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Il 72% del tempo speso su internet dagli italiani è Mobile, 2 minuti su 3 passati all’interno delle applicazioni

Autore: Redazione


I dati sono stati presentati al convegno “Internet Media: avanti tutta, ma avanti tutti?” insieme a Doxa e comScore

Passare dal palinsesto TV ai servizi video via web diventa prassi sempre più comune per tutte le fasce d’età: se, infatti, il 51% degli italiani si lascia ancora guidare dalla programmazione televisiva tradizionale, anche il 33% del pubblico più anziano dichiara di dedicare lo stesso numero di ore a programmi TV e a contenuti video su internet. La pay tv tradizionale è ancora fruita in grande maggioranza attraverso la TV (per il 70% degli intervistati), le piattaforme che offrono Video On Demand si suddividono tra TV (45%) e Pc (29%) mentre lo streaming è ancora per la maggior parte legato alla fruizione tramite computer (47%). Cresce del 39% la spesa dei consumatori per i video online (in SVOD, abbonamenti di contenuti Video on Demand), un formato da considerare oramai imprescindibile fin dall’inizio della pianificazione media per una efficace strategia comunicativa. Questo è quanto emerge dai dati presentati dall’Osservatorio Internet Media del Polimi in occasione del convegno “Internet Media: avanti tutta, ma avanti tutti?” in collaborazione con Doxa (ricerca sul consumatore e le attività online svolte sui diversi dispositivi) e comScore (ricerca sull’audience della total digital population italiana e i device più utilizzati).

Doxa sui consumi di Video Online, Tv, Video On Demand: generazioni a confronto

La fruizione di contenuti video online sta affermandosi sempre più come modalità complementare ai mezzi tradizionali: il 44% del campione, a prescindere dalla fascia anagrafica, cerca infatti un contenuto o programma specifico indifferentemente da dove questo venga trasmesso (con punte del 51% tra i Millennials). Le tipologie di programmi più guardati nell’ultimo mese denotano una polarizzazione a seconda dell’età del pubblico: se i Millennials preferiscono serie tv straniere, film appena usciti al cinema, reality e animazione, il pubblico più adulto è più legato a talk show, fiction italiane e telegiornali. Il pubblico più giovane è anche quello più slegato dal concetto di palinsesto (solo il 49% segue le dirette a fronte del 73% degli over 55) e insieme il più naturalmente incline a fruire contenuti facendo altre attività in contemporanea (il 54% segue i programmi senza dedicarsi ad altro, contro il 68% dei Baby Boomers) in particolar modo quando si parla di Talent o Reality Show (sono uno su quattro i Millennials che dichiarano di utilizzare altri device durante le trasmissioni). Per quanto riguarda i servizi Video On Demand, tra i 16 e i 54 anni, il tempo dedicato si avvicina al quello davanti a programmi televisivi tradizionali (tra 46% e 43%) e la scelta è sempre più da catalogo (il 36% utilizza i siti di “Replay TV”), e orientata su film recenti e serie tv straniere (unici casi dove la prevalenza di fruizione in diretta si ferma addirittura sotto il 50%).

Video online, formato imprescindibile

“Gli italiani continuano a premiare i contenuti fruiti attraverso video online, un formato da considerare oramai imprescindibile fin dall’inizio della pianificazione media per un’efficace strategia comunicativa - afferma Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Internet Media del Polimi di Milano -. Più del 60% degli Internet Media a pagamento fa riferimento alla spesa dei consumatori per i contenuti Video online (in SVOD, abbonamenti di contenuti Video On Demand) in crescita del 39%; il resto è suddiviso più o meno equamente tra i ricavi per gli abbonamenti a servizi musicali (il 20% del mercato), in crescita dell’11%, e i ricavi legati alle news (19%), in crescita del 5%”.

Nicola Spiller
I Dati Doxa sulle nuove modalità di fruizione di contenuti “News”

Un terzo degli italiani visita siti di informazione almeno una volta al giorno (33%) e un altro terzo almeno una volta alla settimana (32%), percentuali praticamente invariate rispetto agli ultimi due anni. “Possiamo osservare una polarizzazione dell’attitudine ai video di completamento della notizia: se diminuisce dal 40% al 35% la percentuale degli intervistati che scelgono tra video e testo a seconda degli argomenti, cresce la percentuale di chi legge solo notizie di testo perché ritiene eccessiva la lunghezza dei video e, al contempo, quella di chi preferisce guardare solo video perchè fruibili in maniera più rapida”. Afferma Antonio Filoni, Head of Duepuntozero & Digital Offering in Doxa. “Riguardo ai servizi di news a pagamento, il 92% degli intervistati dichiara di non pagare per fruire di giornali, riviste e servizi di news online, ritenendo (nel 59% dei casi) sufficiente l’offerta gratuita reperibile on line”.

I dati comScore sulle nuove modalità di fruizione della Rete

“Sono stati 37,8 milioni gli italiani che hanno navigato in Internet nel mese di marzo 2018, circa il 67% del totale della popolazione, un dato che evidenzia ancora un gap di penetrazione tra i 10 e i 15 punti percentuali nell’utilizzo della rete rispetto ai Paesi digitalmente più evoluti”, Afferma Fabrizio Angelini, Ceo Sensemakers e rappresentante di comScore per l’Italia. Se si sposta l’analisi sul singolo giorno, i dati evidenziano una forte polarizzazione verso i due principali OTT (Google e Facebook, che fanno registrare oltre 20 milioni di accessi quotidiani tramite le rispettive app); non stupisce infatti che tutte le posizioni della top 10 delle App per penetrazione appartengano a questi ultimi (da WhatsApp a Instagram, passando per YouTube). Il 72% del tempo totale speso su internet avviene tramite mobile device, ed il 50% del tempo speso su smartphone o tablet è passato navigando tra le pagine di Facebook (33%) e Google (17%) sommando il traffico in App e tramite Web Browsing. Guardando nel dettaglio il tempo speso online dalle fasce anagrafiche più giovani, dietro ai due OTT troviamo siti dedicati all’Entertainment e al Gaming.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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