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Snapchat, redesign e nuovo algoritmo per le Stories; ma cala il prezzo degli annunci

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Snap ha anticipato alcune importanti novità in seguito alla trimestrale al 30 settembre, che non ha soddisfatto gli analisti per via di una crescita troppo lenta di utenti e ricavi. Tutto quel che c’è da sapere sull’app del fantasmino

Tonfo per il titolo di Snap, giù di circa il 20% nell’after hour martedì sera, in seguito al rilascio dei risultati trimestrali al 30 settembre. L’azienda dietro la popolare app Snapchat, infatti, ha riportato ricavi per quasi 208 milioni a fronte di attese per circa 236 milioni. La società sconta anche una perdita di 443 milioni o di 14 centesimi per azione contro i 15 preventivati dagli analisti. E anche gli utenti attivi su base giornaliera sono inferiori a quanto stimato: solo 178 milioni mentre Wall Street scommetteva per 181,8 milioni. In altre parole Snapchat ha aggiunto solo poco più di 4 milioni di teste nei tre mesi estivi, soprattutto per effetto della concorrenza di Instagram.

L’ARPU (Average Revenue per User), una metrica finanziaria utilizzata anche da Facebook per quantificare il valore economico di ciascun utente, è stato di 1,17 dollari. A pesare sui conti di Snap è stato in particolare il flop degli Spectacles, i chiacchieratissimi occhiali dell’azienda non sono infatti riusciti a penetrare nel mercato consumer. Nella conference call seguita alla nota con le evidenze del trimestre, sono tre le notizie emerse con maggiore forza: il prossimo restyling di Snapchat, un nuovo algoritmo per premiare le Stories di successo e il calo dei prezzi delle singole unità pubblicitarie sulla piattaforma.

Snapchat verso il redesign

“Una cosa che abbiamo sentito negli ultimi anni è che Snapchat è difficile da capire e da usare e siamo al lavoro per rispondere a questi feedback”, ha affermato il ceo Evan Spiegel. Per questo Snapchat è pronta a presentarsi con una veste rinnovata e più friendly anche se al momento non è dato sapere quando. Un repentino cambio di fisionomia porta con sé dei rischi, per un’app elitaria come Snapchat: “Siamo consapevoli che il redesign dell’app potrà essere disruptive per il nostro business nel breve periodo e non sappiamo come reagirà la nostra community una volta ultimato l’aggiornamento - ha spiegato il numero uno dell’azienda  -. Ma siamo disposti ad assumerci questo rischio perché guardiamo al lungo periodo”.

Il ceo ha suggerito che tra le prime modifiche ci sarà un algoritmo che dà priorità alle Stories più viste, sulla scia di quanto accade per i post su Facebook e Twitter. “Come parte del redesign già menzionato, stiamo facilitando le modalità di ricerca dei contenuti”, ha continuato Spiegel, parlando di opportunità per utenti, inserzionisti e per Snap stessa. Snapchat ha conservato per sé altri dettagli sull’operazione, ma è stato chiarito che non arriverà un news feed e che ci saranno novità rilevanti per gli spender.

Il calo dei prezzi

Il tema della monetizzazione, fondamentale per un’azienda come Snap che basa il suo business sulla pubblicità, è stato al centro della call. Il dato che balza subito agli occhi è la contrazione del 60% dei prezzi degli annunci su base annuale e del 20% rispetto al trimestre precedente. Una tendenza spiegata dallo switch da una modalità di vendita diretta a una automatizzata e amplificata dal lancio dello scorso luglio di una piattaforma self-service per comprare advertising. “La transizione verso un modello d’asta ha continuato a impattare sul pricing degli ad su Snapchat nel corso del quarter”, ha dichiarato il cfo Drew Vollero, secondo cui il declino è dovuto a un passaggio verso inventory non riservata. Nei tre mesi estivi l’80% delle impression è stata venduta in programmatic, il 60% in più in confronto ai tre mesi prima e il 400% all’omologo periodo del 2016. Tuttavia questo processo, ha precisato Spiegel, ha reso più difficile la monetizzazione.

Ritorno alla crescita

Adesso la speranza di Snap è quella di invertire la rotta dei prezzi e tornare a un aumento dei CPM. Per farlo la società ha in mente di portare a bordo della sua piattaforma self-service nuovi spender: il crollo dei prezzi, infatti, è dovuto al proliferare di aste non contestate. Quelle che invece hanno avuto più bidder hanno anche generato CPM superiori nell’ordine del 40%. La strategia verso l’automatizzazione della pubblicità che impegna la società è funzionale a scalare il business. In questo senso la maggior parte della crescita è arrivata da nuovi inserzionisti: il programmatic può aiutare ad attrarre PMI e inserzionisti interessati a obiettivi di performance.  Imran Khan, chief strategy officer di Snap, ha detto che l’azienda è pronta a investire in soluzioni di misurazione di prima parte. “Gli advertiser necessitano di conoscere la nostra piattaforma, cosa funzione e come è possibile massimizzarne il valore - ha dichiarato -. Mentre lavoriamo per rendere più automatizzati i tool per il buying, il nostro reparto sales si sta attrezzando per fornire servizi di consulenza avanzati”.

Le note positive

Non è tutto nero per Snapchat. Come nota Adexchanger nel trimestre è aumentata del 15% la vendita di sponsored lenses rispetto al Q2. E nonostante problemi di crescita, l’app ha un’altissima penetrazione tra le fasce più giovani di popolazione. In Australia, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti l’app è utilizzata dal 70% del target 13-34. Oltre il 60% degli utenti giornalieri crea Snap su base quotidiana e il tempo speso sulla piattaforma è in crescita. Il redesign potrebbe servire ad accrescere la popolarità anche tra gli adulti.

Lo spettro di Instagram

Sulla trimestrale spunta infine lo spettro di Instagram, che da quando ha lanciato le Stories nell’agosto del 2016 sta conquistando il favore del pubblico mondiale a discapito di Snapchat. Oggi le Instagram Stories sono utilizzate da 300 milioni di persone ogni giorno, quasi il doppio dell’intera popolazione di Snapchat. Nonostante ciò gli analisti continuano a esaltare il valore dell’app del fantasmino, che può vantare un’audience unica oltre al favore dei teenager americani, la fetta di pubblico a più alto valore. Tuttavia lo scorso mese eMarketer ha rivisto al ribasso le stime relative alle entrate della società per il 2017. Snap ha in cassa 2,8 miliardi di dollari, un bel tesoretto per le acquisizioni, ma occorre tenere a mente che questi soldi serviranno per pagare i 2 miliardi di dollari che la società deve a Google nell’ambito di un accordo quinquennale per usare i servizi cloud. Nel frattempo Tencent ha acquisito una partecipazione in Snap, arrivando a una quota del 10% del capitale societario.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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