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GroupM valuta l’evoluzione della industry

Autore: Redazione


Da 10 anni a questa parte sono molti i trend che si sono sviluppati. Dominic Proctor, president, global, GroupM, ne ha studiato il percorso e provato a suggerire una direzione futura dei temi caldi dell’advertising attuale

Il pollice all’insù è diventato uno dei simboli che più caratterizzano internet, ma è proprio da Roma che prende le mosse. Ai tempi dell’impero romano, infatti, un “like” di un imperatore poteva salvare la vita di un gladiatore sconfitto. Il “dislike” invece era segno di una fine nefasta, tanto che nemmeno Facebook ha accettato di inserirlo tra le sue opzioni. Al di là di quello che segua al verso di un pollice, però, il gesto esprime un’opinione. «E tutto gira attorno alle opinioni. Siamo circondati da dati e fatti, ma sono proprio le prime a dargli un senso», spiega Dominic Proctor, president, global, GroupM. «Il nostro lavoro è gestire la trasformazione della rete, e il cambiamento, generando caos e disruption, crea sempre a nuove opportunità». Ma c’è un problema: «I buyer stanno assediando la cittadella dei creativi» e lo stesso marketing è circondato da una folla che esprime opinioni. E allora è lo stesso Proctor a esprimere le sue riguardo agli ultimi 10 anni della industry, facendo un bilancio di cosa è successo e quali risultati ha ottenuto: «Tra i maggiori trending topic c’era il digital, e dati alla mano non può che essere considerato un successo. I contenuti invece sono in un certo qual modo inadatti, perché la creatività non è riuscita ad adeguarsi all’evoluzione del mezzo. Per quanto riguarda i dati, il giudizio è sospeso: nessuno è in grado di prevedere quanti soldi sia giusto investire in sviluppo e adeguamento delle tecnologie per i dati, e i ricavi possibili sono sempre sottostimati. Stesso discorso per i talenti che entrano nella industry. Le aziende sono diventate molto brave a inserire risorse capaci e preparate, ma si affacciano a una sfida: i nuovi lavoratori digitali sono molto duttili, e non è facile mantenerli nella industry. Le partnership e il rapporto con i competitor si sono invece evoluti. I player lavorano con una mentalità molto aperta. Succede di frequente che un partner di un’azienda diventi prima un suo competitor e poi un cliente». 2016, in cerca di trasparenza e fiducia, ma la digital integrity passa per i marketplace Il 2016 proporrà nuove sfide, ma Proctor sembra accettarle con molto ottimismo. La fiducia e la trasparenza sono uno dei problemi cardine da affrontare durante l’anno, «ma sono convinto che si riusciranno a superare». Il futuro della digital integrity, invece, «passa dai marketplace, saranno una chiave per raggiungerla». «La tecnologia che sta dietro all’evoluzione della tv è molto forte, e l’addressable tv riesce a legare una categoria di contenuti a un utente. Gli sviluppi di questo segmento saranno impressionanti anche a livello adv». La storia dei dati negli ultmi 10 anni racconta di una crescita esponenziale, «tanto che ora possiamo utilizzare i dati per confermare altri dati e la tecnologia per spiegarli e renderli fruibili da tutti». Il mobile è il mezzo del momento, ma per crescere deve affrontare una nuova sfida: «La tracciabilità attraverso tutte le app, che sono sempre di più. A questa si aggiunge una sfumatura creativa, ossia l’abilità di creare adv che abbiano un forte impatto su un environment largo e vario». Proctor chiude l’intervento con un augurandosi una «collaborazione più stretta tra scienziati e artisti, perché è necessario il contributo di tutti per far sì che un progetto abbia successo».

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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