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Hearst Italia chiude il 2016 a +4,5%; ottima la performance del digitale al 15% del totale raccolta

Autore: A Rocca


Marco Cancelliere, direttore generale della divisione Advertising, e il Cdo Biagio Stasi tracciano un bilancio dei risultati messi a segno dalla casa editrice che quest’anno hanno potuto contare su cinque driver fondamentali: la divisione Hearst Create; il digitale; il Sistema Arredo; Gioia e i mensili Moda

Hearst Italia chiuderà l’anno con un incremento della raccolta del 4,5%, pari al +2,5% a perimetro omogeneo, cioè non considerando il giro d’affari generato dalle testate DPrint ex GVE. «Si tratta di un risultato straordinario - spiega a DailyMedia Marco Cancelliere direttore generale della divisione Advertising di Hearst Italia -, generato da cinque driver fondamentali: la divisione Hearst Create; il digitale; il Sistema Arredo; Gioia e i mensili Moda. Abbiamo affrontato il secondo semestre con un senso di responsabilità rispetto agli ottimi risultati messi a segno negli ultimi mesi del 2015: nelle nostre previsioni siamo, quindi, stati cauti rispetto a un secondo semestre che poteva non essere altrettanto brillante. Invece, la fortissima accelerata in novembre e dicembre del digitale e il contributo di Gioia, soprattutto in questo ultimo mese, hanno contribuito all’ottimo risultato con cui concludiamo il 2016».

Hearst Create

La struttura dedicata alle iniziative speciali diretta da Roberta Battocchio chiude il 2016 con un risultato in crescita del 5% rispetto al 2015 e cioè una crescita doppia rispetto all’andamento del fatturato totale e rappresenta il 18% del totale della raccolta di Hearst. Hearst Create ha realizzato nell’anno più di 450 progetti di cui 300 tailor made, realizzati cioè su brief specifico dei clienti, mentre 150 sono invece i clienti coinvolti nei progetti di Brand. Tra i più importanti realizzati quest’anno:

  • Elle Active – novembre
  • Mostre di Elle Decor – Soft Home ad Aprile e Elle Decor Grand Hotel a ottobre
  • Marie Claire #Likes: Mostra ed Evento in Via della Spiga in occasione delle due Fashion Week di febbraio e settembre
  • Gioia Smart Awards – Evento realizzato per la prima volta quest’anno, a giugno, in occasione del 3° anniversario del rilancio del settimanale
  • Cosmo Motors – Numero Speciale dedicato all’Automotive, uscito a maggio

Inoltre, il 40% del totale fatturato di Hearst Create è digitale e rappresenta il 45% del totale delle revenue digitali di Hearst Italia.

