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Quattroruote: la qualità di sempre ma con una veste tutta rinnovata e più contemporanea

Autore: Redazione


Gian Luca Pellegrini, direttore della testata, racconta a DailyNet cosa c’è dietro al recente rebranding del giornale e del sito web, rivisitati a partire da ottobre per incontrare le inedite esigenze del mercato e degli utenti

di Anna Maria Ciardullo

Quando si pensa al mondo dei motori in Italia, non può non venire in mente Quattroruote, il mensile di Editoriale Domus diretto da Gian Luca Pellegrini che da oltre 60 anni accompagna appassionati e curiosi alla scoperta dei segreti del settore automotive. Una rivista che cala le sue radici in un approccio specializzato e finalizzato a offrire servizi a tutto tondo per ogni tipo di necessità dei suoi utenti e che, oggi, si evolve per incontrare le nuove esigenze del mercato e dei consumatori. Il tutto, rimanendo fedeli al rigore tecnico e all’analisi garantiti dalla disponibilità, unica al mondo, di un circuito di prova privato. Pellegrini, in un’intervista a DailyNet, ha spiegato cosa c’è dietro il filo conduttore del nuovo Quattroruote e di quattroruote.it che condividono un’unica linea editoriale user-centric che continua a vivere dal 1956, crescendo, evolvendo e migliorando.

Cosa vi ha spinti a rinnovare la vostra strategia editoriale?

Noi abbiamo la consapevolezza del fatto che il nostro mercato di riferimento, e con questo mi riferisco sia a quello prettamente editoriale sia al settore automotive, sta vivendo un cambiamento forte. Stanno cambiando i paradigmi e anche le aspettative dei clienti e dei consumatori. Per questo, abbiamo basato la nostra nuova strategia su una logica d’integrazione dei canali, carteceo e digitale, che adesso trova il suo completamento in una rivisitazione completa di tutta l’offerta di Quattroruote.

In cosa consiste la nuova offerta?

Nel mese di ottobre abbiamo presentato il nuovo giornale che, oltre ad un nuovo approccio grafico più d’impatto, più pulito e più diretto, è stato strutturato per favorire una maggiore leggibilità e fruibilità e per avere una veste più contemporanea. Abbiamo deciso di abbinare questo restyling a un riposizionamento e un ripensamento anche dei nostri contenuti.

In particolar modo abbiamo rivisto la sezione che riguarda la parte delle prove dei veicoli, che da sempre sono il core business di Quattroruote. Mentre, in precedenza, avevamo un metodo di prova trasversale a prescindere dalla tipologia di auto, adesso abbiamo inserito anche tutta una serie di novità nel modo di approcciare le automobili e dal numero di Ottobre ogni prova sarà creata ad hoc in base al modello, la cilindrata, la tipologia e tutte le caratteristiche di un auto da testare.

Che vantaggi comporta un’integrazione così strutturata dei due canali che presidiate?

Come dicevo prima, il processo d’integrazione dei canali che presidiamo, e che per noi hanno pari rilevanza e dignità, la carta e il web, è iniziato già da anni e ora ha raggiunto un culmine che si è tradotto in questo rinnovamento che è avvenuto di pari passo. Anche a livello operativo abbiamo fatto lavorare i team della grafica in modo integrato, affinché trovasse un fil rouge e una continuità tra il nuovo sito web e e il nuovo giornale, ad esempio, con richiami di colori, font e stili. L’intento è dare forma ad un ecosistema composto da diversi temi e diversi pubblici ma che al tempo stesso sia riconoscibile e, soprattutto, credibile. La discriminante per raggiungere questo obiettivo è sempre la qualità.

Quanto puntate sul video?

Stiamo investendo moltissimo sul formato video tanto da aver creato un team interno ad hoc che si occupi della nostra web tv, un altro aspetto del nuovo sito al quale stiamo cercando di dare massima visibilità e importanza. Per questo, siamo attenti anche ai dettagli come la fruibilità mobile, ormai imprescindibile per un sito web, e alla parte della comunicazione dove stiamo cercando di incontrare i cambiamenti e le nuove esigenze del pubblico.

Come è cambiato il pubblico di Quattroruote?

Il pubblico si sta polarizzando, nel senso che c’è una forte componente di appassionati, soprattutto in Italia dove storicamente sono sempre stati numerosi. Non è un caso se un giornale specializzato, come Quattroruote, sia diventato di importanza sociale nel nostro Paese, cosa che non si registra nel resto d’Europa in altri esempi. Certo è vero che gli appassionati sono tanti, ma un po’ meno di un tempo, forse anche per via del nuovo approccio alle automobili, alla sharing economy e per tanti fattori che hanno accresciuto anche il nostro pubblico per così dire “saltuario”, che magari si approccia a noi quando deve acquistare una nuova auto.

Come riuscite a mantenere l’attenzione e fidelizzare anche di questa parte di pubblico?

Se da un lato, ad esempio in qualità di acquirenti, questi utenti possono essere considerati un pubblico saltuario, da utilizzatori sono senza dubbio un pubblico di assidui. Ecco perché non ci aspettiamo che acquistino il giornale specializzato, ma desideriamo ugualmente fornire loro un servizio ad hoc. In questo entra in gioco il sito, dove non vi è alcun paywall per la navigazione e che, oltre ai contenuti specializzati, approfondisce anche le news in tema automotive, fornisce informazioni di viabilità e su  tutto ciò che riguarda le infrastrutture e i servizi che possono interessare gli automobilisti. Cerchiamo, dunque, di accompagnare il consumatore lungo tutta la sua customer journey, da quando cerca informazioni fino all’acquisto, come utilizzatore e così via.

Qual è il segreto del successo di Quattroruote?

La nostra mission, da sempre, non è solo informare è accompagnare la crescita sociale e accrescere la consapevolezza dei nostri utenti. I nostri contenuti si distinguono proprio per questo approccio. Inoltre, oggi, presidiamo ogni singolo canale con un’impostazione editoriale che disegni contenuti perfettamente in linea con la loro destinazione. Ogni canale ha un pubblico diverso, è raggiunto dagli utenti con specifiche aspettative e noi siamo molto attenti nel gestire l’informazione sulle varie piattaforme ognuna con le sue specificità di fruizione. Per riuscire in questo intento siamo affiancati anche da molti partner esterni ci supportano sul lato tech. Questa dedizione ai dettagli ci ripaga con un pubblico sempre più nutrito e fedele.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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