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Giovani e cinema: i dati confermano la tendenza positiva e l’immutato interesse per il medium

Autore: Redazione


Il Giffoni Film Festival dimostra nuovamente di essere il festival di cinema per bambini e ragazzi numero uno al mondo. Anche quest’anno infatti, migliaia di ragazzi provenienti da ogni angolo della terra si sono riuniti a Giffoni Valle Piana, dal 14 al 22 luglio, per prendere parte alla storica manifestazione e, nei prossimi giorni, rigorosamente divisi nelle categorie Elements +3, Elements +6, Elements +10, Generator +13, Generator +16 e Generator +18, prenderanno visione dei film in concorso e premieranno il migliore tra i 101 titoli proposti tra lungometraggi, cortometraggi e documentari - scelti tra oltre 4.500 - che si sfideranno all’interno delle otto sezioni competitive. Un prodotto ideato da Claudio Gubitosi e capace, come pochi altri, di avvicinare i giovani al cinema. Una vera e propria magia, come suggerisce il motto di questa 47ª edizione - “Into the Magic” - che si riconferma ogni anno un successo in termini di ricchezza di titoli proposti in anteprima, di partecipazione di ospiti italiani e internazionali, di affluenza di pubblico, di popolarità e di ritorno mediatico. Il Giffoni Film Festival è una realtà che ben si presta a smentire con forza il coro dei numerosi “esperti” che affermano che i giovani non frequentano più le sale cinematografiche. Da tempo, giovani e adolescenti sono nel mirino della stampa di settore che denuncia il loro disinteresse verso il cinema e il conseguente abbandono delle sale cinematografiche da parte di questa fascia di pubblico. In un panorama che negli ultimi anni ha visto il trionfo sempre più schiacciante della realtà virtuale e dei social media, tutto il pubblico - non solo giovani e giovanissimi - può contare su numerose, valide alternative alla visione di un film in sala. Questo non significa, però, che gli adolescenti - in senso assoluto - non vadano più al cinema. Anche Screenweek, nei giorni scorsi,  ha pubblicato un articolo mirato a mettere a tacere queste voci, dichiarando senza mezzi termini: “I giovani non vanno più al cinema? È una bufala”; e riporta, attraverso esplicative infografiche, la ricerca realizzata da Ergo Research che dimostra, dati alla mano, esattamente il contrario: i giovani sotto i 24 anni vanno ancora in massa al cinema, e lo fanno almeno una volta all’anno. Su un gruppo di 20 ragazzi (maschi e/o femmine) sotto i 24 anni, 17 di loro vanno al cinema. Non si tratta, quindi, di una diminuzione delle presenze al cinema - ricordiamo, infatti, che  il 2016 si è chiuso a + 6% - attribuibile al poco interesse verso il cinema da parte dei giovani dunque, ma sarebbe più corretto parlare di un innalzamento di età del pubblico e di una leggera disaffezione per il medium da parte di uomini e donne in età molto adulta. I dati riportati dalla ricerca mostrano che l’85% delle donne tra i 15 e i 24 anni vanno al cinema almeno una volta l’anno; lo stesso accade solo al 66% delle donne tra i 25 e i 34 anni; mentre il 31% delle donne tra i 55 e i 64 anni vanno al cinema una volta l’anno. Un dato decisamente significativo. Tra gli uomini la differenza di percentuale appare più graduale: si passa dall’85% tra i 15 e i 24 anni, al 74% tra i 25 e i 34 anni, fino al 66% tra i 35 i 44 anni di età. Le stime riportate nell’articolo derivano dal capitolo “Sala e salotto” dell’edizione 2016 di DigitalTRENDS, ricerca multiclient sulle dotazioni tecnologiche e le opzioni di intrattenimento degli italiani realizzata da Ergo Research. Il campione prevede la realizzazione di 4.000 interviste per la rappresentazione dell’insieme degli italiani ultra-quindicenni e di 3.000 interviste per gli approfondimenti sul target dei fruitori di contenuti audiovisivi on demand. I dati riportati mirano a valutare tre specifiche caratteristiche per le diverse fasce di età: la percentuale relativa alla presenza in Italia; la percentuale dei frequentatori di cinema detti “moviegoers” e la percentuale relativa ai biglietti acquistati. I dati raccolti dalla ricerca mostrano che il pubblico tra i 15 e i 24 anni rappresenta l’11,3% della popolazione italiana, il 19,6% dei moviegoers e il 20,5% dei biglietti acquistati. Questo significa che, su cinque biglietti comprati materialmente da una persona, uno è acquistato da questa fascia d’età. Discorso simile per la fascia 25-34 anni, i quali rappresentano il 12,9% della popolazione italiana, il 18,5% dei frequentatori di cinema e il 22,9% dei biglietti acquistati. Appare chiaro, dunque, che i membri appartenenti a questa particolare fascia di età, rispetto alla loro presenza effettiva nella società italiana, vanno al cinema più delle altre fasce d’età. Per quanto riguarda le percentuali di chi utilizza effettivamente i biglietti acquistati, la somma delle prime tre fasce d’età mostra che le persone entro i 34 anni rappresentano la maggioranza dei biglietti utilizzati (52,3%). Anche in questo caso, sono inaspettatamente gli under 15 a consumare più biglietti della fascia d’età 45-54 anni. Nel 2013, i giovani tra i 15 e i 24 anni che andavano al cinema almeno una volta all’anno erano l’89%, mentre nel 2015 sono diventati l’85,1%. Una flessione innegabile, ma i dati riportano che altre fasce di età hanno avuto cali superiori e di maggiore impatto per il comparto. I giovani restano, quindi, un target privilegiato, da coltivare con cura per il comparto, in quanto ancora affascinato dal medium cinema e ancora disposto a pagare il biglietto per vivere la magia del grande schermo con la stessa passione che guidava l’appena maggiorenne Gubitosi nel 1971, anno in cui nella sua mentre prese forma l’idea del Festival.

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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