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Nuova piattaforma di Vanity Fair, che contribuisce al +8% di raccolta Condé Nast nel primo bimestre

Autore: V Parazzoli


Preceduto da teaser sui social media e seguito da eventi che coinvolgeranno direttamente la community dei lettori, la testata del Gruppo di cui è Direttore Generale Sales e Marketing Francesca Airoldi presenta da domani in edicola i frutti del lavoro di Simone Marchetti, che la dirige dallo scorso dicembre del 2018

Questa sera l’evento di presentazione, domani l’esordio in edicola: tutto pronto per il lancio del nuovo Vanity Fair “by Simone Marchetti”, direttore del magazine di Condé Nast dallo scorso dicembre, “chiamato” dall’A.D. del Gruppo, Fedele Usai, a rivoluzionare l’offerta del brand, già leader a livello di raccolta tra i settimanali, e del suo “sistema”.

«Quello che è uscito dal lavoro di queste settimane - spiega a DailyMedia Francesca Airoldi, D.G. Sales e Marketing di Condè Nast - è la nuova proposizione di Vanity Fair come di una piattaforma di comunicazione che il direttore definisce come un’opera in tre atti che corrispondono agli altrettanti “canali” attraverso i quali la testata raggiunge e coinvolge il suo pubblico e, cioè, il digital e gli eventi oltre al prodotto cartaceo».

«Tre fasi che iniziano con i social in logica teaser, proseguono con il giornale vero e proprio, che esce appunto al mercoledì, e si completano con le iniziative speciali legate ai contenuti e ai personaggi di ogni singolo numero riservate come experience esclusive per la community del brand che verrà invitata e ospitata nella nostra sede di piazza Cadorna a Milano ad assistere a incontri nei quali sarà possibile dialogare direttamente con loro e poter avere altre anteprime sulle loro attività e novità».

Social, approfondimenti ed eventi

Nella prima fase, dal lunedì o anche addirittura dalla domenica precedenti all’uscita del giornale, vengono rilasciati in anteprima dei contenuti del magazine, ovviamente senza svelare tutto appunto per portare i lettori sul settimanale. Si tratta di una strategia sintetizzata dal claim del progetto “Quello che è non è quello che sembra” (citazione da “La Fiera della Vanità”, il celebre romanzo di metà Ottocento dell’inglese William Makepeace Thackeray di cui il giornale replica il titolo), che riporta al centro del “sistema” Vanity Fair le caratteristiche proprie di un settimanale che punta sugli approfondimenti, le interviste e i contributi, lasciando all’online l’attualità ma non facendosi fagocitare da quest’ultimo: e chiudendo poi il cerchio appunto con il coinvolgimento diretto e fisico della community con gli incontri dei giorni successivi, che saranno organizzati per la maggior parte dei numeri, se non per tutti, e che saranno integrati da altri eventi più istituzionali come, per citare il primo che ci sarà in termini di calendario e, cioè, dopo il successo dell’anno scorso, la nuova edizione del “Vanity Fair Social Garden” in occasione della “Design Week”, sempre in via Tortona, con relativo programma di talk e incontri, cui si aggiungerà come nuova proposta una mostra sulle icone femminili milanesi del life style. Ed è già prevista per fine novembre la replica anche di “Vanity Fai Stories”, la due giorni di incontri con grandi personaggi dello spettacolo e del cinema italiani e internazionali.

I numeri

«Dal punto di vista commerciale - prosegue Francesca Airoldi - l’obiettivo è ovviamente di incrementare i ricavi su tutti e tre i fronti del brand, che ha visto il print contribuire nel 2018 sul loro totale per il 75%, con il digital al 22 e gli eventi al 3%, con un maggior peso a tendere da parte di questi ultimi due». Del resto, gli analoghi valori percentuali per tutta Condé Nast sono stati, rispettivamente, del 69, 23 (per complessivi oltre 20 milioni di euro) e 8%. Il giornale ha registrato a dicembre 2018 una diffusione media solo cartacea (Italia + estero) di 95.605 copie, mentre quella complessiva (print + digital) è stata di 229.867 copie (dati ADS). Il sito vanta invece 11,8 milioni di utenti, 115 milioni di pagine viste e 19,5 milioni di visite. Il totale complessivo di fan e follower dei profili social è stato invece di 2.7 milioni (+7% di crescita YoY). Marchetti ha anche portato in redazione ben 4 videomaker che lavoreranno su contenuti video editoriali e sponsorizzati. Ovviamente, il giornale beneficia di una forte evoluzione a livello di grafica, contenuti e contributi, con un gusto estetico ancora più alto e un continuo “effetto sorpresa” mirato al rafforzamento della community dei lettori. Questo, anche perché non si è pensato a un semplice restyling “acchiappa-pagine”, ma a un progetto di lunga durata che ha già avuto un ottimo riscontro da parte degli inserzionisti: il numero in edicola domani avrà un inserito di 160 pagine sulla foliazione complessiva di 300 (+50% sullo stesso numero del 2018), per un valore di 1,2 milioni di euro, e quello di mercoledì successivo è stato già chiuso con 120 pagine di pubblicità (+15% sempre sull’omologo dello scorso anno). Un risultato, questo, che contribuisce all’ottima performance nel primo bimestre sul fronte adv per tutta Condè Nast, che si chiude in aumento dell’8%, grazie in particolare anche al trend di Vogue, sempre rispetto a gennaio-febbraio 2018. Anno, per altro, che si è già a sua volta chiuso in positivo, con alcune delle testate del Gruppo, come le appunto Vogue e Vanity Fair (per il quale moda e beauty pesano rispettivamente per il 63 e il 21% sul totale raccolta), in crescita a doppia cifra.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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