Il country manager del Gruppo conferma il trend in linea con gli obiettivi, mentre lo spending pare risentire delle troppe incertezze strutturali del Paese
Bene il trend di WPP in Italia. Meno bene quello del mercato pubblicitario. Meno ancora l’andamento dl sistema-Paese. È questa, in sintesi, l’analisi di Massimo Costa - che, della holding di comunicazione, è country manager a livello locale - rispetto all’attuale situazione a livello macro e del settore in cui il Gruppo opera. Costa, in occasione del convegno “Think Digital”, organizzato ieri da GroupM e T.E.H.-Ambrosetti, ha infatti espresso una valutazione «molto buona» dei risultati ottenuti da WPP Italia nel primo semestre 2017, in linea con gli obiettivi grazie al traino di media, ricerca e digitale, seguite da rp e, infine, dall’area pubblicitaria.
«A conferma - spiega - di come siano proprio le agenzie classiche a dover accelerare il percorso di innovazione e adeguamento, che hanno già intrapreso, alle nuove modalità di engagement dei consumatori, ricalibrando la narrazione delle marche in modalità più coinvolgenti e fruibili attraverso i nuovi device, come il brand content e lo storytelling. Il Gruppo sta sostenendo questo processo anche con una riorganizzazione e un rinnovamento dei vertici delle agenzie, com’è avvenuto in GreyUnited e Young&Rubicam. Ogilvy sta andando bene, JWT si conferma il partner solido per i grandi brand e, ora, raccoglie la sfida del rilancio di MPS».
Costa sottolinea come anche i servizi di marketing vadano bene e come sia sempre più consolidata l’integrazione tra il Centro Studi di GroupM e Kantar. Le sinergie tra le varie sigle del Gruppo aumenteranno ulteriormente con l’attivazione del Village sui Navigli, a Milano, che riunirà tutte le società di WPP Italia a partire, forse, già dalla fine del 2018. Prosegue anche la politica di acquisitions e di scouting di opportunità di crescita anche per linee esterne in tutti i settori in cui opera WPP, con novità attese a breve.
I gap strutturali del Paese
Decisamente meno ottimistico è invece il quadro che, sempre Massimo Costa, delinea per il mercato pubblicitario (per il quale, comunque, per ora, vale sempre il forecast di crescita dell’1,4% dello spending a fine anno rilasciato da GroupM) e, ancor di più, per quello socio-economico da cui derivano i consumi che, a loro volta, determinano i trend degli investimenti in comunicazione. «La mia impressione, al di là dei numeri puntuali - spiega ancora il country manager - è che il mercato adv non sia ancora ripartito e, questo, a causa dell’incertezza della situazione economico-politica, non solo contingente, ma “strutturale”. Come è emerso una volta di più dal nostro convegno, c’è un divide digitale ancora molto forte rispetto ad altri Paesi maturi e all’interno della penisola. Ma il problema non è solo questo. Permangono, e non si risolvono, spaccature molto pesanti per lo sviluppo, quelle tra giovani che non trovano lavoro e anziani, tra uomini e donne, ancora con pochi ruoli di responsabilità, e tra Nord e Sud».
«Milano è il simbolo di un’Italia che ha saputo rilanciarsi, da Expo in poi, ma lo è anche di un’area del Paese che deve riuscire a “trainare” verso standard più alti il Meridione - ha proseguito Massimo Costa -. Se succede il contrario, è un disastro, perché già oggi c’è un gap molto forte sui consumi, che sarebbe fatale se si espandesse. Non è responsabilità della nostra industry indicare le ricette per uscire da questa situazione, ma è intuibile che chi ci governa debba pensare soprattutto a colmare questa carenze e favorire la trasformazione delle aziende in public company per avere le risorse per competere a livello internazionale. Al momento, per quanto riguarda il nostro settore, non si può che navigare a vista, cercando di essere sempre più consulenziali per le aziende, come già facciamo ora, ad esempio, producendo un report mensile su consumi e trend degli investimenti per mezzi e settori. E organizzando eventi, come “Think Digital”, che cercano di fornire uno sguardo di scenario ma, anche, indicazioni operative e concrete ai clienti».