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“Comunicare Domani”: consensi sulla necessità di contrastare gli effetti distorcenti delle gare media mal gestite

Autore: Redazione


Ne hanno discusso in un confronto quattro rappresentanti del settore, coordinati da Giorgio Tettamanti, Portavoce del Media Hub: Massimo Martellini, Presidente FCP; Matteo Cardani, Presidente FCP AssoTV; Aldo Agostinelli, v.p. IAB Italia; e Marco Girelli, v.p. di AssoCom

di Anna Maria Ciardullo

Dopo l’intervento del Vice Presidente di AssoCom, Marco Girelli, che ha fatto il punto sulle problematiche che affliggono le dinamiche legate ai pitch media, come la necessità di maggiore trasparenza, l’erodersi della qualità in funzione di prezzo ed efficienza, la carenza di auditor professionisti e l’enorme dispendio di risorse ed energia richiesto alle agenzie per essere competitive, il confronto sul tema è continuato con un dibattito a più voci. Gli effetti dei pitch media sono stati analizzati nel dettaglio nel corso di una tavola rotonda "Comunicare Domani" moderata da Giorgio Tettamanti, Portavoce del Media Hub dell’associazione, sui rischi che corre il mercato, alla quale hanno partecipano Massimo Martellini, Presidente FCP; Matteo Cardani, Presidente FCP AssoTV; Aldo Agostinelli, Vice Presidente IAB Italia; e lo stesso Girelli.

Le chiavi del cambiamento

«Secondo me, l’equilibrio di una gara media risiede in tre capisaldi: nell’efficienza, nell’efficacia e nell’innovazione, dove la prima non dev’essere cercata a scapito delle altre due, altrimenti si rischia di  vederne i risultati negativi sulle campagne. La trasparenza è un altro tema necessario per portare un nuovo livello di sostenibilità - ha spiegato Cardani durante "Comunicare Domani", chiamato a identificare le parole chiave che dovrebbero caratterizzare un’auspicata evoluzione positiva delle gare media -. Analizzando i numeri attuali, emerge un sistema che si regge sul filo del rasoio in termini di ricavi, viaggiando su percentuali sempre più vicine allo zero. Per cui, per stare sul mercato, è necessario produrre investimenti e continuare a creare valore. Proprio questa tensione di sistema, infatti, mette a rischio gli investimenti, e per mantenere la sostenibilità del settore bisogna differenziarsi, investendo sia in contenuti locali, per sostenere la filiera di produzione, sia globali, quanto in tecnologia, soprattutto oggi che stiamo entrando nel mondo della tv aumentata; e, ancora, investire in dati e misurazioni (sottolineando che Auditel a breve rilascerà una metrica di total audience televisiva, ndr); e, infine, leggere come nuova voce d’investimento anche la protezione della privacy».

Il ruolo delle concessionarie

Martellini è intervenuto, invece, sul tema del ruolo delle concessionarie, che ha definito «fondamentale nella creazione del valore e nella proposta ai clienti dei mezzi sui quali fare comunicazione, ma in netto scontro con le logiche dettate dall’attuale contrazione del mercato». Il mercato della pubblicità, infatti, volgendo lo sguardo anche alle performance degli anni passati, ha perso circa il 40% del proprio valore al netto dei cambiamenti avvenuti dal 2008 a oggi. «Le richieste del mercato arrivano alle concessionarie dopo essere state create in altri ambienti e, questo, crea un problema di trasparenza nel meccanismo, con richieste non sempre facilmente realizzabili e la tendenza a dimenticare attraverso quali canali si produce valore. Il ruolo delle concessionarie si sta, dunque, snaturando a seguito dei cambiamenti sul mercato e, a mio avviso, bisogna lavorare su leve come il prezzo e la condivisione per riportare equilibrio tra i ruoli».

Il sistema Paese e il dominio degli OTT

Agostinelli è intervenuto sul tema nel mondo dell’online che, se vogliamo, è in una situazione ancora più delicata, per la difficoltà di tradurne le logiche in numeri e concetti. Inoltre, come ha sottolineato lo stesso Agostinelli, buona parte degli investimenti in digitale viene assorbita dagli OTT, con i quali è praticamente impossibile dialogare, essendo attori chiusi al confronto con gli altri player. Si tratta di un problema, secondo IAB, che non riguarda solo il settore, ma tutto il sistema-Paese, che va difeso prima ancora della gara, definita dal vp del Boureau «solo uno degli aspetti di un problema più grande». «Per esempio - ha continuato - sarebbe utile un intervento del sistema legislativo che non si limiti a fare delle multe ai grandi del tech, ma che promuova una mobilitazione più ampia per risolvere un problema evidente e di notevole impatto e che, per il momento, non fa che dare sempre più spazio agli OTT, portando inevitabilmente alla disintermediazione totale dell’agenzia. Le gare sono ormai basate principalmente sulla leva del prezzo, e non c’è molta scelta se non quella di abbassarlo, ad esempio, nelle dinamiche di asta per ottenere gli spazi. Questo, però, è un percorso che non può continuare a lungo con le stesse logiche». Girelli, infine, ha aggiunto l’auspicio che un confronto costruttivo, come quello verificatosi sul palco di “Comunicare Domani”, possa diventare una best practice per ripartire e dare nuova linfa alla industry.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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