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IAB Italia: ecco i profili dei candidati per la categoria Offerta Big

Autore: Redazione


Sono Andrea Chiapponi, Italiaonline; Christina Lundari, AOL,; Maurizio Sala, Gruppo Reply; e Roberto Zanaboni, RCS MG. L’esito della gara porterà all’assegnazione di due posti

Prosegue il focus di DailyNet sulle elezioni del nuovo consiglio direttivo di IAB Italia per il triennio 2017-2019, in programma mercoledì 8 marzo. Oggi vediamo le schede di presentazione - consultabili anche sul sito www.iab.it - dei candidati all’interno della categoria Offerta Big: Andrea Chiapponi, Italiaonline; Christina Lundari, AOL,; Maurizio Sala, Gruppo Reply; e Roberto Zanaboni, RCS MG. Andrea Chiapponi Perché hai deciso di candidarti al Consiglio Direttivo di IAB? Perché credo che Italiaonline, come prima internet company italiana, abbia il dovere di dare un contributo a IAB e avendo come mission quella di far crescere la digitalizzazione delle imprese italiane, penso che si possa lavorare insieme verso lo stesso obiettivo. Quali sono i programmi e gli impegni che vorresti prendere nel triennio 2017/19 con IAB Italia? Ci sono alcuni temi particolarmente rilevanti e credo che IAB, attraverso tavoli di lavoro e progetti snelli, sia il luogo ideale per affrontare le novità e i cambiamenti che il mercato ci impone. In particolare indirizzerei volentieri il mio impegno su: transizione verso il mobile; modalità di cattura nuove generazioni (generazione Snapchat); individuazione delle modalità per essere parte attiva del mercato per creare un ecosistema sostenibile nel lungo periodo, da affrontare con tutti i player dell’industria (chi come noi ha properties su cui vende spazi, centri media, advertiser). Mi impegno a essere un personal contributor nella definizione di modelli e sistemi, attraverso un progetto che abbia obiettivi realmente perseguibili nel corso dell’anno. Christina Lundari Perché hai deciso di candidarti al Consiglio Direttivo di IAB? La grande passione per il settore in cui lavoro e la onsapevolezza del forte contributo che il digitale può fornire all’intero ecosistema economico italiano, mi invogliano ad allargare il mio impegno con l’obiettivo di contribuire ulteriormente alla promozione di elevati standard qualititativi nell’ambito del digital advertising e alla divulgazione di best practice che possano aiutare le aziende nell’utilizzo sempre più maturo delle piattaforme digitali. Ritengo che l’importante esperienza maturata in ambito mobile, video e native advertising, così come la conoscenza delle piattaforme programmatiche, possa essere utile per la definizione di guidelines e nuovi standard da proporre al mercato. Anche l’esperienza maturata su temi più tecnici, come la viewability, in-target, invalid traffic, adblocking e privacy/data protection, mi consentirebbe di portare contributi proattivi ai tavoli di lavoro nazionali e internazionali aperti su questi fronti, anche in vista delle nuove normative che entreranno in vigore a fine 2018. La trasparenza è un altro tema molto importante per il nostro settore, centrale nelle politiche commerciali di AOL, e per questo credo di poter offrire spunti ed esperienze di valore. In generale, infine, ritengo che la visione globale di AOL, e il confronto con il network di colleghi coinvolti in altri ambiti istituzionali a livello internazionale (a partire da quelli impegnati all’interno delle organizzazioni IAB di altri Paesi), possano garantire un constante confronto e uno scambio reciproco di esperienze, ricerche e best practice di forte valore aggiunto. Quali sono i programmi e gli impegni che vorresti prendere nel triennio 2017/19 con IAB Italia? Credo che l’impegno già preso da IAB nell’ambito della formazione alle aziende debba proseguire per il grande valore che può portare alle singole realtà e più in generale all’economia e alla competitività del nostro paese. Ritengo, in particolare, che si possa da un lato interloquire di più, e meglio, con altre istituzioni del settore (per una maggiore coerenza e consistenza nella comunicazione alle aziende), dall’altro individuare modalità per un coinvolgimento diretto degli investitori nelle attività sviluppate dall’associazione: formazione, eventi, ricerche di mercato e tavoli di lavoro. Maurizio Sala Perché hai deciso di candidarti al Consiglio Direttivo di IAB? Perché considero IAB un valore sper il mercato, con associati e competenze effettivamente rilevanti per la realtà attuale e che ha dimostrato negli ultimi anni di saper fare con senso strategico e nell’interesse della Industry. Ho 35 anni di esperienza professionale nel mondo della comunicazione, vissuti prima come direttore creativo della più grande agenzia italiana (A.Testa) e poi attraverso il lancio sul mercato di due web agency (Testaweb e Bitmama). Questo mi consente di mettere al servizio dei programmi associativi un ventaglio di competenze ampio e diversificato. Quali sono i programmi e gli impegni che vorresti prendere nel triennio 2017/19 con IAB Italia? mi interessa favorire un incontro di competenze tra il mondo del marketing aziendale e le realtà della consulenza digitale, due culture professionali che oggi più che mai hanno bisogno di mettere a fattor comune conoscenze e obiettivi e che per questo necessitano di ambiti condivisidi conoscenza e progettazione. In questo senso vorrei intervenire nel processo portando in associazione le tante e diverse competenze di digital branding del Gruppo Reply. Roberto Zanaboni Perché hai deciso di candidarti al Consiglio Direttivo di IAB? In un momento particolarmente complesso, ed anche confuso, come quello attuale, ritengo che nel mercato editoriale/pubblicitario, elementi come qualità, trasparenza, contenuti premium, brand safety ed altro ancora vadano sostenuti con fermezza. Considerato il gruppo editoriale per il quale lavoro è doveroso che mi impegni in prima persona. Quali sono i programmi e gli impegni che vorresti prendere nel triennio 2017/19 con IAB Italia? Ritengo che ad oggi IAB Italia, per come è strutturata, organizzata ed operativa, stia presidiando più che adeguatamente i vari ambiti di interesse. Penso potrebbe essere utile riuscire ad avere maggiore attività di condivisione sistematica e concreta con le sedi IAB degli altri paesi per avere a disposizione dei nostri soci ricerche, case di successo, dati sulle industries che forse per le aziende multinazionali è più facile avere a disposizione, mentre per le aziende radicate sul solo territorio italiano è quasi impossibile. Aumenterei, se possibile, l’impegno di carattere formativo con scuole e università.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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