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Meetrics punta sull’integrazione degli strumenti di ad verification

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Il country manager Simone Fortunato dialoga con DailyNet su un ampio ventaglio di temi. E dopo l’accordo con Facebook è in corso l’integrazione dei tool proprietari sulla piattaforma YouTube

Il tema della misurazione è diventato negli ultimi anni una condicio sine qua non per garantire la validità degli investimenti pubblicitari online. La fisionomia del web, infatti, permette di rilevare con precisione diversi segnali e di utilizzarli in diversi campi, compreso quello advertising. L’evoluzione del digitale avanza rapida e non aspetta nessuno e per la filiera diviene dunque necessario dotarsi degli strumenti più appropriati per rispondere a questioni come viewability, brand safety, frodi pubblicitarie, per citarne alcune tra le più dibattute. In questo contesto si colloca l’attività di Meetrics, società tedesca presente in Italia dallo scorso febbraio con una struttura commerciale, mentre prima le operazioni venivano gestite dall’estero. A guidare il team tricolore è Simone Fortunato, in qualità di country manager. DailyNet lo ha intervistato. Qual è stata la risposta del mercato a Meetrics? Devo dire che abbiamo rapidamente riscontrato l’interesse di vari operatori. Abbiamo avuto ottimi sviluppi dal punto di vista commerciale, dove i risultati sono stati importanti, ma anche, e forse in maniera piu’ rilevante, lato prodotto, concludendo il 2017 con l’introduzione in piattaforma di un nuovo tool di misurazione grazie all’accordo siglato con Facebook. La nostra soluzione deve seguire e rispondere alle tendenze del digitale, un mondo in continua e veloce trasformazione. Per fare un esempio concreto la sfida che riteniamo essere una delle più importanti in questo attuale momento storico è legata alla misurazione del video, in particolare per quanto concerne gli standard VAST 4.0. Per tali protocolli abbiamo già strutturato una release specifica, ma l’adozione del mercato sta andando a rilento, creando possibili difficoltà in materia di rilevazione. Come si compone, nel dettaglio, l’offerta di Meetrics? Meetrics offre una soluzione di ad verification full-stack, in quanto oltre a misurare la viewability delle campagne digitali su tutti i canali, il prodotto è strutturato per garantire brand safety, audience validation (in-target) e fraud detention. Sappiamo che sono argomenti molto complessi, e quindi oltre a fornire la tecnologia, siamo impegnati a promuoverne l’expertise su scala locale, presidiando i mercati a seconda delle loro specificità e garantendo un supporto costante al cliente. Si parla spesso dell’esigenza che le misurazioni vengano certificate da enti terzi, gli operatori sono davvero così attenti al tema? L’attenzione è molto elevata, soprattutto nelle prime fasi della relazione con il cliente, ed è giusto che sia così. Crediamo che il tipo di servizio offerto da società come Meetrics richieda un controllo esterno, che ne confermi la bontà e l’autenticità. Siamo trasparenti al 100%. Per questo Meetrics è stata la prima azienda di ad verification europea a essere accreditata dal Media Rating Council (MRC) per viewability display, video, mobile e in-app. E nell’autunno dell’anno scorso la nostra soluzione di fraud detenction è stata certificata dall’organismo. Anche ABC e la tedesca Jicwebs hanno accreditato gli strumenti di ad verification da noi sviluppati. Avete da poco pubblicati un rapporto sulla viewability in Italia, quali sono le caratteristiche più importanti del fenomeno nel nostro Paese? Abbiamo rilasciato il report relativo al Q3 in Italia al termine dell’anno scorso e qualche giorno fa abbiamo reso disponibile quello del quarter finale, dal quale emerge una perdita di 5 punti in percentuale per il mercato italiano anche se bisogna considerare il periodo dell’anno in cui l’elevata domanda di inventory comporta inevitabilmente una diminuzione della viewability. L’Italia resta, infatti, al di sopra della media internazionale rispetto ai maggiori mercati europei, dimostrando l’evoluzione in ambito digitale. Tra le evidenze più interessanti ricordo il continuo miglioramento della viewability rispetto al passato. Oggi più che mai è sempre più in linea con mercati austriaci e tedeschi, dove il parametro è più elevato se confrontato a Gran Bretagna, Stati Uniti e altri Paesi. Si tratta di un progresso costante e importante, spinto da una presa di coscienza su tutti i livelli, non solamente lato editore. Una altro fenomeno salito alla ribalta è l’ad fraud, qual è la sua visione? Effettivamente negli ultimi sei mesi abbiamo spesso sentito parlare del fenomeno e la discussione si è fatta decisamente più intensa. In Italia siamo in una situazione di pseudo-controllo del problema, che registra livelli inferiori rispetto a quanto avviene per esempio negli Stati Uniti. Tuttavia non va sottovalutato e anche in questo caso editori e inserzionisti sono sempre più impegnati in tal senso. Per questo nel 2018 mi attendo lo sviluppo di soluzioni sistemiche, com’è stato il protocollo ads.txt, anche se quest’ultimo non è sufficiente perché riuscirà a gestire soltanto parte dell’inventory disponibile sul mercato. Decisamente interessante l’introduzione delle logiche di blockchain sul tema fraud detection: questa tecnologia, per esempio, è molto efficace per ovviare al domain spoofing, anche se non può controllare l’ad injection. Come Meetrics stiamo approcciando le frodi con l’obiettivo di migliorare costantemente i nostri strumenti di tracking. In concreto, al fine di identificare le frodi, offriamo uno strumento che utilizza un mix tra dati comportamentali e biometrici per rilevare le incoerenze nei segnali. Quindi cerchiamo di sistemare il problema senza per questo obbligatoriamente rimuovere l’inventory interessata. Allargando la visuale, quali saranno secondo lei le principali tendenze digital quest’anno? Il trend per quest’anno sarà la capacità di analizzare la viewability, la brand safety, le frodi e l’audience verification non più a comparti stagni, ma offrire agli advertiser un unico touchpoint per gestire e consultare tutte le informazioni utili. Osserviamo anche con grande interesse il GDPR (General Data Protection Regulation), regolamento europeo che rafforza gli strumenti di privacy a disposizione dei consumatori e che entrerà in vigore a maggio di quest’anno. Come avete chiuso il primo anno di operazioni e cosa ci dobbiamo aspettare da Meetrics in Italia nel 2018? L’anno scorso c’è stata una crescita enorme, sopra gli obiettivi e siamo contenti. È stato un anno di grandi cambiamenti aziendali interni e di sviluppo lato prodotto. Nel 2018 ci attende il completamento dell’integrazione dei nostri strumenti di ad verification sulla piattaforma YouTube. Come già detto, spingeremo anche sul segmento del video, in particolare su VAST 4.0, tecnologia per la quale abbiamo già prodotto una soluzione standard grazie alla recente collaborazione con IPGerman.        

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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