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La crescita dell’ecommerce va a discapito dei negozi fisici

Autore: Redazione


Il commercio elettronico continua a crescere senza sosta, anche nei periodi in cui i consumi sono fermi o procedono a rilento. Il punto della situazione e gli scenari futuri

Il valore dell'ecommerce in Europa per l’anno 2017 è stato stimato in circa 600 miliardi. Un valore cresciuto del 14% rispetto all’anno precedente. Le previsioni per il 2018 calcolano un valore di circa 660 miliardi (+10% sul 2017), quindi un aumento percentuale inferiore ma sempre molto importante.

I dati ricavati dai singoli mercati

Questi dati però non stupiscono, perché è da anni che l’ecommerce è in trend positivo e cresce molto velocemente. La cosa è ancora più evidente se non si guarda solo il dato europeo, ma si analizza il mercato del commercio elettronico dei singoli paesi. Alcuni paesi dell’Unione hanno trend di crescita ancora più importanti, con casi che si potrebbero definire quasi esponenziali.

Voci dall'Europa dell'Est

In paesi come in Romania e Polonia si prevede un aumento del 25% per il 2018, mentre in Slovacchia ed Estonia l’aumento potrebbe arrivare addirittura al 30-35%. Lo stesso si può dire per paesi al di fuori dell’Unione Europa ma vicini al nostro mercato come Ucraina (circa il 25%) o Turchia (fino al 25%).

I maggiori fatturati

Per quanto riguarda i paesi dove gli acquisti online generano il fatturato maggiore troviamo Regno Unito, Germania e Francia. Questi 3 paesi da soli generano il 70% del fatturato ecommerce europeo. Il paese che fattura di più di tutti invece è il Regno Unito, e questo nonostante la Brexit, la svalutazione della Sterlina e la conseguente contrazione dei consumi. Difatti le vendite online nel 2017 hanno raggiunto il valore di 197 miliardi di euro, una crescita del 20% sul 2016.

Italia in crescita

E l’Italia? L’Italia è lontana dai mercati più ricchi, però può vantare un ottimo trend di crescita nell'ecommerce. Insieme ai Paesi Bassi il mercato italiano digitale è quello cresciuto di più negli ultimi 5 anni in Europa. Inoltre le previsioni sono ottimiste per il futuro, con un trend di crescita da qui al 2021 che dovrebbe essere di circa il 14% all’anno.

Ritardi dai risvolti positivi

I dati positivi sono frutto anche del ritardo che abbiamo rispetto ad altri paesi. Un esempio su tutti è la Germania, che nel 2017 ha fatturato oltre 65 miliardi di euro, ma la crescita del mercato digitale è in rallentamento. L’Italia nel 2017 ha fatturato circa 35 miliardi di euro e un potenziale che è stato sfruttato solo negli ultimi anni. Da qui la crescita molto positiva.

Settori più frequentati

Un altro aspetto interessante è vedere come è distribuito il fatturato dell'ecommerce in Italia. Pensate che il 70% dei 35 miliardi arriva dai settori del tempo libero e del turismo. Il turismo genera circa il 30% del fatturato, mentre il settore del tempo libero arriva al 40%. Anche in questo caso però non sono dati così sorprendenti. In un paese con l’Italia sarebbe strano se il turismo non fosse così importante, mentre il settore del tempo libero è molto generico, di conseguenza è composto da tanti fatturati dei sotto-settori che lo compongono. Con due settori così pesanti è inevitabile trovare tutti gli altri molto staccati, con percentuali esigue sul totale del fatturato. Con un mercato digitale in crescita però c’è spazio per tutti, e ci sono settori che registrano percentuali di crescita molto positive.

I casi di maggior successo del 2017

I settori che sono cresciuti maggiormente in termini di fatturato nel 2017 sono salute e bellezza (+39%), moda (+28%), alimentare (+24%), elettronica di consumo (+21%) e casa e arredamento (+19%). Anche il settore dei regali online è in continua crescita, seguendo un trend che riguarda un po’ tutti i settori del commercio elettronico. Se l’ecommerce cresce a questo ritmo però non lo deve ad un’economia e a dei consumi che non crescono di pari passo. Una buona parte del fatturato è semplicemente in movimento, dai negozi fisici all’online. Questo dimostra che il futuro del commercio è sempre più spostato verso l’ecommerce, e i dati mostrano che è un cambiamento che sta avvenendo molto velocemente.

  Il sito di DottorGadget 

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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