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How to Spend it ha un lettorato giovane

Autore: Redazione


E’ quanto emerge da una ricerca quali-quantitativa commissionata a GfK. Il nuovo numero sarà in edicola da domani

L’edizione italiana del prestigioso supplemento del lusso del Financial Times How to Spend It, diretta da Nicoletta Polla-Mattiot e che sarà in edicola col nuovo numero tutto estivo a partire da domani, è nata nel settembre 2014 e rappresenta un prodotto unico per il mercato italiano, di grande formato e grande impatto visivo, che racconta e seleziona il meglio del lusso, del lifestyle e dei piaceri. “Quando, due anni fa, abbiamo lanciato How to Spend It, - ricorda il direttore del magazine Nicoletta Polla Mattiot -  abbiamo pensato a un magazine capace di rispondere alle esigenze di chi concepisce il lusso come tempo per sé e per trovare le migliori risposte ai propri desideri”. A quasi due anni dal primo numero italiano del magazine mensile del Sole 24 Ore, datato 12 settembre 2014, emerge che il lettorato target a cui voleva rivolgersi How to Spend It non solo è stato pienamente raggiunto, ma il posizionamento del brand premia la rivista facendola percepire da lettori e opinion come un “unicum” nel panorama editoriale. È quanto emerge dalla ricerca quali-quantitativa commissionata a GFK che ha indagato il profilo del lettorato di How to Spend It, la capacità di penetrazione della rivista, il posizionamento, la brand image del marchio e la percezione della pubblicità presso il lettore, i centri media e gli inserzionisti. La readership La ricerca ha coinvolto nella sua parte quantitativa un campione rappresentativo della popolazione italiana +14 anni di 10.000 persone, raggiunte con un tablet ottimizzato per le interviste, e nella sua parte qualitativa ha coinvolto lettori attuali e potenziali del magazine e inserzionisti/responsabili di centri media, mediante interviste personali. Dalla ricerca emerge che in due anni di vita How To Spend It è riuscito a raggiungere 500.000 lettori a numero, con un’elevata abitualità di lettura (tre numeri su quattro negli ultimi quattro mesi). La testata parla direttamente alla cuspide della piramide dell’élite di censo; un lettorato attivo, coinvolto e consapevole, costituito da chi ha una posizione economico-sociale e patrimoniale elevatisssima. Il lettore tipo di How to Spend It infatti ha la stessa profilazione dei lettori del quotidiano, con un posizionamento ancora più spinto verso l’alto. Il lettore di How to Spend It è sorprendentemente giovane. Dalla ricerca emerge infatti che un importante 25% del totale dei lettori ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni. A questa percentuale si aggiunge anche un 22% di lettori compresi tra i 25 e i 34 anni e un 7% di lettori che hanno meno di 24 anni. I lettori del magazine sono spesso donne professioniste e mogli di professional di altissimo livello, senza limite di spesa. Alla testata accedono poi altre porzioni di lettorato di pubblico adulto che potremmo definire «elitario-aspirazionale», con un posizionamento sociale comunque sopra media - anche se un gradino sotto per status-reddito-“posizione”-stile di vita rispetto all’élite di censo - femminile e fortemente coinvolta nello shopping. HTSI rivista di lusso Dai risultati della ricerca emerge come spontaneamente e senza suggerimenti il brand di How to Spend It venga citato ogni volta che l’intervistato pensa a una rivista di lusso. Solo in un secondo momento vengono citati i periodici femminili. Ai lettori How to Spend It piace per l’elevato “Visual Impact”: il formato grande, le immagini/foto e le pubblicità a piena pagina, i servizi fotografici molto curati sottolineano la centratura sul linguaggio visivo alto della rivista, unita al fatto che la matrice qualitativa “Sole” attribuisce al supplemento un posizionamento di contenuto “alto”, affidabile e di qualità. Viene vissuto come un brand internazionale, in cui l’élite del lusso ama ritrovare il respiro globale dei suoi interessi, la cultura della contemporaneità, le tendenze fashion-lifestyle, i protagonisti a 360° e questa ricchezza di temi rende la rivista trasversale in famiglia e capace di intercettare interessi e target diversi. La pubblicità viene percepita come “testo” Per quanto riguarda la percezione della pubblicità presso il lettore, i centri media e gli inserzionisti, emerge dalla ricerca l’impatto, la qualità, la rilevanza dei testi pubblicitari che tematizzano le marche top di gamma d’interesse. Nella prospettiva dei lettori élite di censo, la pubblicità di How to Spend It è – a tutti gli effetti – “testo” e parte integrante dell’identità visiva della rivista. E come tale è vissuta positivamente, letta, seguita con estremo interesse, molto apprezzata, soprattutto perché è considerata una fonte di informazione. Dalla ricerca qualitativa presso i target Opinion (centri media e inserzionisti del lusso), emerge come How to Spend It sia l’unica vera testata dedicata al mondo del lusso, delineandosi come una rivista unica nel panorama italiano.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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