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Ecco i “Giovani Leoni” per Cannes. Vicky Gitto: «Buone chances per l’Italia»

Autore: S Antonini


Vincono le coppie creative di We Are Social (Film), Y&R (Digital), DUDE (Design), Noesis e PHD (PR specialist); il “Roger Hatchuel Academy” a Luca Diotti, dell’Accademia di Comunicazione. Google e Accenture sono tra gli sponsor

Sono stati consegnati ieri sera i premi dell’Art Directors Club Italiano ai “Giovani Leoni” che rappresenteranno il nostro Paese al prossimo Cannes Lions Festival, al via il 18 giugno. Per la prima volta, è l’ADCI a organizzare la manifestazione, fino all’anno scorso appannaggio di Rai Pubblicità, che ha promosso il premio intitolato a Maurizio Braccialarghe, già dirigente della concessionaria, scomparso all’inizio di gennaio di quest’anno. «La ricerca dell’eccellenza è la linea guida che le giurie seguono per individuare candidati di livello, all’altezza del compito che hanno a Cannes - commenta a DailyMedia il presidente del Club, Vicky Gitto - e i vincitori sono esponenti di primissimo livello di ogni categoria». Un’altra novità della XX edizione dei “Giovani Leoni” è la presenza di sponsor coerenti per le diverse categorie: Google per il digital, Accenture Interactive per il design, Pr Hub e AssoCom per la categoria Pr Specialist, Samsung per i film. La “Roger Hatchuel Academy” è sponsorizzata direttamente da ADCI, mentre Google e Getty Image sono sponsor tecnici. Grazie alla partnership con il Comune di Milano, ADCI ha organizzato l’evento di premiazione presso l’Auditorium Sarti Strada.

I vincitori

All’edizione 2018 dei “Giovani Leoni” hanno partecipato 205 progetti, di cui 28 per la categoria Design, 99 per Digital, 52 per Film, 14 per PR Specialist e 12 per la Roger Hatchuel Academy. Per i Film, la giuria presieduta da Luca Cortesini, di Gruppo DDB, ha premiato Paola Cantella (Junior Creative) e Andrea Grimaudo (Art Director) di  We Are Social, per il progetto “Period”. Chiara Marino (Art Director) e Simone Maltagliati (Copywriter), di Young&Rubicam, si sono aggiudicati il favore della giuria Digital, guidata da Francesco Guerrera (Le Balene), con il lavoro “Let Google Be quiet”. DUDE, con il progetto “L’unione fa la foglia” di Nicolò Carassi (Copywriter) e Luca Riva (Art Director), si è aggiudicata il premio Design, la cui giuria era presieduta da Tommaso Mezzavilla di Havas. Nella categoria PR Specialist hanno primeggiato Alessandra Coral (Account Executive di Noesis) e Valeria Piazza (Account Executive di PHD) con il progetto “I Cantieri del MITO”: la giuria era guidata da Giorgio Cattaneo (MyPr). Infine, nella categoria “Roger Hatchuel Academy”, ha vinto Luca Diotti, dell’Accademia di Comunicazione, con il lavoro “The Shameless Mirror”. La giuria era presieduta da Stefania Siani, ecd di DLVBBDO.

Un importante trampolino

Cannes, dunque, continua a rimanere un trampolino di lancio importante per i giovani creativi. «La creatività è il driver del business, per questo non la possiamo dare per scontata, non può essere una commodity, perché è il tratto distintivo che fa la differenza in un marketing per lo più guidato dai dati - aggiunge Gitto -. Per Cannes 2018 mi auguro che l’Italia migliori i già ottimi risultati dell’anno scorso, ma sarebbe comunque un successo confermarli e credo che ci riusciremo». Nel 2017, l’Italia ha conquistato il 15esimo posto del ranking per iscrizioni e risultati, dopo quattro anni di crescita costante. «Ci sono stati molti cambiamenti - continua il presidente dell’ADCI -. Alcuni grandi Gruppi non partecipano e questo limiterà le iscrizioni dirette, tanti direttori creativi sono usciti dalle multinazionali e colui che fino a poche settimane fa era il ceo di WPP (Martin Sorrell che, comunque, sarà presente al Festival con il consueto intervento dedicato agli scenari della industry, previsto per il 22 giugno, ndr) si è dimesso. Credo che questi eventi influiranno sulle iscrizioni e spero che non ci siano disallineamenti rispetto all’anno scorso. Sarà un’edizione di grande transizione».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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