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Mediaset: nel 2020 controllerà oltre il 39% del mercato adv in Italia, dalla raccolta +90 milioni di ebit

Autore: S Antonini


Presentate ieri a Londra le linee guida del piano industriale per il prossimo triennio; tv, radio e digital le aree strategiche di business, driver di crescita sono cross media, ad tech, profilazione e content mutiplier

Nel 2020 Mediaset controllerà oltre il 39% del mercato pubblicitario complessivo italiano, attraverso la tv, la radio e il digitale. La gestione “hi tech” della raccolta, attraverso programmatic, addressable adv e pubblicità interattiva; l’estrema profilazione dell’audience; l’approccio cross mediale che moltiplica la distribuzione dei contenuti sono i fattori di crescita del business per il gruppo di Cologno Monzese nel triennio a venire.

Gli obiettivi del triennio 2017-2020

A fine piano, Mediaset stima di migliorare l’ebit di 468 milioni di euro, grazie principalmente ai 200 milioni di euro generati dalle nuove strategie di sviluppo della pay tv. L’ebit da raccolta pubblicitaria dovrebbe crescere di 90 milioni, mentre 123 milioni di ebit ulteriore arriverebbero dalla riorganizzazione interna, 45 da investimenti e ottimizzazioni, e infine 10 milioni da partnership nelle radio.

I driver di crescita

Le linee guida del prossimo piano industriale, presentate ieri a Londra, sottolineano l’evoluzione della pianificazione pubblicitaria attraverso le piattaforme tecnologiche, oggi principalmente rappresentate dal programmatic e dal addressable adv solo in modalità non lineare, domani – ma già da quest’anno – dalla pubblicità interattiva e interattiva customizzata in modalità lineare grazie alle tv connesse. Per il 2018 già si parla di sostituzione dinamica degli spot, sempre grazie alle tv connesse che nel 2020 dovrebbero raggiungere i 14,8 milioni in Italia. Su queste, il 47% dell’adv sarà addressable, da cui Mediaset si aspetta una crescita della raccolta dell’1,2/1,4%.

Tutto questo, in vista del lancio del super panel Auditel per la misurazione della total audience, nel 2018. Dalla radio arriverà, invece, un apporto ulteriore del 15/20%, grazie alla crescita degli ascolti complessivi, +15% nel terzo trimestre, allo sviluppo della rete commerciale e alla creazione di contenuti non convenzionali legati a format televisivi. Nell’area digital spicca l’accordo appena siglato con ProSiebenSat.1 per l’ingresso nella piattaforma di video online Studio 71 e la gestione commerciale locale delle sue property attraverso la Studio 71 Italia. Dalla cross medialità tra queste tre aree Mediaset si attende una crescita della propria quota di mercato tra il 15% e il 20%. Il potenziale individuato si aggira intorno alle 600 opportunità complessive.

Un nuovo ruolo nella pay tv

Il mancato matrimonio con Vivendi ha dato origine a un inevitabile ripensamento del ruolo di Mediaset nella pay tv. Mediaset Premium si apre a tutti i player interessati a contenuti a pagamento, e allo stesso tempo renderà disponibili i propri canali ad altri operatori. L’obiettivo è la sostenibilità del business “a prescindere dall’esito delle aste” per i diritti del calcio a cui Mediaset continuerà comunque a partecipare, ma con un atteggiamento “opportunistico”. Vale a dire attento al rapporto costi-benefici. Premium resta un editore di canali non sportivi, per i quali si avvarrà degli accordi in essere con altre piattaforme, specialmente over the top. Infine, è prevista la separazione tra l’attività editoriale e quella tecnologica.

Tv in chiaro e contenuti Mediaset

La colonna dorsale del business per Mediaset resta la produzione di contenuti propri originali, soprattutto per la tv generalista e per le tematiche cosiddette digitali, che generano share e grp più alti della Champions League e sono capaci di creare affezione. Tra questi “Amici” e “Pomeriggio Cinque”. Su tali contenuti aumenteranno gli investimenti, a scapito di quelli meno proficui, come appunto il calcio. Il secondo aspetto della strategia sarà sfruttare ulteriormente le proprie library.

In ambito digitale non lineare gratuito, grazie proprio al nuovo asset Studio 71, Mediaset si concentrerà su web talent in grado di attrarre molti follower e su format corti a costi più contenuti. Questa modalità si affianca a quella di Infinity per il mercato non lineare pay. Infine, abbandonata l’ipotesi di creare una company per il mercato internazionale, Mediaset opta per un modello di coproduzione tra partner su progetti capeggiati di volta in volta da un solo committente. Partner privilegiato sarebbe comunque Mediaset España.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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