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Le navigazioni in internet passano dal mobile

Autore: Redazione


Il sorpasso definitivo del mobile sul desktop, soprattutto nei paesi emergenti. Ma anche i mercati tradizionali stanno conoscendo un fenomeno inarrestabile: il web è sempre più mobile. Di questo e molto altro si parlerà il prossimo 18 novembre a Milano, nel corso dell’evento Upgrade Mobile Summit, a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari

Sul fatto che internet abbia contribuito a scrivere un passo decisivo nella storia della modernità possono essere tutti d’accordo. Ma ora la storia si arricchisce di un ulteriore capitolo. C’è un clamoroso sorpasso in questione, a significare un momento di passaggio decisivo e per certi versi atteso. Per la prima volta, nel corso dell’ultimo mese di a ottobre, ci sono stati più accessi a pagine web da dispositivi mobili rispetto a quelli da desktop e laptop. Smartphone e tablet hanno totalizzato il 51,26% degli ingressi, superando i computer, che si sono attestati a quota 48,74%. Una rivoluzione, quella mobile, che si è ormai compiuta. Come già detto, lo scatto in avanti era atteso dagli addetti ai lavori, considerando il vertiginoso calo nelle vendite dei computer da diversi mesi a questa parte, oltre al dato che già da un anno provava come le search effettuate su Google da mobile avessero superato quelle messe in atto da computer. E un’altra riflessione assume connotati interessanti: davvero pochissimi esperti, appena qualche anno fa, avevano immaginato che questa trasformazione si sarebbe compiuta in tempi così rapidi.

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Ottobre registra il cambiamento

   

Era appena il 2010 quando la quota delle navigazioni, in termini di pagine viste, attraverso smartphone e tablet a livello globale era ferma al 2,94% contro il 97,06% del mondo desktop. In poco più di cinque anni è cambiato tutto. Infatti, ora, ci sono i dati dello scorso mese di ottobre a confermarlo, ottobre ha visto concretizzarsi un fenomeno inarrestabile, messo nero su bianco dallo studio elaborato da StatCounter, società di analisi del traffico web di base a Dublino, che ha sancito il grande sorpasso. Fornendo cifre che suggeriscono molte riflessioni, qualcuna persino inattesa. Come quella relative ai cosidetti mercati dei paesi emergenti: in India, per esempio, il 78% degli accessi al web arriva da mobile, il 21,18% dai computer, mentre i tablet quasi non esistono: 0,76%. Il boom delle connessioni da mobile in India si spiega col fatto che nella fase attuale anche smartphone che costano pochissimo danno la possibilità di navigare e di fruire efficacemente dei servizi web. Perché, allora, acquistare un computer che costa di più ed è anche meno pratico? «Questi dati dovrebbero essere uno stimolo soprattutto per le piccole aziende e i professionisti, affinché i loro siti siano “mobile friendly” - spiega Aodhan Cullen, amministratore delegato di StatCounter -. E molti vecchi siti non lo sono ancora.

Un campione di tutto rispetto

     

StatCounter, una struttura che può vantare la disponibilità di un campione di tutto rispetto, ha potuto analizzare non meno di 15 miliardi di pagine viste, relative a 2,5 milioni di siti web di tutto il mondo. E dalla meticolosa operazione di rilevamento deriva, anzitutto, un ulteriore fenomeno di controtendenza che riguarda i cosidetti mercati tradizionali. Gli Stati Uniti sono un mercato che stranamente fatica di più a evolversi: il computer comanda ancora, con il 57,97%% degli accessi, contro un mobile che si ferma al 33,33% e i tablet bloccati all’8,7%; la Francia è a quota 70,43% per quanto concerne il pc, al 22,96% per il mobile e al 6,6% nel caso dei  tablet. Poi, c’è l’Italia, dove i computer (64%) superano ancora smartphone (30%) e tablet (5,7%). Così altre due nazioni: la Gran Bretagna allinea il 55,6% per i pc, il 31,39% per il mobile e il 12,99% per i tablet, e la Spagna si attesta al 55,6 per i desktop, al 38,24% per il mobile e al 6,16% per i tablet. Ma la strada è tracciata e le cifre di ottobre non danno affatto l’idea che un giorno si possa invertire la tendenza e tornare indietro.

