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GroupM alza al +2,5% le stime dello spending 2018 e proietta un +1% per il 2019. Per Mindshare, billing in crescita a doppia cifra l’anno prossimo

Autore: V Parazzoli


In occasione di “Huddle”, il format dedicato ai “futuri possibili”, che si è svolto ieri con successo, Roberto Binaghi ha commentato l’andamento della centrale di cui è Chief Executive Officer e il cui amministrato crescerà già quest’anno più della media del mercato, in attesa di beneficiare, nel prossimo, dell’acquisizione di Ferrero

con il contributo di Anna Maria Ciardullo

“Huddle”, il format ideato da Mindshare e giunto alla sua terza edizione, si è concluso ieri a Milano con grande successo di pubblico, oltre 550 le presenze registrate. Nelle varie sale allestite per l’evento si è parlato di futuro, anzi di “futuri possibili”, al plurale, dopo l’edizione precedente, che aveva raccontato le “intelligenze” in tutte le declinazioni. Il tema di questa edizione, volutamente ampio, è stato interpretato solo da voci al femminile, non per una scelta legata alla promozione delle quote rosa, ma perché, come sottolineato anche dal Ceo della centrale di GroupM, Roberto Binaghi, le donne rappresentano il futuro, e il loro punto di vista non poteva che essere il più idoneo ad affrontare la tematica.

24 voci al femminile

Dai palchi allestiti nelle 4 sale – hanno portato il loro punto di vista sul tema 24 voci femminili italiane e internazionali: si è parlato del futuro della televisione, tra esigenza di autenticità e innovazioni dei broadcaster; di quello dello sport, tra realtà aumentata e trend globali, che spingono a puntare sull’elettrico, del futuro dell’editoria, tra algoritmi e personalizzazione e, ancora, di quello della comunicazione, con le voci di importanti influencer.

Editore personalizzabile

Antonella Di Lazzaro Deputy Director Digital Rai, per esempio, ha introdotto il concetto di “editore personalizzabile”. In un contesto in cui gli utenti hanno perso la fiducia nei confronti delle piattaforme, a causa della crisi dell’informazione e dell’uso dei dati personali, la possibilità di trovare nuove forme di engagement si gioca a metà strada tra algoritmi e contenuti, ma con una costante: la trasparenza. Il network, che ormai è passato ufficialmente da content provider lineare a vera e propria media company, che distribuisce anche al di fuori dei confini nostrani e su piattaforme terze come Netflix e Amazon Prime, ha modificato il proprio approccio, rendendo la propria comunicazione ancora più chiara e più vicina ai consumatori. «Compito dell’editore è ricostruire la fiducia dell’utente, in un percorso portato avanti insieme all’utente stesso, un rapporto interattivo e non più passivo e dove la capacità predittiva gioca un ruolo fondamentale». I social media sono un’altra importante branca delle nuove strategie di engagement del broadcaster pubblico. La creatività è ciò che segna la distanza tra la qualità e il solo uso del dato, rappresenta l’identità di un editore, che solo sperimentando con dati e creatività, può raggiungere, oggi, obiettivi sfidanti. E in futuro? Secondo Antonella Di Lazzaro, il prossimo passo è l’assegnazione di un valore fisico al dato, da restituire agli utenti.

Il successo dell’autenticità

Per Laura Carafoli, SVP Chief Content Officer Southern Europe di Discovery, il segreto del successo del Gruppo - che, come si sa, articola la propria offerta in canali satellitari e f-t-a - sta nell’autenticità dei contenuti proposti e, anche per questo, prodotti internamente per un totale di 800 ore\anno sulle 8.000 di tutto il network. Una strategia che ne consolida il ruolo di terzo editore televisivo nazionale, con uno share, da inizio anno, del 6,8%. In particolare, NOVE, con l’1,4% di share, è il 9° canale nazionale, grazie anche alla stagione in corso di “Fratelli di Crozza”, che è la migliore di sempre con 1,3 milioni di spettatori e il 5,4% di share (+37% rispetto all’autunno 2017), e che permette a NOVE di essere costantemente in top5 il venerdì sera, con un posizionamento record in #3 posizione venerdì scorso. Bene anche Real Time, con l’1,3% di share, che raddoppia sul target donne 15-54, e con la stagione in corso di “Cortesie per gli ospiti” che sta ottenendo ottimi ascolti, con un trend crescente: 343k amr e 1,40% di share, con un record di ascolti a 475k amr e 1,94% di share con la puntata del 22 novembre. E sempre su Real Time è in arrivo a gennaio “Il Salone delle meraviglie”, con Federico Fashion Style.

