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La ricca estate di A+E Networks Italia

Autore: D Bologna


Una programmazione di particolare rilevanza per i tre canali del broadcaster. Gli spettatori italiani potranno disporre, fino a settembre, di un’offerta densa di novità, piena di conferme, di originali sperimentazioni e proposte innovative in anteprima

A+E Networks Italia è stata fondata nel febbraio del 2014. Sulla piattaforma Sky ha lanciato Crime+Investigation, il primo canale italiano interamente dedicato al real crime, e poi Blaze, il canale di factual entertainment che racconta l’altra faccia dell’America, celebrando le storie extra-ordinarie di persone comuni. E oggi il gruppo gestisce questi due canali in alta definizione, tutti presenti in esclusiva su Sky, a cui si aggiunge History. In quattro anni, il gruppo ha proposto un’offerta vastissima in termini di contenuto italiano, che ha registrato ottimi ascolti. Tra i successi vanno ricordati: “Camorriste”, “Scomparsi”, “Yara”, “Delitti”, “Il caso Garlasco” e “Il delitto Varani” (Crime+Investigation), “1992” e “1993” e la serie “De Gustibus” (History). Inoltre, la media company italiana ha creato e promosso grandi eventi televisivi per i drama realizzati dagli A+E Studios, come “Roots” e “Knightfall”. E come già sottolineato, i tre canali del gruppo hanno registrato una crescita costante negli ascolti e negli ultimi sei mesi sono stati protagonisti di un incremento a due cifre. Lo scorso dicembre il gruppo ha poi aperto una nuova sede nel centro di Roma e ha dato vita a una serie di iniziative nel campo della comunicazione sociale: collaborando con organizzazioni no-profit come Amnesty International Sezione Italiana e con istituzioni pubbliche quali Polizia di Stato, ha realizzato campagne contro la violenza sulle donne, le nuove forme di schiavitù e i crimini in rete. Ora, è arrivata l’estate, e A+E Networks propone un’offerta di particolare rilevanza, caratterizzata da una serie di novità a fianco di conferme, sperimentazioni e nuove produzioni.

Nel nome del Padrino

Per quanto riguarda Crime+Investigation, spicca, da domenica 22 luglio, alle 22.00, “I Am A Killer - Nel braccio della morte”. Realizzata in partnership da Sky Vision Productions, Crime+Investigation e Netflix, “I Am A Killer” è un docu-drama in dieci episodi, che punta i riflettori sulla storia di alcuni condannati a morte. Gli assassini ricostruiscono dettagliatamente il caso dal proprio punto di vista - dal movente alla dinamica dell’omicidio -, riflettendo sulla propria vita dietro le sbarre in attesa di subire la pena capitale. Un racconto drammatico e senza filtri, quello del condannato a morte. Ma veritiero? Per avere un quadro il più completo possibile la serie dà la parola anche all’altra parte, a quella legata alla vittima: attraverso interviste ai familiari, ai giudici, alle forze dell’ordine, fornisce una diversa prospettiva sull’intera vicenda. Poi, ecco “Nel nome del Padrino”, all’esordio il 25 luglio, alle 22.55. John Gotti è considerato l’ultimo grande padrino nella storia della mafia italo-americana: creatore di un vero e proprio impero criminale, personaggio carismatico ed esuberante, protagonista di un’inaspettata fama sui mass-media. Il programma di Crime+Investigastion racconta la storia del bosso mafioso e in particolare il rapporto col figlio, John Jr, l’erede designato al trono del regno criminale costruito dal genitore. Interviste e materiale d’archivio esclusivo offrono un ritratto inedito di un rapporto padre-figlio molto particolare, simbolo dell’importanza che i legami di sangue hanno da sempre avuto nella storia delle diverse organizzazioni criminali.

