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Mediaset, adv a +4,5% nei primi quattro mesi 2016

Autore: S Antonini


Ad aprile la crescita è intorno al 10%; per Premium ricavi a +20%, la Champions League probabilmente già in utile nel primo anno

Nei primi quattro mesi del 2016 la raccolta pubblicitaria di Mediaset cresce del 4,5%, con aprile intorno al 10% in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. «Risultato oltre le aspettative» dice Pier Silvio Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato della società televisiva a margine dell’assemblea degli azionisti riunitasi per approvare i risultati di bilancio del 2015. «Sono dati che ci fanno guardare avanti con ottimismo», e il amministratore delegato di Publitalia Stefano Sala conferma: «Siamo gli unici grandi editori ad aver conseguito un risultato positivo nel 2015, e una crescita costante da 12 mesi a maggio. Al netto della scarsa visibilità, il prossimo mese dovrebbe essere discreto. Non potendo contare sui grandi eventi sportivi, questa estate puntiamo sul target femminile per intercettare gli altri investimenti, supportati in questo dall’editore che ha approntato un palinsesto estivo di valore». Automobili, mass market e telefonia stanno spingendo le buone performance di mercato, «ma in generale sta andando abbastanza bene e noi beneficeremo di questa positività» oltre al fatto che su fronte dei prezzi l’aggressività è diminuita, grazie a una maggiore richiesta: «Se si vuole creare valore – conclude Sala – bisogna ridurre la scontistica». In un mercato pubblicitario che ha perso una grossa fetta di valore, la prospettiva che gli utili di Mediaset aumentino in futuro c’è, ma «la battaglia è esageratamente dura, come ben sanno gli editori – afferma Berlusconi -. Penso che torneremo a fare buoni risultati in termini di utile, le crescite però sono molto graduali: speriamo che almeno siano costanti». A pochi giorni dalla finale di Champions League, che si giocherà a Milano in assenza di squadre italiane, il bilancio del primo anno per Mediaset Premium è positivo: «Precisiamo che i diritti per tre anni ci sono costati 605 e non 700 milioni per tre anni, e probabilmente già dal primo sarà in utile». Gli abbonamenti alla pay tv hanno superato i 2 milioni, e nei primi quattro mesi di quest’anno i ricavi sono in crescita del 20%. «Abbiamo creato molto valore: Premium vale il doppio di RCS, del Gruppo Espresso e, mi spiace dirlo, anche di Mondadori» sottolinea Berlusconi, e commentando l’accordo con Vivendi ricorda che a fronte di un delta costi-ricavi pari a 240 milioni di euro l’incasso è stato di 700 milioni, mentre al momento dell’operazione Premium aveva in cassa circa 100 milioni. Per quanto riguarda, invece, gli effetti operativi dell’accordo «li vedremo ragionevolmente nei primi mesi del 2017, il closing è previsto per il prossimo settembre. Stiamo lavorando sui modelli di business, sui modelli di partnership nonché sulla politica commerciale». Sui progetti futuri, e in particolare sull’eventualità che Premium sbarchi sul satellite «la decisione spetta a Vivendi – commenta Berlusconi – ma non usciremo dal digitale terrestre, dove abbiamo raggiunto una penetrazione del 100%». Sull’ingresso nel mercato radiofonico dice: «Hazan socio di grande esperienza, collaboriamo come partner di riferimento». Ma la centralità del business di Mediaset rimane la tv, come ribadisce un comunicato emesso a margine dell’assemblea in cui l’azienda ribadisce che, nel mercato degli investimenti pubblicitari in via di stabilizzazione, la tv è complessivamente in crescita dello 0,7%, e rappresenta la metà del mercato adv in Italia. Nel 2015 Mediaset è cresciuta dell’1%, e Premium del 6% a fronte di un calo dei competitor confermando quindi, dice l’editore, la propria vitalità nel mercato sempre più competitivo della televisione. E l’accordo con Vivendi, lungi dal rappresentare un disimpegno della famiglia Berlusconi dal settore editoriale, è al contrario l’avvio per progetti più importanti. I risultati 2015 approvati dall’assemblea dei soci segnalano ricavi netti per 3.524,8 milioni di euro, con un risultato operativo di 231,4 milioni di euro, utile di 4 milioni, raccolta pubblicitaria in Italia a 2002,8 milioni di euro, +1% sul 2014. A margine dell’assemblea, il presidente Mediaset Fedele Confalonieri si è complimentato con Pier Silvio Berlusconi per l’operazione Vivendi. «Il merito dell’accordo con Vivendi è suo». In merito alla multa comminata a Mediaset dall’Antitrust nell’inchiesta sull’assegnazione dei diritti tv per il campionato di Serie A nel trienno 2015-2018 ha detto: «C’è da restare allibiti, lo abbiamo già detto: credo che l’Antitrust debba essere a tutela del mercato reale. La decisione dell’Antitrust non è a tutela della concorrenza, ma ha creato insicurezza per gli operatori». In merito alla Rai, per Confalonieri «occorre rinforzare la fiction di servizio pubblico e porre un freno alla deriva commerciale, in che modo è cosa del governo e del Parlamento, ma il modello di finanziamento della Rai non può creare squilibrio nel sistema. La cosa più importante è la nuova concessione della Rai e il recupero dell’evasione, grazie al canone in bolletta».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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