ABBONATI

Il Sole 24 Ore: possibile CdA per il bilancio il 29 marzo. DiSource creata forse ad hoc per le diffusioni

Autore: V Parazzoli


Il presidente del Gruppo, Giorgio Fossa, ha confermato ieri che il Consiglio per i conti dello scorso anno si terrà entro fine mese. Intanto, dalle indagini della Procura, nelle quali è coinvolto anche l’ex direttore Roberto Napoletano, emergono altre novità sui canali distributivi delle copie

IlCdA del Sole 24 Ore per l’approvazione del bilancio 2016 sarà convocato entro la fine del mese. Lo ha detto ieri il presidente del Gruppo, Giorgio Fossa, a margine del Consiglio Generale di Confindustria, nell’ambito del quale lo stesso Fossa ne ha illustrato il Piano Industriale fin qui svelato e, cioè, il 20 febbraio e il 20 marzo scorsi. Trova conferma, quindi, l’ipotesi avanzata da DailyMedia che il Consiglio del Gruppo di cui è a.d. Franco Moscetti si possa tenere appunto entro questo mese, mettendo poi quindi la stessa Confindustria, che lo controlla al 67,5%, di convocare il Consiglio Generale straordinario che dovrà varare il promesso aumento di capitale: a proposito del quale, per altro, il presidente dell’associazione degli industriali, Vincenzo Boccia, ancora due giorni fa, ha detto di non sapere quale cifra potrà essere stanziata, anche se si parla di 60-70 milioni di euro. Il CdA del Sole 24 Ore si terrà quindi sicuramente la prossima settimana, più probabilmente il 29. Ma, fino a ieri nel tardo pomeriggio, appunto, non era stato stabilito ancora niente.

Roberto Napoletano

Le coppie multiple digitali e DiSource

Intanto, sempre ieri, sono emerse - riportate per esempio dal Corriere della Sera e dal Fatto Quotidiano - altre novità sulla questione delle copie multiple digitali, stralciate dall’interrogatorio della Procura di Milano, che sta indagando sul caso per false comunicazioni sociali, appropriazione indebita e aggiotaggio, con Filippo Beltramini, dipendente della DiSource Ltd, di cui si è avvalso il Gruppo per la diffusione in blocco delle citate multiple digitali, le cui rilevazioni sono state poi bloccate da ADS. Beltramini avrebbe raccontato che l’allora direttore Roberto Napoletano, a dire del manager Alberto Biella (ex responsabile diffusioni e vendite del Sole 24 Ore, ndr), sapeva o, almeno, non poteva non sapere, perché partecipò alle riunioni sulle copie digitali gonfiate. “Riunioni pirotecniche”, vengono definite. La stessa DiSource, per gli investigatori, era stata creata ad hoc (con un investimento di 82mila sterline messe proprio dal Sole 24 Ore) per consentire al quotidiano “di procedere a un incremento dei propri dati diffusionali”, e aveva come cliente principale (se non unico) la società di via Monte Rosa. “Non ho mai interamente compreso come mai quest’ultima abbia puntato in maniera rilevante sulla diffusione di copie digitali a bassa marginalità. Quello che ritengo di aver capito è che detta strategia era incentrata a far crescere la certificazione delle medesime copie effettuata dalla società ADS. In sintesi, il Gruppo perdeva 0,08 euro a copia”. Senza contare che, come noto, gli elenchi forniti “erano implementati da dati non veritieri”. Alla fine sono stati 300 gli abbonamenti veramente attivati. A Beltramini era stato dato anche un bonus da “10mila sterline” per trovare 100 nominativi di utenti realmente esistenti “per dare parvenza di regolarità”. Dagli atti – sempre stando a quanto riferiscono i quotidiani - emerge anche un piano per raggiungere gli oltre 2 milioni di copie. Nel 2014 erano state comprate 125 carte di credito prepagate su cui avrebbero dovuto essere caricati i soldi del Sole 24 Ore per comprare abbonamenti. Un’ idea, a dire sempre di Beltramini, venuta ad Arioli (Massimo Arioli, già direttore amministrativo del Sole 24 Ore, ndr) e Biella. Con ogni carta si sarebbero dovuti acquistare 50 abbonamenti, ogni abbonamento avrebbe dato diritto a 359 copie all’anno. E l’ investimento del Sole 24 Ore sarebbe dovuto essere pari a oltre un milione di euro. Un piano non attuato perché il raggiungimento di un tale risultato “in un mercato saturo sarebbe stato molto sospetto”.  Napoletano, però - sempre in base a quanto riportato - partecipava anche ad altre riunioni. Una volta che la DiSource aveva ottenuto il primo contratto (dicembre 2012) e dopo le dimissioni (aprile 2013) di Arioli, che diventerà per gli inquirenti “socio occulto” della DiSource stessa, partecipa a tutti i CdA.

Copie al macero ed Edifreepress

“Il Sole 24 Ore non era interessato a quante copie effettivamente venissero promosse, bensì alla sola fatturazione. In tal senso riconosceva comunque il corrispettivo pattuito di 0,30 euro su tutte le copie da promuovere indipendentemente dalla consegna ai clienti finali – ha raccontato agli inquirenti Massimiliano Massimi, amministratore della Edifreepress di Roma (altra società che si occupava della distribuzione di copie del Sole 24 Ore, sempre secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, ndr) - ovvero a prescindere dal fatto che venissero successivamente inviate al macero”. Questo, perché gli veniva chiesto dal Sole 24 Ore - a suo dire per ordine di Sebastiano Renna dell’ area Diffusione e Logistica (Linkedin lo definisce responsabile Canale Edicola e Logistica del Sole 24 Ore, ndr) - un numero “spropositato di copie e la quasi totalità fatalmente appunto finiva al macero”. Del resto alla società di via Monte Rosa sembra non interessassero neanche i soldi. Massimi svela come dal Sole 24 Ore lo scorso 27 dicembre gli fu chiesto “di emettere note di credito nei confronti del Sole 24 Ore stesso per tutte le fatture emesse da Edifreepress da gennaio a luglio per il solo servizio promozionale, senza chiedere la restituzione delle somme”. Oggi, infine, dovrebbe esserci l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Milano per discutere il ricorso contro il sequestro di documenti presentato dall’ex a.d. Donatella Treu, indagata nella citata inchiesta della Procura.


img
incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy