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Editoriale Domus: nel 2017 crescono ricavi e adv, fatturato a +1,7% nel Q1 2018

Autore: S Antonini


Per la società guidata da Sofia Bordone andamenti pubblicitari positivi nel digitale e nell’area eventi; da ieri in edicola il nuovo bimestrale YoungTimer dedicato alle auto degli anni 1980-2000

Dopo la ripartenza del 2015 e il consolidamento del 2016, Editoriale Domus chiude l’esercizio 2017 con ricavi in crescita dell’1,3% sull’anno precedente, e inizia il 2018 con tendenza ancora positiva del fatturato complessivo pari all’1,7% nel primo trimestre. Proseguono anche gli investimenti nello sviluppo dell’offerta editoriale con il lancio di YoungTimer, nuovo bimestrale dedicato alle auto “memorabili” del ventennio 1980-2000 in edicola da ieri, grazie al quale il portafoglio delle testate sale a 13.

Il ceo del gruppo editoriale Sofia Bordone ha illustrato i risultati di bilancio approvato dall’assemblea dei soci lo scorso 7 maggio sottolineando che la crescita del fatturato netto, passato dai 53,4 milioni di euro del 2016 ai 54,1 milioni del 2017, è particolarmente positiva se inquadrata nel confronto con l’esercizio precedente, caratterizzato dai festeggiamenti per i 60 anni di Quattroruote, per il millesimo numero di Domus, e per il decimo numero del Cucchiaio d’Argento. Nel 2017 invece è stato lanciato il progetto “10x10x10” di Domus, è stato celebrato il 30esimo compleanno di Ruote Classiche, è stato dato un decisivo impulso all’offerta digitale con lancio del nuovo sito di Domus e con il restyling di quello di Quattroruote.

Il conto economico

Positivo anche l’andamento della raccolta pubblicitaria complessiva, che passa da 25,3 milioni a 25,8 milioni con un incremento del 2%, soprattutto grazie allo sviluppo dei ricavi netti da pubblicità digital - in crescita del 6,2% da 8,1 milioni a 8,6 milioni -, e da eventi, che includono anche le attività dell’Accademia ED passati da 2,5 milioni a 3,1 milioni con un incremento del 24%. Va meno bene la raccolta dei mezzi cartacei, in calo del 3,4% da 14,6 milioni a 14,1 milioni; anche i ricavi da diffusioni registrano un delta negativo vicino al 10% e scendono a 13,3 milioni, tenendo presente il compleanno del mensile Domus e il numero speciale extra di Quattroruote nel confronto con il 2016.

I ricavi dell’area “professional” sono in crescita del 10,2%, passando da 11,8 milioni a 13 milioni di euro. L’anno si chiude in utile, con un risultato al lordo delle imposte di 2,5 milioni, in calo del 13% rispetto ai 2,9 milioni del 2016; l’utile netto si attesta a 1,5 milioni contro gli 1,9 milioni del 2016. Cala anche l’ebitda, da 4,5 milioni a 4 milioni di euro: «Su questi dati pesano gli investimenti effettuati nell’anno - spiega Bordone - per 1,7 milioni di euro in implementazioni tecnologiche (tra cui il CRM), a cui si aggiungono 900 mila euro in nuove risorse umane introdotte durante il 2017». Si conferma la solidità della compagine azionari, saldamente nelle mani della famiglia Bordone, e del patrimonio a fronte di un indebitamento pari a zero.

I piani del 2018

Sofia Bordone conferma anche quest’anno la focalizzazione strategica sullo sviluppo multipiattaforma dei propri brand nel mercato italiano, che genera oltre il 90% dei fatturati di Editoriale Domus, auspicando di ribadire la tendenza positiva a crescere. Molta attenzione è rivolta ai ricavi digital, dati anche gli andamenti complessivi delle property digitali: +23% degli utenti unici mensili (da 8,3 a 10,2 milioni), +24% delle pagine viste (da 53,2 a 66,1 milioni); e alle attività relative agli eventi (tra cui l’Accademia ED, ndr). Solo nel 2017 le partecipazioni di Editoriale Domus a manifestazioni di vario tipo sono state oltre 70. «Continueremo a mantenere aggiornati i nostri prodotti. A giugno effettueremo il restyling del sito di Ruote Classiche». Quanto ad eventuali acquisizioni, non ce ne sono in vista ma non si escludono, sempre in ambito professional. In vista ci sono anche nuove licenze internazionali di Domus, che attualmente sono sei.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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