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Crescita inarrestabile

   

Il mobile continua, nel frattempo, a pilotare la crescita del comparto digitale dell’advertising americano, facendo registrare un nuovo record sulla frazione. Le revenue provenienti dalla pubblicità online hanno toccato quota 32,7 miliardi di dollari, superando del 19% il primato dello scorso anno (pari a 27,5 miliardi). «Non ho notato solo una continuità nel cambiamento del mobile, ma una potente accelerazione di questo cambiamento»: è questo il commento di David Doty, exec vice president e chief marketing officer di Iab, al report Internet Advertising Revenue nato dalla collaborazione tra Iab e PricewaterhouseCoopers. Le revenue del digital advertising sono in crescita a doppia cifra da sette anni di fila, ma a ricoprire il ruolo di locomotiva del settore si sono avvicendati segmenti diversi. Attualmente è il mobile a trascinare questa economia: smartphone e tablet sono la destinazione del 47% della spesa pubblicitaria digitale, con un’ascesa dagli 8,2 miliardi di dollari del primo semestre dello scorso anno agli attuali 15,5 miliardi (+89%). Iab non è in grado però di separare il budget in app da quello speso su browser. I formati più richiesti sono i video, sia per quanto riguarda il mobile, su cui hanno segnato un +178% anno su anno, per raggiungere il valore di 1,6 miliardi, sia su desktop, dove sono l’unica tipologia pubblicitaria a svilupparsi sensibilmente nel primo semestre (+13%, 2,3 miliardi). In totale il comparto video cresce del 51% yoy fino a 3,9 miliardi di dollari.

Search: il primo segno “meno”

     

Sebbene le revenue provenienti dal segmento del search advertising siano generalmente positive, su desktop è comparso uno storico segno negativo davanti al 12%. Per la prima volta nella storia il comparto ha registrato un calo, che riporta il totale investimenti a 8,9 milioni. A bilanciare questo trend è la search mobile, che raggiunge i 7,4 miliardi nei sei mesi guadagnando il 105% sul 2015. Il mix tra i dispositivi è cambiato molto rispetto allo scorso anno: il search desktop vale ora il 54% del totale, l’anno scorso ne rappresentava il 74%.  Di questo e molto altro si parlerà nell’appuntamento del prossimo 18 novembre, a Milano. Nel prestigioso spazio di Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari, sede della Borsa Italiana, si svolgerà, infatti, la prima edizione di Mobile Upgrade Summit (sito), evento organizzato da Upgrade Italia con il contributo di DailyNet e 360com in qualità di media partner. Un appuntamento inedito nel panorama divulgativo e formativo dei mezzi di comunicazione di massa, che ha come obiettivo principale l’offerta di un accurato aggiornamento sugli scenari più attuali e le nuove tecnologie data driven per massimizzare il rendimento del canale mobile. La rivoluzione digitale, infatti, continua inesorabile. Nessuno può permettersi di rimanere indietro. E questo nuovo meeting si pone al centro del mercato italiano dedicato alla mobile digital economy. Nella volontà degli organizzatori Upgrade Mobile Summit vuole essere soprattutto un momento prezioso di confronto e scambio pensato per stabilire un canale di comunicazione continuativo tra le aziende e i player della digital industry. Lo si intuisce anche da un’altra particolare opzione: i partecipanti al summit, infatti, avranno a disposizione per tutto l’anno un’area riservata con i contenuti dell’evento, una serie di interessanti insight, video-pills di formazione, numerose ricerche sul tema, oltre a e-book e aggiornamenti periodici. Una piattaforma integrata, dunque, per avere a portata di mano e in ogni momento una visione completa sulle più moderne tecnologie digitali e sulle migliori opportunità offerte dal mercato, create con l’obiettivo di agevolare i professionisti del marketing nelle scelte di make or buy, nella selezione dei fornitori e nella valutazione delle tecniche più adatte alle proprie esigenze di comunicazione e di business.  


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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