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Come viene percepito il Made in Italy oltre confine

Autore: Redazione


Una ricerca integrata svolta da Blogmeter dimostra come i consumatori stranieri abbiano una visione sul tema in parte diversa rispetto alla nostra. L’indagine sarà presentata giovedì durante l’evento di Brandy a Milano

Made in Italy, cosa vuol dire oggi? Ha ancora un fascino irresistibile e quasi inspiegabile? Viene percepito da tutti nello steso modo? Pare di no, sembra che ci siano delle differenze e non da poco tra quello che pensano gli italiani e il parere degli stranieri. In occasione dell’evento Brandy, in programma giovedì prossimo, Paola Nannelli, head of influencer marketing di Blogmeter, ha parlato di una speciale ricerca dedicata al tema che verrà presentata proprio durante l’evento del 19 ottobre.

Avete appena realizzato una ricerca sulla percezione del Made in Italy all’estero: com’è stata costruita e con quali metodologie e obiettivi?

La domanda da cui è partita la nostra riflessione è: cos’è il Made in Italy? Che valori veicola? Che valori vi associano le persone all’estero? E ancora, come lo stanno interpretando le aziende sui social? Per scoprirlo abbiamo lavorato su due diversi piani: da un lato abbiamo analizzato 3 milioni di conversazioni social in inglese che hanno generato 97 milioni di interazioni totali; dall’altro abbiamo elaborato una survey, sottoposta ad un campione di individui di 5 diversi Paesi Regno Unito, Germania, Francia, Stati Uniti e Russia. I risultati ci hanno aperto gli occhi sul fatto che molte delle certezze che avevamo rispetto alla questione sono in realtà errate: si ha una certa idea del Made in Italy che non rispecchia appieno quella dei consumatori all’estero. L’obiettivo è dunque dare alle aziende italiane una visione diversa sul tema rispetto a come se ne parla solitamente, una visione che prenda seriamente in considerazione l’opinione e gli spunti dei consumatori o potenziali tali. Vogliamo dare risposta alla domanda: come posso io azienda utilizzare l’etichetta Made in Italy in maniera strategica? Quali sono i valori già sedimentati e quelli su cui puntare? Ci sono nuovi trend da sfruttare a mio vantaggio?

Blogmeter in questa occasione ha presentato una ricerca integrata

Sì, abbiamo unito i dati derivanti dai social con quelli ottenuti sotto stimolo, ossia attraverso una survey. L’uso combinato di questi due strumenti è in grado di dare risultati complementari  che letti nel loro insieme forniscono indicazioni mirate e strategiche per le aziende. È dallo scorso anno che Blogmeter ha evoluto la propria offerta in questa direzione. In particolare con l’arrivo di Alberto Stracuzzi nel ruolo di customer intelligence director, abbiamo iniziato ad aiutare le aziende cercando di capire il consumatore a partire da come parla dei prodotti e delle categorie di prodotto, in questo caso il Made in Italy, analizzando il customer feedback non esclusivamente dai social, ma da tutti i punti di osservazione, con strumenti e metodologie tipiche delle ricerche di mercato.

La ricerca verrà presentata il 19 ottobre all’evento milanese di Brandy

Sì, Brandy rappresenta il punto di incontro per una community di oltre 1.000 professionisti del marketing e della comunicazione che hanno come scopo quello di calibrare le proprie strategie aziendali, acquisire nuovi punti di vista e prospettive innovative, sviluppare e coltivare relazioni di business. Era fondamentale essere presenti con una ricerca interessante anche per dimostrare che Blogmeter è un partner strategico funzionale alla crescita delle aziende e non semplicemente un fornitore di dati. Brandy quindi diventa un palcoscenico estremamente importante per noi, il contesto perfetto in cui dimostrare come il nostro approccio non consista unicamente nel fornire social insights provenienti da un ascolto passivo della rete: al contrario abbiamo imparato a elaborare e a sviluppare questi dati in modo strategico, al fine di offrire servizi di consulenza atti ad implementare la brand strategy aziendale.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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