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IPG / McCann W. Italia: fatturato a +14%, bene Initiative e UM, in gara per Puig

Autore: V Parazzoli


Il ceo Giuseppe Caiazza commenta positivamente il turnaround in corso per il Gruppo, cui fanno capo anche le due centrali. Il global president Luca Lindner esclude merging con i big della consulenza

In occasione dell’incontro di presentazione di “Truth about Age - TAA”, lo studio condotto da McCann Truth Central, global intelligence unit di McCann Worldgroup, sul tema dell’ageing, che si è tenuto ieri a Milano, Giuseppe Caiazza ha fatto con DailyMedia il punto sulla situazione di IPG  Mediabrands / McCann Worldgroup Italia, di cui è ceo, definendola “buona” per tre principali motivi. «Il primo è la crescita che stiamo registrando del 14% nel fatturato quest’anno, con un contributo leggermente migliore da parte del media rispetto all’area comunicazione, ma sostanzialmente allineati; il secondo è la qualità riconosciuta del nostro lavoro creativo, visti i premi che abbiamo vinto a Cannes, ai Clio e agli ADCI Awards, oltre al fatto che McCann Worldgroup è stata appena nominata “Agency of the year” al Golden Drum;  il terzo, cui tengo particolarmente, è che la modalità dell’approccio e dei servizi integrati che proponiamo sta “pagando” in termini di risultati, anche nelle gare, come dimostra quella, doppia, che abbiamo appena vinto con McCann Worldgroup e Initiative, per  Alfasigma. La duttilità con cui operiamo ci permette ovviamente di adattare questo modello alle diverse situazioni che affrontiamo».

Initiative cresce a doppia cifra

E proprio Andrea Sinisi, che è g.m. di Initiative, ha confermato il trend positivo della centrale, con crescita a doppia cifra sul fronte sia dei ricavi sia dell’amministrato, dove continua quindi l’andamento di forte incremento già registrato nel 2016, con un +19% certificato da Recma e con il superamento, quindi, dei 200 milioni di euro gestiti. Questo, grazie anche a nuovi clienti come Oriocenter, PAM, Terranova, Western Union e Value Retail. «L’ultima acquisizione in termini di tempo, quella appunto di Alfasigma - ha detto - corrobora la nostra convinzione che le sinergie con le nostre sigle creative non genera solo buoni risultati per noi ma, soprattutto, per i clienti, per le opportunità di crescita dei loro business che attiviamo. Naturalmente abbiamo un forte focus su dati, programmatic, social e analytics ma, insieme, sulle misurazioni delle performance, con soluzioni sempre innovative per le quali stiamo reperendo profili nuovi, per esempio di business intelligence e geomarketing, da inserire nel nostro team. Si rafforza quindi il nostro profilo consulenziale nei confronti dei clienti».

Il new business di UM

Confortanti anche le notizie che vengono da UM, il cui g.m. Carlo Messori anticipa che l’anno si chiuderà con billing in leggera crescita e importanti clienti acquisiti il cui spending permette di superare  i cali di amministrato generati dalle riduzioni di investimenti da parte di alcuni spender. Il monitor Recma attribuisce alla sigla un gestito di circa 190 milioni di euro nel 2016. Tra i nuovi clienti acquisiti, ci sono Accenture GoPro, Spotify, Fitbit ed Eurosport per il lancio di Player, con la creazione di un team dedicato alle relative acquisition. Per vie internazionali è poi arrivata Carlsberg. Nel frattempo, la gara globale Bridgestone vede UM in difesa dell’incarico, mentre quella EMEA di Puig la vedrebbe impegnata, secondo quanto risulta al nostro giornale, nel tentativo di acquisire l’incarico per il planning di questo produttore spagnolo di profumi.

I commenti di Luca Lindner

Da sottolineare infine che, appositamente intervenuto all’evento milanese, sempre ieri, Luca Lindner, global president di McCann Worldgroup, ha commentato il crescente, presunto, interesse, da parte dei big della consulenza nei confronti dei grandi Gruppi della comunicazione. «Dal mio personale e dal nostro punto di vista - ha detto - sono ipotesi da ridimensionare, non credo che succederanno mai operazioni di questo tipo, se non che di dimensioni minori a livelli locali. Noi abbiamo il know-how creativo e il merging con la consulenza dà risultato zero, siamo due mondi lontani se non opposti, e sicuramente diversi, purtroppo per noi, dal punto di vista dei margini. Abbiamo delle aree di sovrapposizione e concorrenzialità ma limitate ad aspetti tecnologici sul digital. Semmai, siamo piuttosto noi, sicuramente almeno per quanto riguarda McCann Worldgroup, a rafforzarci sul fronte strategico, per avere e offrire ai clienti più knowledge, indispensabile - soprattutto per le aziende globali, ma anche quelle in crescita - per armonizzare l’affermazione complessiva delle loro marche e la loro declinazione locale, che passa attraverso un numero sempre più crescente e complesso di touch point di ingaggio dei consumatori». Quanto all’andamento globale della sigla (IPG, di cui fa parte, ha rilasciato sempre ieri i dati dei suoi primi 9 mesi, di cui riferiamo nelle pagine degli esteri del nostro giornale di oggi, ndr), Lindner ha aggiunto che «il business è buono, ma ci sono preoccupazioni per il 2018, per i tagli ai budget che stanno facendo molti big spender, anche in Europa. L’Italia è il decimo mercato mondiale e quindi è uno di quelli in cui stiamo lavorando per diventarne un leader, non solo in termini di taglia ma, soprattutto, per reputazione strategica e creativa. Il turnaround avviato da Caiazza sta funzionando, l’arco temporale per completarlo è triennale, quindi siamo sulla buona strada».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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