Biagio Stasi Biagio Stasi

Digitale

«La nostra offerta digitale, governata da Biagio Stasi, Cdo di Hearst Italia, anche quest’anno rappresenta l’area di nostra maggior soddisfazione», commenta Cancelliere. Il fatturato cresce infatti di oltre il 12% rispetto a un mercato (al netto degli ott) che perde il 3%. La quota digitale, al netto dei brand che non hanno una presenza online, arriva quest’anno al 15%. «La content production è il nostro core business - aggiunge Stasi -, Hearst Digital rappresenta un sistema integrato che mette la user al centro e il contenuto come strumento prioritario di engagement, perché crediamo che oggi il punto di partenza siano proprio le persone, i marchi e le loro storie. Il nostro obiettivo è costruire una strategia di comunicazione che sia vincente per noi, per le nostre lettrici, per i nostri partner». La crescita è costante e continua: per Marie Claire, Cosmopolitan, Elle, Gioia e Elle Decor sono i dati più alti degli ultimi 12 mesi: +153% di visite su Elle, MC, Gioia, Cosmo e Elle Decor; +114% di visitatori su Elle, MC, Gioia, Cosmo e Elle Decor. «Abbiamo cambiato il nostro modello editoriale - precisa Stasi -: prima facevamo contenuti e cercavamo il lettore, ora individuiamo il lettore e gli offriamo contenuti ad hoc. In questo modo ogni singolo redattore è in grado di monitorare i risultati del suo lavoro e correggerne il tiro. Organizziamo riunioni periodiche per lavorare sui singoli risultati in una modalità always on tipica dei siti di news o di gossip. Oggi contiamo su una base utenti di 6/7 milioni, di cui 85% è femminile. Dagli ultimi 12/18 mesi l’80% del nostro traffico è mobile. I nostri contenuti sono tutti mobile first, divulgabili sui social, offrono opportunità di contatto infinite e completano il contenuto dei magazine cartacei, adottandone lo stesso tone of voice». L’Hearst Digital native advertising è un approccio di comunicazione integrato costruito su un percorso unico di storytelling. Realizzato con grafica e design dei contenuti redazionali del sito su cui è pubblicato. «Se un brand vuole essere presente online non puoi farlo con un contenuto di eccellenza una tantum, ma ha bisogno di attività editoriali fatte con continuità. La formula nativa è la più immediata per uscire dal mare magno di contenuti», ricorda Stasi. I white label content sono contenuti editoriali di alta qualità sviluppati ad hoc per i clienti e deliverati su piattaforme terze, sono always on e dedicati a un’audience mirata. Hearst Digital propone anche formati advertising interattivi e d’impatto. Soluzioni smart load, formati all’avanguardia e non intrusivi ottimizzati 100% mobile, engagement e risultati. Si tratta di Hero e Hero domination (multilink/gallery/video/ecommerce), formato adaptive per tutti i device, non perché in grado di ridimensionarsi, ma perché costruito con dei blocchi che si ricompongono in funzione dello schermo, multilink, ed erogato solo quando in view. L’Interscroller è invece un formato mobile che interrompe la fruizione del contenuto in modo fluido, con una tecnologia avanzata che sfrutta la versatilità di html5 per permettere di caricare qualsiasi contenuto tu voglia andare a inserire all’interno del formato. Infine, Hearst Digital non perde mai di vista l’orientamento al risultato. Una nuova reportistica valorizza il concetto di Brand Exposure dell’intero progetto, la content value con i KPI di engagement e targeting e l’index editoriale che indica quanto il contenuto promozionale si sia integrato nel flusso editoriale. «Non si parla più solo di di impression e click, ma si è in grado di costruire palinsesti co-branded sulla base di obiettivi di lettura audience ed engement stabiliti a priori».

Sistema Arredo

I due brand del Sistema Arredo di Hearst Italia crescono complessivamente del 14%, rispetto al 2015. «Elle Decor grazie al suo Sistema Carta/Digitale/Eventi ha generato un circolo virtuoso con crescite importanti su tutte le piattaforme. Marie Claire Maison vede crescere la raccolta di oltre il 30%», continua Cancelliere.

Gioia

Il settimanale diretto da Maria Elena Viola nel 2016 cresce ancora del 4%, dopo ormai 3 anni e mezzo dal rilancio. Dal 2013 il fatturato di Gioia è salito di oltre il 25% grazie soprattutto alla moda che ha visto quasi raddoppiare il fatturato in 3 anni (+70%). «Abbiamo puntato su una strategia di posizionamento che andasse a coinvolgere un pubblico più giovane pur mantenendo il lettorato che caratterizzava la testata. Non abbiamo perso le lettrici storiche, ma conquistato nuovi target di grande interesse. Questo lavoro è stato notato e apprezzato nel mondo della moda che notoriamente ha un approccio di pianificazione sofisticato e attento a come un giornale racconta uno stile, le attitudini di consumo e coinvolge le lettrici. In tre anni Gioia ha messo a segno un +70% negli investimenti moda a fronte di un mercato con un segno meno a doppia cifra. Secondo gli ultimi dati Nielsen i 5 principali settimanali femminili di fascia A chiuderanno con una flessione, mentre noi dovremmo realizzare 5 punti percentuali in più. Anche secondo il dato Fcp (a volumi), il perimetro più ampio di 10 testate settimanali femminili chiuderà l’anno a -4,5%, con una significativa perdita di prezzo medio a livello di mercato».

