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Otto principi per un adv migliore, WFA presenta Global Media Charter

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Redatti con i big spender mondiali e le varie associazioni, i punti mirano a creare delle condizioni per un ecosistema mktg migliore per brand e consumatori. Focus su trasparenza, brand safety, frodi e viewability

La World Federation of Advertisers - WFA ha pubblicato “Global Media Charter”, iniziativa realizzata con l’obiettivo di creare le condizioni per un ecosistema marketing migliore per brand e consumatori. L’annuncio è avvenuto con una nota: il documento è stato prodotto da inserzionisti e associazioni e include otto “Principles for Partnership”. Si tratta di una risposta ai dubbi espressi da Procter & Gamble e Unilever nelle aree della trasparenza, della brand safety, delle frodi e della viewability, attraverso la costituzione di un framework che agenzie, aziende ad tech e piattaforme dovranno rispettare se vorranno assicurarsi introiti pubblicitari in futuro, come recita la nota legata all’annuncio.

Ricostruire la relazione con il consumatore

WFA ha lavorato a stretto contatto con Coca-Cola, Diageo, Deutsche Telekom, FrieslandCampina, L’Oreal, Mastercard, McDonalds, Nestlé, P&G, Philips e Unilever, oltre ad aver aperto collaborazioni con associazioni in diversi Paesi, tra cui Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, per sviluppare alcuni principi volti a ricalibrare la relazione tra cliente, agenzia e media. L’organizzazione crede che i seguenti punti siano fondamentali anche nel processo di ricostruzione di una relazione “sana” con il consumatore: infatti, i livelli di fiducia delle persone nei confronti della pubblicità non sono mai stati così bassi come oggi. Una tendenza confermata dal tasso di adozione di strumenti per bloccare la pubblicità, arrivata al 30% su scala globale.

È finito Il tempo dell’indulgenza

“L’ecosistema digitale è cresciuto così rapidamente, non c’è da meravigliarsi che sia tutt’altro che perfetto. Ma il tempo dell’indulgenza è finito. La maggior parte dei budget di marketing mondiali viene ora investita in piattaforme digitali e gli inserzionisti hanno il diritto di chiedere che il denaro speso possa essere chiaramente monitorato e compreso. Non si tratta solo di sapere se i budget sono stati ben spesi. Dobbiamo anche essere certi che gli interessi del marchio e dei consumatori siano tutelati in queste nuove piattaforme”, ha dichiarato in una nota Stephan Loerke, attuale Ceo della World Federation of Advertisers.

I principi

Gli otto principi, elencati di seguito, richiedono una stretta sinergia tra domanda e offerta:

1) Tolleranza zero nei confronti delle frodi e compensazione per ogni violazione: un processo semplificato per rimborsare tutti gli investimenti media - incluse le fee/commissioni -, che sono risultati associati a traffico non valido/impression non umane. Gli inserzionisti sono pronti a utilizzare soluzioni di verifica di terze parti e accreditate per valutare l’esposizione a frodi pubblicitarie.

2) Rigorosa protezione della brand safety: gli inserzionisti richiedono che le piattaforme e gli editori si assumano la responsabilità dei contenuti presenti sui loro siti e adottino misure di salvaguardia complete e rigorose che consentano agli account e ai canali di ospitare la pubblicità. Gli inserzionisti si impegnano a non indirizzare gli investimenti media verso piattaforme di contenuti che abusano e violano le leggi sulla proprietà intellettuale oppure siti responsabili di contenuti di notizie false o disinformazione.

3) Soglie minime di viewability: i brand dovrebbero essere in grado di acquistare spazi pubblicitari con il livello di viewability adeguato alla loro attività, compreso, se lo desiderano, il 100% in view per l’intera durata. Gli inserzionisti comprendono che standard di viewability più elevati potrebbero avere un impatto sulla inventory supply e sulla reach delle campagne pubblicitarie.

4) Trasparenza: deve risultare completa lungo tutta la supply chain (digitale o di altro tipo) in materia di prezzi e trading, fee e costi, collocamento e utilizzo dei dati. Gli inserzionisti rispettano il diritto di remunerazione dei partner e si impegnano a livelli di pagamento adeguati ed equi per i servizi resi.

5) Verifica e misurazione da parte di terzi come requisito minimo: i dati auto-dichiarati sono inaccettabili e gli inserzionisti necessitano di una verifica, da parte di terzi, per assicurare che l’inventario sia visto, senza frodi, brand safe e in-target. Gli spender si impegnano, dunque, a dare la priorità alle società terze di collocamento e verifica degli annunci che sono sottoposte a audit e certificazione da parte degli enti competenti riconosciuti dal settore.

6) Eliminazione dei problemi legati ai walled garden: i dati e la tecnologia dovrebbero essere disaggregati, consentendo, così, agli inserzionisti di utilizzare la piattaforma di acquisto di terzi di loro scelta in qualsiasi ambiente. Gli editori e le piattaforme dovrebbero collaborare per creare una soluzione che fornisca dati a livello di impression con le aziende di monitoraggio dei prezzi al fine di consentire ai brand di analizzare i propri investimenti nelle rispettive categorie.

7) Miglioramento degli standard in materia di trasparenza dei dati: i fornitori dei dati devono rispettare gli stessi elevati standard delineati nel Manifesto per la trasparenza dei dati garantiti dalla World Federation of Advertisers (www.wfanet.org/news-centre/wfa-manifesto-for-online-data-transparency/). Gli inserzionisti si impegnano a collaborare con i partner per garantire che i dati vengano reperiti in modo etico e trasparente e che vengano archiviati in modo sicuro con meccanismi di garanzia appropriati, inclusi gli audit. La raccolta di dati dovrebbe essere il minimo necessario per offrire un’esperienza pubblicitaria di qualità.

8) Adottare le misure necessarie per migliorare l’esperienza dei consumatori: questi ultimi si dicono sempre più frustrati dagli annunci che disturbano la loro esperienza di navigazione; di conseguenza, interrompono sempre più spesso i contenuti, rallentano la navigazione o sprecano i loro piani dati. Gli inserzionisti e le piattaforme dovrebbero progettare opportunità di comunicazione commerciali in modo che siano meno invadenti e offrano una migliore esperienza agli utenti.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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