Siamo ancora lontani dalle cifre astronomiche dei suoi avversari più temibili, Google e Facebook, ma il business adv del gigante dell’ecommerce cresce senza sosta, soprattutto, sul versante programmatic
di Anna Maria Ciardullo
Il gigante del retail online per eccellenza, Amazon, pare stia mantenendo la sua promessa di diventare un player importante anche nel mondo dell’advertising. Nella sua trimestrale resa nota venerdì scorso, la company ha segnalato la presenza di “altri” ricavi, provenienti principalmente dalla vendita di annunci. La crescita si attesta al 58% anno su anno e le revenue ammontano 1,12 miliardi di dollari solo nel trimestre terminato il 30 settembre. Si tratta di un leggero aumento rispetto al tasso di crescita del secondo trimestre precedente, quando è cresciuto del 53% sempre su base annua. Ma è pur sempre un dato positivo. “Le entrate della pubblicità continuano a incrementare molto rapidamente”, ha dichiarato Dave Fildes, direttore delle relazioni con gli investitori di Amazon. I ricavi di Amazon sono stati pari a 43,7 miliardi di dollari mentre è arrivato ancora l’utile, 52 dollari per azione. Entrambi gli indicatori hanno superato le attese.
I numeri della concorrenza
Amazon di strada ne ha ancora da fare, soprattutto se vuole competere con giganti come Google. Anche Alphabet, società madre di Big G, ha pubblicato i guadagni del terzo trimestre venerdì, riportando i ricavi provenienti dalle vendite degli annunci a 24 miliardi di dollari. Le vendite pubblicitarie di Facebook del secondo trimestre sono state, invece, pari a 9 miliardi di dollari. Google è ancora l’azienda dominante nella tecnologia pubblicitaria, ma Amazon sta guadagnando terreno sul gigante della ricerca. Un esempio di ciò è l’uso crescente della piattaforma DSP di Amazon che sta guadagnando trazione poiché attira le agenzie con un’ opzione self-service, tariffe basse e, soprattutto, un set di dati invidiabile.
Programmatic: terreno di competizione
I dati di tre imprese di ricerca indipendenti indicano che la DSP di Amazon sta rapidamente raggiungengo la DSP DoubleClick Bid Manager di Google. Il numero di marchi che utilizzano il DSP di Amazon quest’anno è cresciuto quasi del 50%, più di qualsiasi altra piattaforma tecnologica buy-side, secondo MediaRadar. Al momento solo Google ha più siti web con i suoi tag di tipo “buy-side” rispetto ad Amazon. Oltre al suo crescente business DSP, inoltre, Amazon sta lavorando ad altri prodotti pubblicitari programmatici self-service e offre programmi di formazione per stabilire collegamenti diretti con gli ad buyer. Il suo Transparent Ad Marketplace è la più popolare offerta server-server del settore pubblicitario, secondo uno studio di ServerBid. “Siamo soddisfatti dell’andamento del business degli annunci che è parte integrante della nostra strategia di espansione”, continua Fildes. “Il nostro obiettivo è quello di essere utili ai consumatori e aiutarli a prendere decisioni d’acquisto migliori, dando loro raccomandazioni mirate e rendendo le ads utili ai clienti anziché fastidiose”. Sempre nel terzo trimestre, le vendite nette di Amazon dai negozi fisici sono ammontate a 1,2 miliardi di dollari, è la prima volta che la company condivide questo dato.