Mensili Moda

«Per quanto riguarda i nostri mensili di moda, chiudiamo l’anno in leggerissima flessione ma rispetto a un mercato che dovrebbe assestarsi intorno al -7%. Si tratta di un risultato straordinario se visto in relazione al segmento competitivo, nel quale Hearst, che ne è leader, rappresenta il 40%. In particolare, quest’anno, abbiamo ulteriormente consolidato la nostra leadership attraverso: le politiche di prezzo, pur dovendoci confrontare con un mercato che, sul totale, perde oltre il 4%; lo sviluppo clienti, grazie al quale abbiamo consolidato 70 clienti attivi in più rispetto al 2015 con un turn over positivo del 48% (214 clienti nuovi vs 144 persi)».

L’andamento del 2016 in relazione ai 4 mercati di riferimento

La divisione Moda&Luxury, diretta da Roberta Gamba, rappresenta il 53% del fatturato di Hearst Italia e cresce dell’1%. «Qui il digitale chiude al +23%. Segno che i clienti del lusso hanno finalmente cominciato a investire stabilmente e in modo consolidato. Ma soprattutto hanno compreso l’importanza e il valore dei brand e del contenuto/contesto editoriale quando affrontano il tema degli investimenti digitali. I progetti nativi realizzati quest’anno sono moltissimi e abbiamo lanciato, da qualche mese, una nuova ed evoluta forma di comunicazione digitale che sta riscontrando un successo senza precedenti sul mercato: l’Agile Publishing». La divisione Beauty & Pharma, diretta da Claudio Brenna, rappresenta il 24% del fatturato e cresce del 2,5% (soprattutto il Pharma). Il digitale è in leggera flessione causata da fenomeni contingenti di mercato, in cui la stessa Nielsen rileva una perdita vicina al 4%. L’Arredo, diretto da Enrico Vecchi, rappresenta il 13% del fatturato e cresce del 19%, soprattutto grazie ai settimanali, che contribuiscono al già citato sviluppo dei brand dedicati al settore. Infine, i Grandi Mercati, diretti da Alberto Vecchione, rappresentano il 10% del fatturato e crescono del 13%. Qui il digitale segna un +37% e rappresenta oltre il 20% del totale fatturato. Il 70% delle revenue digitali sono generate dalle iniziative speciali. E sono oltre 70 i clienti coinvolti quest’anno tra progetti tailor made e le innumerevoli iniziative di brand  lanciate dall’editore.

Le aspettative per il nuovo anno

«Ci aspettiamo un anno in cui continueremo a crescere e a spingere sul digitale - conclude Cancelliere -. I presupposti ci sono, soprattutto per la consolidata tendenza da parte della moda ad approcciare il digitale in modo sistematico e consolidato. Immaginiamo, inoltre, una crescita sul fronte di tutte le nostre iniziative speciali: avremo molti più progetti di brand anche grazie a importanti anniversari nel 2017 come gli 80 anni di Gioia, i 60 di Gente e i 30 anni di Elle e Marie Claire. Pur non aspettandoci risultati particolarmente brillanti dal mercato della stampa, abbiamo a nostro vantaggio, rispetto ai competitor, di lavorare su brand, testate e giornali di buon se non eccellente posizionamento. In linea con quanto ci siamo prefissati con la nuova gestione editoriale abbiamo puntato sul digitale, abbiamo sviluppato i brand più forti e redditizi e abbiamo ceduto o chiuso quelli non strategici. Oggi possiamo quindi lavorare su un portafoglio razionale molto ben posizionato con testate che occupano in una mappa ideale ognuna un ruolo ben preciso e distinto. Perciò nel 2017 pensiamo di poter tenere la posizione e continuare a crescere in termini di quota di mercato». 


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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