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FIND: tre utenti internet italiani su quattro sono interessati all’acquisto di uno “smart speaker”

Autore: Redazione


L’a.d. Marco Loguercio commenta: “In Italia deve nascere un ecosistema adeguato attorno a questi smart speaker per offrire valore reale a chi li usa”

Tre italiani su quattro che accedono a internet si dicono propensi ad acquistare uno “smart speaker”, dispositivi nati dall’unione tra un altoparlante bluetooth e un assistente personale digitale dotato di capacità di riconoscimento vocale. È quanto emerge da una ricerca realizzata da FIND, agenzia di search marketing che studia le ricerche dei consumatori per lo sviluppo di strategie di marketing per le aziende, in collaborazione con Duepuntozero Doxa. Solo il 25% degli intervistati ha dichiarato che non è interessato all’acquisto, mentre tra quanti lo acquisterebbero un 24% si è detto addirittura “molto propenso” a dotarsi di un assistente vocale intelligente.

Perché gli italiani comprerebbero uno smart speaker

La maggior parte - quasi il 60% - di quanti si dicono interessati ad acquistare uno smart speaker come Google Home (il primo a essere disponibile in Italia) o Amazon Echo (leader mondiale, non ancora disponibile in Italia) acquisterebbe un assistente vocale per controllare con la voce i sistemi di domotica compatibili, come gli impianti di riscaldamento e condizionamento, la tv, gli elettrodomestici della cucina, ecc. Molti (49%) si doterebbero di uno smart speaker per ascoltare la musica o le notizie alla radio: scegliere le canzoni, cambiare stazione radio o alzare il volume il tutto sempre e solo con la voce. Il 42% degli intervistati utilizzerebbe il proprio dispositivo per effettuare ricerche online e il 40% specifica che troverebbe molto comodo utilizzare la voce per avere ricette passo a passo durante la preparazione del pranzo o della cena. Le altre funzioni utili che gli italiani associano agli smart speaker sono: ricevere informazioni sul traffico, comprare online prodotti di uso quotidiano che si è soliti avere in casa e ordinare cibo a domicilio.

L’uso degli assistenti vocali in Italia su smartphone e tablet

Gli assistenti vocali digitali sono disponibili in Italia da diversi anni su smartphone e tablet (Apple Siri, Microsoft Cortana, Google Assistant), ma oltre il 50% degli italiani non li utilizza. Quelli che lo fanno li usano per far partire ricerche su prodotti o informazioni generali (28%) e ottenere indicazioni stradali (28%). Il 17% chiede al proprio dispositivo di avere aggiornamenti sul meteo, il 14% sulle notizie del giorno e il 9% usa il comando vocale per sapere gli appuntamenti segnati sulla propria agenda. La maggior parte delle ricerche vocali in Italia vengono effettuate da smartphone (46%), e meno da tablet (36%).

Il commento di Marco Loguercio

“Di base - spiega Marco Loguercio, fondatore di FIND - gli assistenti digitali che rendono intelligenti questi altoparlanti sanno svolgere autonomamente poche funzioni: fornire le previsioni del tempo, l’orario, convertire pesi e misure, cercare informazioni online, trovare ristoranti e cose simili. La loro portata, come già successo con le app per gli smartphone, si amplia quanto più i produttori riescono a creare attorno a questi prodotti un ecosistema che coinvolga le aziende, le istituzioni, il sistema educativo. In Italia questo ecosistema per gli smart speaker sta nascendo soltanto adesso e sarà fondamentale che le aziende vi prendano parte cercando di capire come poter portare valore a chi ne fruisce".

Possibilità

"Negli Stati Uniti, ad esempio - dove gli smart speaker sono presenti da diversi anni -, grazie alle skill (il nome dei programmi sviluppati per questi sistemi a controllo vocale) elaborate dalle catene di ristorazione, io posso ordinare e pagare con la voce una pizza o il sushi senza bisogno di toccare il mio smartphone. Allo stesso modo posso fare piccoli acquisti su Amazon o Walmart, prenotare un taxi o un ristorante, consultare il mio conto corrente o controllare la scadenza della mia polizza assicurativa. Un ecosistema di valore così elevato che il 65% degli statunitensi che possiedono uno smart speaker non tornerebbe indietro a una vita senza questi dispositivi”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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