Il Gruppo di cui è v.p. e a.d. Pier Silvio Berlusconi ha presentato due sere fa la programmazione che parte da settembre e che fa di Italia 1 sempre di più un laboratorio di sperimentazione. Stefano Sala, a.d. di Publitalia, che dovrebbe chiudere i primi sei mesi al +3,7%, valorizza anche il digital e il polo radiofonico, guidato da 105
Dal punto di vista organizzativo, Mediaset ha battuto sul filo di lana la Rai, anticipandola di un giorno nella presentazione dei palinsesti autunnali, che è avvenuta lunedì, mentre il Gruppo pubblico l’ha fatta ieri sera. Ma quello di cui è presidente Fedele Confalonieri ha stressato la competizione con il diretto concorrente anche sul piano dei numeri, sfoderando una serie di occasioni in cui ha prevalso sul fronte degli ascolti, specie in ambito sportivo. Ma spunti “comparativi” ci sono stati anche per TV8 di Sky, “spesso superata da Iris”, e per NOVE di Discovery: “di nome e di fatto”, perché avrebbe “una media dello 0,9% di share”.
I palinsesti Mediaset nel dettaglio
Pier Silvio Berlusconi, a.d. MediasetChiarito implicitamente chi più teme in questa fase il Gruppo di cui è a.d. Pier Silvio Berlusconi, è anche vero che, sempre quest’ultimo, a detta di chi ha partecipato alla serata, forse proprio per questo, ha deciso di rafforzare e rinnovare la programmazione come forse non avveniva da qualche anno. La continuità è garantita dai vari Paolo Bonolis, Gerry Scotti, “Striscia la notizia”, il “Grande Fratello” delle celebrity, “Quarto Grado”, “Quinta Colonna” e, soprattutto, Maria De Filippi in quantità industriale, con i suoi rodati format, nuovi programmi e serate speciali prodotte dalla sua (in società con RTI) Fascino. Italia 1 si conferma il laboratorio della sperimentazione, con non meno di seo o sette novità in arrivo: anche se quella di maggiore richiamo e, cioè il ritorno di Adriano Celentano con la graphic-novel “Adrian - Il ragazzo della via Gluck”, dovrebbe andare su Canale 5 e sicuramente non prima del 2017. Intanto, spazio anche per i film, come “Quo vado” di Checco Zalone e “Perfetti sconosciuti”, per la fiction impegnata (soprattutto sulla mafia) e serate musicali per tutti i gusti, dall’Arena di Verona ai concerti di Laura Pausini.
Parola d'ordine: crossmedialità
La parola d’ordine è stata “crossmedialità”, ma i video di presentazione, commentati dal consigliere delegato di Mediaset e a.d. di Publitalia, Stefano Sala, pare siano stati centrati ciascuno su un singolo mezzo. Questo, anche perché, parlando di web, l’acquisizione di Banzai Media da parte di Mondadori e la partnership con Yahoo permettono al Gruppo in senso ampio di disporre di numeri aggregati degni di quelli dei vari Google e Facebook, con qualcosa come 26 milioni di utenti unici e profilazioni altissime su target come quelli femminili da offrire al mercato. Una valorizzazione che Publitalia farà in team con Mediamond, così come per il polo radiofonico, dove molti indizi - compreso l’arrivo di Giuseppe Cruciani da Radio24, ancora non ufficializzato, su 105 - inducono a pensare che proprio quest’ultima ne sarà l’ammiraglia, seguita poi da RMC, 101 e Virgin. Intanto, per la concessionaria del Biscione, i dati di raccolta del primo semestre anticipati da Sala in occasione della giornata “Comunicare Domani” di AssoCom, vicini al +4%, dovrebbero consolidarsi intorno al +3,7%. Il secondo semestre, più “flat”, dovrebbe portare a una chiusura d’anno tra il +2 e il +3%, con una cifra forse più vicina alla prima che alla seconda. Come stima, del resto, anche Deutsche Bank. L’offerta integrata è assicurata soprattutto dalle iniziative speciali che, non a caso, dovrebbero essere in crescita. Per Premium, infine, in attesa del passaggio a Vivendi, oltre che sul calcio e lo sport in genere, l‘offerta punta molto anche, come sempre, sul cinema.