L’operazione del Gruppo di via Monte Rosa è attesa tra fine ottobre e i primi di novembre, e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia sollecita il coinvolgimento delle associazioni territoriali. L’indebitamento, però, resta ancora elevato
Entro un mese circa e, quindi, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, il Sole 24 ORE lancerà l’offerta per il programmato aumento di capitale - peraltro ancora soggetto ad approvazione da parte della Consob - che, in tutto, sarà di 50 milioni di euro all’interno di una manovra finanziaria di complessivi 70, considerando anche i 20 appositamente destinati alla ricapitalizzazione dei 40 che verranno dalla cessione al Fondo Palamon del 49% (per ora) dell’area Formazione ed Eventi - ridenominata Business School24 - valutata quindi intorno agli 80 milioni -. 30 milioni li metterà Confindustria, che ne è l’azionista di maggioranza, e gli altri 20 verranno dal mercato (che non ha più il vincolo di non detenere più del 2% delle quote), con eventuale copertura fino al raggiungimento di questa cifra da parte di un consorzio di garanzia capitanato da Banca IMI - Intesa Sanpaolo.
Migliorano i conti
Il presidente dell’organismo delle aziende, Vincenzo Boccia, è evidentemente ottimista sul piano di rilancio del Gruppo editoriale: però, Confindustria, pur mantenendo il controllo di diritto sulla società, vedrà diluire la propria quota rispetto a quella oggi detenuta, che è pari al 67,5% del capitale e, per questo, lo stesso Boccia ha segnalato nei giorni scorsi alle associazioni territoriali la possibilità di acquisire altre quote. Il problema è però un altro e, cioè, che - sebbene calato di 4 milioni rispetto ai primi 7 mesi dell’anno - nei primi 8 mesi, l’indebitamento finanziario del Sole 24 ORE resta comunque molto alto, pari per l’esattezza a 62,4 milioni: così come emerge dalle integrazioni mensili dovute su richiesta di Consob. La variazione della cifra, in peggioramento di 11,7 milioni rispetto ai 50,7 al 31 dicembre 2016, è riferita principalmente all’andamento dei flussi dell’attività operativa e di quella di investimento. È anche vero però che la prima semestrale (approvata il 7 settembre), evidenziava una riduzione delle perdite del Gruppo di cui sono presidente Giorgio Fossa e a.d. Franco Moscetti che, al netto degli oneri non ricorrenti, rispetto al primo semestre 2016 rideterminato, ha ottenuto, pur a fronte di ricavi in calo, un miglioramento dell’ebitda di 5,6 milioni (da -14,7 a -9,1), dell’ebit di 8,3 (da -24,9 a -16,6) e del risultato netto di 8,9 (da -23,6 a -14,7); ai quali va “aggiunto” anche un taglio dei costi diretti e operativi per circa 20 milioni (-19,6%).
Azione di responsabilità
Infine, ci sono da segnalare altre due novità. La prima è che, il 3 ottobre, l’assemblea dei soci di 24 ORE Cultura, in linea con la delibera del suo CdA del 29 marzo, ha approvato l’azione di responsabilità nei confronti del precedente amministratore delegato della società (Natalina Costa) al fine di reintegrare il patrimonio sociale del pregiudizio patito, anche in termini di mancato guadagno. La seconda è l’uscita da System del vice d.g. Fabrizio Lolli: le sue funzioni sono state assunte, almeno per ora, dal d.g. commerciale del Gruppo, Massimo Colombo.