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Reputation Awards: Ferrero, Ferrari e Walt Disney le prime tre aziende per reputazione in Italia

Autore: S Antonini


Il gruppo dolciario conquista la leadership anche a livello mondiale; calo di 3,5 punti per le italiane rispetto al 2017, mancano la visione strategica, il coordinamento a livello manageriale e i budget dedicati a questo tema

Ferrero, Ferrari e The Walt Disney Company sono le tre aziende con la migliore reputazione in Italia, secondo l’Italy RepTrak 2018 presentato durante i Reputation Awards, l’evento organizzato da Reputation Institute che si è tenuto ieri a Milano presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica in partnership con Ferpi e Università IULM. La leadership di Ferrero si conferma non solo in Italia, dove subentra alla Walt Disney, ma anche a livello mondiale conquistando il primo posto anche nel ranking Global RepTrak 100. La classifica di quest’anno vede nove aziende italiane tra le prime 20, tra cui Pirelli, che risale nella top 10, e Barilla che torna recuperando dodici posizioni. Si distinguono anche Unipol (91° posto) che è l’azienda italiana con la migliore reputazione nel settore finanziario, e Intesa Sanpaolo (124° posto), prima banca italiana per reputazione.

Il RepTrack Italia 2018

Anche la Ferrari scala una posizione dalla terza dell’anno scorso alla seconda di quest’anno nel Reputation Awards. Lavazza è al quarto posto, seguita da Canon, Samsung, Lego, Amazon, Pirelli, Giorgio Armani. Amazon è però in calo di 4,7 punti; perdono terreno anche Ikea, -7,1 punti, Apple, -10,4, e Facebook, -9,1; i primi due a causa della percezione rispetto alla percezione del posto di lavoro, i secondi per via della poca trasparenza. Tra i settori merceologici, svettano nei primi 5 posti electrical&electronics, luxury, beverage, food e automotive. In fondo alla top 20 utilities, telco, financial, gaming. In particolare si fa notare il crollo delle telco che perdono 7,8 punti probabilmente per via della polemica sorta a seguito delle bollette a 28 giorni. In calo anche l’automotive (-3 punti) a causa degli scandali legati alle emissioni inquinanti. Prosegue l’indebolimento del settore finanziario: le banche perdono 3,8 punti, le assicurazioni 2,3. Italy RepTrack si basa su un panel di 40mila interviste individuali rappresentativo del pubblico generale italiano, su un totale di 150 aziende selezionate a partire dalla Top 200 di Mediobanca e i report di Reputation Istitute.

Stefano Cini
Cala la reputazione complessiva delle aziende

L’altra faccia della medaglia è però un calo complessivo di 3,5 punti della reputazione delle aziende italiane rispetto al 2017, che si attesta a quota 67,3 su 100 scendendo al di sotto dei 70 punti che è un livello reputazionale considerato forte. Si è tornati indietro al 2014: «I cittadini-consumatori hanno aspettative più alte rispetto alle aziende, che vengono messe sotto osservazione e devono imparare a spiegare non solo cosa fanno e chi sono, ma anche perché dovrebbero essere scelte» spiega Stefano Cini, Managing Director di Reputation Institute. Il sistema valoriale delle aziende diventa il fulcro del racconto, in una visione strategica a lungo termine. «Ci sono ancora dei limiti nella gestione della reputazione in modo strategico nelle aziende italiane - prosegue Cini –, sia a livello di management, sia a livello di processi di integrazione dei diversi strumenti con cui si gestisce la reputazione tra social media, metriche, eccetera, e infine mancano le figure di coordinamento dedicate come per esempio il corporate reputation manager». Il problema, comunque, non riguarda solo le aziende italiane. Il calo di reputazione interessa il 97% delle aziende di tutto il mondo.

Le sfide che le aziende devono affrontare

In realtà, mancano anche i budget dedicati a questo tema. Invece, gli studi di Reputation Institute dimostrano che la gestione strategica della reputazione ha senz’altro un impatto positivo sulle performance dell’azienda. «Una volta venuti meno i corpi intermedi che facevamo da “banche della collera” quali sindacati, partiti politici e la Chiesa, nasce un nuovo sentimento che chiameremo populismo, intendendo la propensione per tutto ciò che è nuovo e il rifiuto della tradizione. In questo contesto, l’azienda diventa l’interlocutore a cui chiedere di farsi carico di istanze sociali» spiega Fabio Ventoruzzo, vice president di Reputation Institute. Le aziende devono guardare oltre la profittabilità a breve termine ma soprattutto devono guardare al tema della reputation – e delle attività che la alimentano – come un vero e proprio fattore di business e profittabilità, e non solo in termini filantropici.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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