Brand proprietari, co-creazione, viralità. Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione emersi nell’intervento della managing director di AOL Christina Lundari
Il video è un pilastro del modello di business di AOL. Lo ha spiegato la managing director Christina Lundari, nel suo intervento intitolato “Storytelling e branded content”. «Creiamo contenuti video in tutti i formati e li distribuiamo su nostri brand come Huffington Post. Stiamo investendo molto anche sul fronte tecnologico sia grazie all’acquisizione di piattaforme all’avanguardia sia con nuovi formati come il live programming, i video a 360°, la realtà virtuale, il branded content e il native.
Marco Montemagno Christina LundariCreare video di qualità che trattengano l'utente
Inoltre siamo in grado di distribuire i contenuti video sia in modalità programmatica con One by AOL sia native con BeOn. Il video digitale non è uno spot tv su un’altra piattaforma e nemmeno solo un pre-roll - anche se noi ne eroghiamo 40 miliardi nel modo al mese - ma è anche co-creazione degli utenti che partecipano all’esperienza di brand», ha chiosato. AOL collabora con le case di produzione per la creazione di serie di alta qualità dedicate al mondo del digitale che mette a disposizione dei brand e che distribuisce su piattaforme proprietarie come Go90 negli Stati Uniti. «L’obiettivo è di creare video di qualità che trattengano l’utente e, se veicolo di pubblicità, non lo disturbino». Lundari ha ribadito l’importanza della viralità e della circolarità dei contenuti che AOL, in quanto piattaforma aperta, non teme né disdegna.