Roberto Binaghi
Robot intelligenti

Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica tutti concordano sul fatto che l’intelligenza artificiale, avrà, senza dubbio, un ruolo più centrale insieme ad altre tecnologie come il digital audio e la mixed reality. Non è da meno la robotica, tema portato da Ilaria Zampori, G.M. Italia di Quantcast, e Barbara Caputo, Senior Researcher – Istituto Italiano di Tecnologia, che hanno presentato l’evoluzione e l’applicazione dell’AI nella visione robotica, illustrando come i robot stanno imparando non solo a percepire gli oggetti ma, anche, a conoscerne il significato. Come ha spiegato la prima, l’obiettivo delle società tech che lavorano con l’AI non consiste nel replicare l’intelligenza umana, esperienza peraltro impossibile, ma nel creare macchine e strumenti più intelligenti, capaci di semplificare la vita e renderla migliore sia a livello personale sia professionale. La creatività sarà uno dei settori più influenzati positivamente dall’AI. Nei laboratori di ricerca è già operativo il Generative Adversarial Networks, una serie di algoritmi di intelligenza artificiale che, implementando due sistemi di reti neurali, permette alla macchina di diventare autodidatta. Da qui la prossima trasformazione dell’AI, che diventerà un vero e proprio co-creator di contenuti, aprendo scenari fino a oggi inimmaginabili. Avremo macchine in grado di creare un volto umano quanto più simile alla realtà partendo da un semplice schizzo o di modificare il passaggio in una foto, ad esempio da invernale a estivo, senza la necessità di un altro scatto o un’ulteriore grafica.

AI e medicina

Da “Huddle”, si è parlato anche di medicina, analizzando tanto le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale per migliorare il futuro delle persone con disabilità, quanto le nuove regole per star bene, del futuro della tecnologia, con uno sguardo aperto sui nuovi dispositivi che accompagneranno presto il nostro quotidiano.

Costruire il proprio palinsesto

Di questo e di tanto altro si è alimentata la giornata, difficilmente riassumibile o riconducibile a uno schema predefinito: “Huddle”, infatti, ha dato agli ospiti la possibilità di costruire il proprio palinsesto, scegliendo tra le voci di manager, influencer, imprenditrici, sportive, pop star, giornaliste, musiciste, artiste accomunate dalla passione per ciò che fanno,  e di  manager di grandi aziende globali, delle newco, delle piattaforme,  e di chi fa ricerca e innovazione, in un’alternanza tra ascolto e  condivisione in una delle 5 “Experience Room” permanenti.

Impegno per la industry

«Nessuno schema e porte aperte alle menti brillanti, coerentemente con il pensiero originale che è al centro dei valori di Mindshare e con la sua mission #Speed #Teamwork #Provocation: è stato questo il filo conduttore di un format che, tra l’altro, prevede intenzionalmente interventi lunghi per permettere di approfondire gli argomenti trattati» ha spiegato Binaghi, specificando come questo format si inserisca nel più generale impegno di GroupM a fornire contributy di analisi e approfondimenti per la industry e il mercato. Così come sarà, nel 2019, il 23 gennaio a Milano e il giorno seguente a Roma, per la nuova edizione di Radiocompass, il format organizzato con FCP e che si intitolerà “La Radio Rende”.

Andamento della centrale e del mercato

In conclusione, Binaghi ha anche fornito alcuni aggiornamenti sui trend di mercato e sull’andamento di Mindshare, con apprezzamenti, in questo caso, necessariamente qualitativi, che proiettano per la centrale un 2018 con crescita del billing «migliore della media di mercato»: l’amministrato 2017 è stato di oltre 715 milioni di euro e il 2019 partirà già con un aumento a doppia cifra grazie all’acquisizione del budget Ferrero, 110 milioni di euro nel nostro mercato. Anche per quanto riguarda quest’ultimo, Binaghi ha fornito aggiornamenti incoraggianti, annunciando una revisione al +2,5%, rispetto al precedente +2,1% fornito sempre da GroupM, delle stime di chiusura d’anno per gli investimenti, «grazie all’effetto-Mondiali e a un autunno che sta andando meglio delle previsioni». Il Ceo non nasconde per altro che questa crescita è assorbita essenzialmente dagli OTT e generata soprattutto dagli small business, mentre senza Google (che si può quotare tra l’1,2 e l’1,5 miliardi di euro di raccolta) e Facebook (oltre 700 milioni, per la cronaca, più della Rai), il trend sarebbe piatto, con stime di non oltre il +1% per il 2019, che diventa, anche se di poco, negativo sempre senza i due citati OTT: ai quali Binaghi suggerisce di iniziare ad aggiungere anche Instagram, che incomincia a “dar fastidio” ai periodici sul fronte moda. Restando ai mezzi classici, la stampa continua ad andare male e dalla tv non sono attesi particolari rimbalzi, per cui l’unica ad andare bene è la radio, con un trend che è atteso continuare anche nei prossimi 12 mesi.

                      


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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