Storie di gemelli

Invece, Blaze, da giovedì 5 luglio alle 21.00, propone “Epic Twins”. Cosa ci fanno due gemelli, identici in tutto ma con caratteri molto diversi, in un loft condiviso con la nonna? E cosa sono quei rumori assurdi che vengono dal loro salone? A cosa gli serve tutta quella strana roba che entra in casa? Lo si scopre, appunto, su Blaze: perché i gemelli non sono soltanto particolari, ma addirittura epici. “Epic Twins” è, infatti, il nome di un programma innovativo e molto divertente, strutturato in quattro puntate e condotto dai gemelli marchigiani Fabris e Vales (Fabrizio e Valerio Salvatori). Anche se apparentemente sono uguali, il carattere li contraddistingue: Fabris è coraggioso, spericolato e ha una gran faccia di bronzo; Vales è più cauto, schizzinoso e razionale. Sdraiati sul divano del loro loft, Fabris e Vales selezionano gli epic fails (filmati con finali molto imprevedibili) più divertenti del Web. Ma non si limitano a questo: i due decidono infatti di riproporre quanto visto nelle clip sotto forma di sfida. E chi perde paga un pegno davvero esilarante. Nel tempo libero, non contenti, i gemelli realizzano anche delle candid camera in giro per la città. Durante ogni puntata a far visita ai gemelli c’è nonna Vilma, che abita al piano di sopra. Talvolta complice, talvolta disturbatrice, interagisce coi nipoti durante le prove. Una coinquilina che riserverà moltissime sorprese. “Epic Twins” è un format originale di Pesci Combattenti per il canale Blaze, ideato da Cristiana Mastropietro, Riccardo Mastropietro e Giulio Testa, mentre gli autori delle singole puntate sono Fausto Massa e Vittorio Ripoli.

Pronti al combattimento

Si arriva a History: da lunedì 9 luglio, alle 21.00, trova spazio “Navy Seal: Guerrieri d’elite”, la docu-serie in sei episodi che racconta i segreti delle forze speciali della Marina Militare americana. Gli episodi si focalizzano sulle caratteristiche dei Seals: dalla capacità di combattere in diversi ambienti, come la giungla o la città, all’abilità nelle azioni di salvataggio. Avvalendosi di testimonianze inedite degli appartenenti al corpo, materiale d’archivio e ricostruzioni con attori, la serie ricostruisce la storia dei Seals e delle missioni in cui sono stati e sono tuttora impegnati, permettendo allo spettatore di seguire l’evoluzione del loro modo di addestrarsi e di combattere. Un focus particolare è rivolto alla lotta al terrorismo islamico. Dai conflitti in Iran e Afghanistan alla caccia ad Al Qaeda e all’Isis, passando per l’uccisione di Bin Laden: questi sono alcune delle vicende al centro del programma di History, che dà spazio non solo ai successi dei Seals, ma anche ai loro fallimenti. Di tutt’altra natura è invece la proposta iniziata lunedì 16 luglio, alle 21.50: “Cibo nostro: la Mafia nel piatto”. Droga, pizzo, contrabbando, appalti truccati non bastano più. Le mafie italiane hanno trovato un ulteriore modo per aumentare i propri capitali: la contraffazione del cibo che arriva sulle nostre tavole. Il giro d’affari che ruota intorno al cibo Made in Italy è gigantesco: svariate decine di miliardi di euro per un business in crescita sia sul mercato italiano sia su quello internazionale. Un settore altamente redditizio che negli ultimi anni le criminalità organizzate italiane hanno deciso di presidiare, investendo in imprese agro-alimentari che usano materie prime dalla dubbia origine, non rispettano le norme igienico-sanitarie, pagano miseramente i propri dipendenti e forniscono dati falsi in etichetta. Sugli scaffali dei negozi rischiano di arrivare prodotti dalla qualità scadente, che non hanno nulla a che vedere con il vero cibo Made in Italy, mettono a repentaglio la salute dei consumatori e danneggiano la libera concorrenza. Ma lo Stato italiano non è inerme. Il documentario segue l’impegno costante delle forze dell’ordine per debellare il fenomeno delle frodi alimentari: dai Nuclei Anti Sofisticazione dei Carabinieri ai reparti della Guardia di Finanza.

