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Instagram monstre in Italia: sono ormai 14 milioni gli utenti tricolori

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La società annuncia l’importante traguardo. E un recente studio di Vincenzo Cosenza dà i numeri di Facebook in Italia: non ci sono buono notizie sul fronte dei più giovani per il social network

Nel corso della sua prima visita ufficiale in Italia, il co-fondatore di Instagram Mike Krieger ha annunciato che la community della piattaforma fotografica nel BelPaese è composta da 14 milioni di persone. Nel mondo, sono oltre 700 milioni gli utenti attivi mensilmente su Instagram, l’80% dei quali vive al di fuori degli Stati Uniti. La community di Instagram dimostra un fortissimo engagement, e sono 400 milioni le persone che si connettono alla piattaforma ogni giorno. Instagram è di propietà di Facebook dal 2012, quando il colosso social di Mark Zuckerberg ha deciso di sborsare 1 miliardo di dollari per assicurarsi l’app. Secondo eMarketer, Instagram fatturerà quest’anno 3,64 miliardi di dollari dalla pubblicità, il 75% proverranno dagli USA. Il valore è pari al 12,3% delle entrate proiettate per Facebook.

Forte engagement

Luca Colombo, country manager di Instagram e Facebook per l’Italia, ha commentato: “In Italia Instagram sta crescendo ad un ritmo impressionante, e ad oggi 14 milioni di persone utilizzano la piattaforma ogni mese, rispetto ai 9 milioni che avevamo annunciato lo scorso anno. A livello globale, la community di Instagram continua a mostrare un fortissimo engagement, con 400 milioni di persone che accedono alla piattaforma ogni giorno per connettersi con i loro amici e con le proprie passioni. Questo livello di engagement, insieme a un pubblico potenziale in costante crescita in Italia, rappresentano un’importante opportunità per gli inserzionisti sul mercato”.

La competizione con Snapchat

Dunque Instagram si sta rivelando l’arma giusta attraverso cui competere con Snapchat. In Italia non c’è storia: pur in assenza di numeri ufficiali relativi a Snapchat, la penetrazione di Instagram è senza alcun dubbio superiore. E di gran lunga. Finora Instagram ha operato copiando le feature della piattaforma del fantasmino, da poco sbarcata in Borsa con la holding di controllo Snap. Messaggi che scompaiono, filtri e soprattutto le Stories sono stati solo alcuni degli strumenti importati da Instagram e palesemente “presi a prestito” da Snapchat.

Lo stesso fondatore di Instagram, Kevin Systrom, nel corso di una recente intervista con il Wall Street Journal ha ammesso come la pratica di prendere spunto dai concorrenti sia un atto normale in un ambiente competitivo qual è oggi il mercato delle app. E la scommessa Stories sembra aver pagato: da agosto a oggi gli utenti che la utilizzano su base giornaliera sono oltre 200 milioni, stando agli ultimi dati rilasciati dalla società. Ciò significa che le persone che usano la feature sono più dell’intera popolazione di Snapchat, confinata a meno di 170 milioni di utenti sempre a livello giornaliero. La più grande differenza tra Snapchat e Instagram è data dalle mire strategiche in ambito geografico: la prima è interessata ai Paesi più maturi, mentre la seconda punta su quelli in via di sviluppo per allargare ulteriormente la base utenti.

I numeri di Facebook

Se lo scontro tra Instagram e Snapchat è vivo, quello tra quest’ultimo e Facebook per contendersi il pubblico dei più giovani pare aver preso un’altra piega. A partire proprio dalle Facebook Stories, lanciate in pompa magna ma a oggi davvero poco utilizzate. E alcuni numeri stimati dal manager di Blogmeter Vincenzo Cosenza nei giorni scorsi dovrebbero dare dei pensieri a Facebook. Secondo le stime di Cosenza oggi la popolazione italiana del social è composta da 30 milioni di persone su base mensile e 24 milioni su base giornaliera. Su mobile sono rispettivamente 28 milioni e 23 milioni. La ripartizione tra sessi è molto equilibrata: 52% sono gli uomini e 48% le donne.

Visti questi dati in crescita, perché Facebook dovrebbe essere preoccupato? Perché rispetto alla precedente analisi di Cosenza l’unica fascia di popolazione la cui presenza su Facebook decresce è quello fino a 18 anni, un target considerato molto appetibile dagli advertiser: solamente il 58% dei 13- 18 anni è iscritto a Facebook.  “Subiscono un incremento, invece, tutte le altre, anche se con ampiezze differenti. Nell’intorno del 10% crescono le fasce 19-24 e 30-35, mentre del 14% quella dei 36-45enni. Questa è anche la coorte più numerosa in termini assoluti con oltre 7 milioni di iscritti. I 25-29enni crescono del 19%, mentre il massimo incremento si deve alle fasce più in elevate: i 46-55enni aumentano del 21% e soprattutto gli ultra 55enni che allargano la rappresentanza del 29%”, ha spiegato Cosenza. In generale oggi il 53% degli utenti Facebook italiani è over 35.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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