L’intesa, al via in Usa e Gran Bretagna, fornirà preziosi insight ai clienti dell’holding, allo scopo di proteggerne gli investimenti sulla piattaforma
Proteggere la sicurezza degli investimenti pubblicitari su YouTube. È questo l’obiettivo della partnership siglata da GroupM con OpenSlate, un’azienda specializzata nel social video analytics. Il clamore dei giorni scorsi relativo all’accostamento di annunci pubblicitari di diversi a brand con contenuti inappropriati su YouTube è stato solo la punta dell’iceberg di un problema più profondo: garantire la brand safety dei propri clienti. In base all’intesa, l’holding media di WPP, lavorerà con OpenSlate per sfruttare i dati che detiene e relativi ai contenuti supportati da pubblicità all’interno di YouTube. La piattaforma di OpenSlate, infatti, assegna dei punteggi ai contenuti YouTube per parametri come qualità e brand safety, e fornisce agli inserzionisti insight contestuali.
Una strategia collaborativa e consapevole
In tema di brand safety, scrive The Drum, la strategia di GroupM sembra essere quella di aprire una maggiore collaborazione con tutti gli interlocutori a partire da Google, e di rendere maggiormente consapevoli i clienti per soddisfare gli standard di sicurezza richiesta. E la partnership pare confermare questa tesi.
Il perimetro della partnership
Lavorando con OpenSlatem, GroupM vuole elevare il livello della brand safety sia in reservation, inclusa la soluzione Google Preferred, sia per l’inventory messa all’asta attraverso AdWords e DoubleClick Bid Manager. I dati di OpenSlate, infatti, forniscono informazioni essenziali per meglio definire la tipologia di contenuti che può potenzialmente essere esclusa dal buying su YouTube.
Proteggere la brand reputation
“Nonostante non sia possibile eliminare tutti i rischi legati all’user generated media, la brand reputation dei clienti deve essere protetta compiendo più sforzi possibili. Apprezziamo che Google stia consentendo di farci lavorare con OpenSlate, per fornire ai nostri clienti migliori soluzioni per la brand safety, e crediamo che sia essenziale fare lo stesso per tutte le piattaforme digitali che ospitano pubblicità”, ha dichiarato Susan Schiekofer, chief digital investment officer, GroupM North America. La partnership verrà avviata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna e dovrebbe poi essere estesa ad altri mercati. Allo stato attuale, GroupM è l’unica holding media a garantire questo tipo di servizio. Ma è lecito pensare che da parte di Google ci sarà un’apertura nei confronti di altri operatori, in linea con le dichiarazioni dei giorni scorsi.