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Il Sole 24 Ore: dopo le dimissioni di Fossa, attesa la nomina di Cerbone come a.d., in possibile tandem con Tamburini alla direzione del quotidiano

Autore: V Parazzoli


Il presidente ha preso la decisione venerdì, pare per contrasti con Confindustria di fronte all’ipotetica soluzione interna di nominare il d.g. Commerciale Massimo Colombo nel ruolo lasciato da Franco Moscetti. Il manager e il giornalista dell’ANSA tornerebbero in un Gruppo che continua ad avere una posizione finanziaria netta molto negativa

“Alle ore 18.37 il presidente della Società Il Sole 24 Ore S.p.A. Giorgio Fossa ha rassegnato le proprie  dimissioni”: precisione svizzera nel comunicato emesso dal Gruppo in realtà molto più tardi venerdì scorso, tant’è che, tranne il quotidiano stesso diretto da Guido Gentili, nessun’altro è riuscito a riprendere la notizia, gravissima per il Gruppo controllato da Confindustria, anche perché è arrivata poco più di due settimane dopo l’analoga decisione presa da quello che ormai è ora l’ex a.d. Franco Moscetti. Perché Fossa, nel comunicato, abbia voluto precisare l’ora e i minuti in cui ha deciso di andarsene, non è dato sapere, anche se le “motivazioni” a tutto lasciano pensare meno che le suddette “dimissioni” siano state pacificamente concordate con l’azionista di controllo e, cioè, appunto, l’organismo di cui è presidente Vincenzo Boccia. La decisione di dimettersi, “con effetto immediato”, esplicita Fossa, è avvenuta “mio malgrado e in considerazione della situazione creatasi”. Segue frase di prammatica: “Mi spiace interrompere il cammino intrapreso in un momento ancora delicato della vita del Gruppo, ma sono convinto che il processo di rinnovamento, avviato nei 19 mesi trascorsi dalla mia nomina, abbia già mostrato il suo positivo effetto, così che, chi mi succederà, potrà proseguire sulla strada avviata, senza rallentare il positivo lavoro finora realizzato”.

Il ruolo di a.d.

“Mio malgrado” significa che il punto di rottura raggiunto con Boccia non poteva più essere ricucito, ma quale sia stato l’oggetto del contendere non è dato sapere. Che ci fossero grandissime tensioni tra l’ora decapitata dirigenza del Sole 24 Ore e Confindustria era stato reso esplicito già nell’ultima assemblea degli azionisti, con quest’ultima (spalleggiata da Assolombarda) che chiedeva un rapido ritorno alla reddittività del Gruppo di via Monte Rosa, cosa che poi, infatti, aveva portato appunto alle dimissioni “forzate” di Moscetti. Quelle di Fossa, invece, sono arrivate poche ore dopo il comunicato della cooptazione di Biagio Stasi alla direzione Digital Marketing & Advertising del Gruppo. Nomina che, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe poi avuto a che vedere con le dimissioni di Fossa: non perché non andasse bene a quest’ultimo ma, anzi, perché dall’ora ex presidente volute in un suo ipotetico più generale piano riorganizzativo che avrebbe visto a breve lo stesso Stasi rilevare ruolo e funzioni di Massimo Pietro Colombo, Direttore Generale Commerciale del Gruppo, indicato appunto da Fossa come soluzione interna per il ruolo di a.d. Tutto ciò che non sarebbe stato visto nel modo migliore, nel metodo e nel merito, per restare alle metafore, da Boccia. Ma la, diciamo così, “tensione” tra Fossa e Boccia potrebbe essere stata connessa al fatto che - secondo sempre altre voci raccolte da DailyMedia - anche se il presidente stesso di Confindustria ha detto qualche giorno fa che “gli head hunter sono al lavoro”, l’atteso arrivo di Giuseppe Cerbone (già d.g. e a.d. del Sole 24 Ore stesso negli anni 1995-1998 e 2003-2005 e, per altro, confermato non più tardi dello scorso 18 aprile come a.d. e d.g. di ANSA) nel ruolo di Moscetti, porterebbe in tandem anche quello di Fabio Tamburini alla direzione del quotidiano. Gentili ha firmato il recentissimo restyling del quotidiano (che, per altro, ha contestualmente ridotto la foliazione, con relativi saving di costi) e, forse, la sua sostituzione con un altro giornalista anch’esso esterno al Gruppo potrebbe essere stata un’altra goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Giorgio Fossa
Verso la semestrale

Tamburini è attualmente vice direttore dell’ANSA ma, fino al 2013, è stato direttore di Radiocor e Radio 24 (della cessione di entrambe le quali, tra l’altro, pure si è tornato a parlare ultimamente). Il rumour su un suo possibile ritorno al Sole 24 Ore, di cui è stato anche inviato 10 anni fa, è stato riportato sempre la scorsa settimana da Dagospia e poi magicamente e rapidissimamente rimosso. Naturalmente, sono solo voci, mentre di certo ci sono almeno altri due dati di fatto. Il primo è che la responsabilità del Gruppo è ri-caduta su Carlo Robiglio, ora vice presidente e già presidente pro-tempore fino alle dimissioni, negli ultimi mesi del 2016, in sequenza, degli allora presidente Giorgio Squinzi e a.d. Gabriele Del Torchio. Bisognerà quindi vedere se sarà sempre lui a “firmare”, l’1 agosto (prima data utile anche per eventuali nuove nomine), la semestrale del Gruppo, tra l’altro privo pure, da fine maggio, del Direttore Finanziario dopo l’uscita effettiva, ma annunciata a fine marzo, del CFO Giancarlo Coppa. Il secondo riguarda l’aggiornamento al 31 maggio (dovuto mensilmente su richiesta Consob) della posizione finanziaria netta de Il Sole 24 ORE S.p.A. e del Gruppo 24 ORE, reso noto neanche a farlo apposta sempre venerdì scorso e che indica una negatività, rispettivamente, di 12,9 milioni di euro (-15,5 nei primi  4 mesi, -14,6 nei primi 3) per la prima, e di 8,1 milioni per il secondo. La prima si confronta con un valore al 31 dicembre 2017 positivo per 3,7 milioni di euro, in peggioramento quindi di 16,6; la seconda, con un valore al 31 dicembre 2017 positivo per 6,6 milioni, in peggioramento quindi di 14,7 milioni. La situazione, insomma, resta delicatissima anche dopo l’aumento di capitale e la cessione dell’Area Formazione.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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