Agosto e settembre

Arrivando a considerare la programmazione di agosto e settembre, nel palinsesto di Crime+Investigation spicca una vera e propria “estate criminale”, che propone, da oggi, alcune delle sue produzioni italiane di maggior successo. Dal lunedì al venerdì, ogni pomeriggio, otto ore di programmazione interamente dedicate ai delitti che hanno sconvolto la storia del nostro Paese. Tra i titoli trasmessi: “Profondo Nero” di Carlo Lucarelli, passando per “Delitti”, tutte le stagioni di “Camorriste”, fino alle produzioni più recenti sul Delitto di Garlasco o il Delitto Varani, il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. E poi arriva “Chi ha ucciso Tupac?”, in onda da lunedì 24 settembre. Il 7 settembre 1996, Tupac Shakur, stella del rap della West Coast, muore ucciso da quattro colpi di arma da fuoco mentre si trova a bordo della sua auto. Oggi, a 22 anni da quella notte, quell’omicidio è ancora senza un colpevole. Nei sei episodi del programma “Chi ha ucciso Tupac?”, il caso della morte del giovane rapper viene riaperto per volere di sua madre, decisa a dare giustizia al suo adorato figlio: il detective Crump e la giornalista Stephanie Frederic riaprono le indagini, riesaminano gli indizi, interrogano nuovi testimoni, ricostruendo l’omicidio e la vita di Tupac. Una docu-serie che cerca di dare un nome e un volto all’assassino del giovane rapper ma che vuole anche raccontare la vita e le opere di un grande talento, un attivista, una star della musica amatissima dai suoi fans. Su Blaze, invece, ci sarà “Affari di famiglia”. A fine giugno è morto Richard “il vecchio”, il capostipite degli Harrison, la famiglia proprietaria del banco dei pugni più famosa d’America. Un modo per ricordarne le gesta è, dunque, quello proposto dal canale Blaze che da martedì 7 agosto proporrà the best of della serie “Affari di famiglia”. Oggetti assurdi, insoliti, preziosissimi e ospiti inattesi e sorprendenti saranno i protagonisti degli episodi che hanno reso “Affari di famiglia” uno dei docu-reality più longevi e di maggior successo della storia televisiva a stelle e strisce (e non solo). E ancora, ma in settembre, “Gli eroi del ghiaccio”, una nuova stagione per i camionisti più spericolati di sempre che affrontano temperature sotto zero, bufere di neve, strade ghiacciate del Nord America pur di consegnare, prima di tutti, il carico, mettendo a repentaglio la propria vita.

“Hunting Isis”

Su History, in agosto, la devastante marcia verso il potere dei miliziani dell’Isis in Siria e Iraq, compiutasi tra il 2015 e il 2016, ha generato un’ondata di indignazione e rabbia. Alcuni hanno deciso di combattere l’avanzata di questo male fronteggiando l’Isis direttamente sul campo di battaglia, trasformandosi da normali cittadini in soldati: cosa ha spinto questi uomini e donne a cercare la guerra? A questa e ad altre domande risponde la serie “Hunting Isis”, in onda da lunedì 20 agosto: nei sei episodi delle serie vedremo veterani di guerra, civili e mercenari che decidono di prendere le armi e dare la caccia all’Isis per difendere la propria libertà, proteggere la famiglia, vendicarsi delle sofferenze subite. Infine, come ogni anno History dedica una programmazione speciale all’11 settembre, il giorno che sconvolse per sempre la vita degli Stati Uniti. La programmazione del canale 407 di Sky ripercorrerà gli eventi che portarono al più devastante attacco terroristico subito dagli Usa, ne indagherà le cause, ricostruirà l’impatto di questa tragedia sulla politica americana, ma soprattutto racconterà la vita dei cittadini statunitensi in quelle giornate.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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