quindi, a quattro obiettivi fondamentali: costruire un ponte fra off e online e fra indicatori di branding e di performance; razionalizzare lo scenario dei KPI, spesso confuso; raggruppare in un’unica fonte i KPI appartenenti a diverse tipologie; e creare un sistema dinamico e aggiornabile. In un unico concetto, costruire quella cultura e formazione continua sul processo di studio e scelta dei KPI che è fondamentale per creare valore per l’intera organizzazione aziendale e i suoi stakeholder.

Il processo di disambiguazione

Per raggiungere questo obiettivo, sono stati messi a  disposizione delle aziende un booklet descrittivo del progetto e delle principali criticità attuali che questo strumento intende risolvere, un database completo e fruibile dei KPI presenti sul mercato, in grado di disambiguare KPI con più definizioni o più acronimi che afferiscono alla stessa definizione e, infine, mappe sintetiche che rispondano in modo rapido a specifiche necessità operative delle aziende. La prima mappa di sintesi individua i KPI per 14 obiettivi di marketing e comunicazione incrociati a matrice con 8 strumenti di comunicazione (advertising/display, native, paid search, social, owned media, email, eventi, pr). La mappa - secondo quanto DailyMedia è in grado di anticipare - si baserebbe su 351 KPI individuati su una base di 800. Il progetto, che nasce anche in lingua inglese, verrà esteso a livello internazionale.


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Upa

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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