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I giganti della tecnologia occupano le prime cinque posizioni dell’edizione 2017 di BrandZ Top 100

Autore: Redazione


Google, Apple, Microsoft, Amazon e Facebook mettono in fila tutti. Si tratta dei Most Valuable Global Brand del ranking reso noto ieri da Wpp e Kantar Millward Brown

I giganti della tecnologia Google, Apple, Microsoft, Amazon e Facebook occupano le prime cinque posizioni nella classifica 2017 BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brand, resa nota ieri da Wpp e Kantar Millward Brown. Amazon fa registrare la crescita più rilevante tra i Top 100, incrementando del +41% il suo valore nell’ultimo anno, raggiungendo così i 139,3 miliardi di dollari e la quarta posizione nella classifica. Il gigante del retail ha mantenuto il focus sul proprio know-how tecnologico per rispondere ai molteplici bisogni dei consumatori nell’ambito dell’ecommerce, puntando sulla rapidità di consegna e sull’intrattenimento. Ha inoltre introdotto nuovi servizi come la consegna di prodotti alimentari, seppur ancora con una penetrazione bassa in mercati come l’Italia, e soluzioni altamente tecnologiche, quale il personal assistant Alexa. Il podio Google, Apple e Microsoft conservano le prime tre posizioni, incrementando rispettivamente il valore dei propri brand del +7% (a 245,6 miliardi di dollari), del +3% (a 234,7 miliardi) e del +18% (a 143,2 miliardi) rispetto allo scorso anno. Facebook conferma la quinta posizione, nonostante abbia registrato una significativa crescita del +27% (a 129,8 miliardi). Le prime cinque marche della classifica generano, da sole, il 25% del valore complessivo dei Top100, rafforzando, così, la propria posizione dominante nell’attuale contesto di mercato. David Roth, Ceo Emea and Asia, The Store Wpp, dichiara: «La classifica BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands di quest’anno continua a dimostrare che i marchi più forti sono quelli che generano maggior valore e ritorno per gli azionisti, indipendentemente dal clima turbolento in cui operano. Soprannominati da alcuni “The Frightful Five”, i giganti del tech che guidano la classifica sono più verosimilmente considerati dai loro competitor come “The Fearsome Five”, grazie all’enorme forza dei loro marchi e alla posizione di mercato apparentemente inattaccabile». Il caso Tencent Altro elemento interessante che emerge dalla classifica di quest’anno riguarda il caso della cinese Tencent (al numero 8), che grazie alla crescita della propria piattaforma social WeChat ha raggiunto per la prima volta i vertici della classifica, riuscendo a entrare nella Top 10, con un valore di 108,3 miliardi, in crescita del +27%. Nel 2017 è stato Adidas il brand che ha fatto registrare la crescita in valore percentuale più rilevante (+58%, 8,3 miliardi), seguita da Moutai, marchio di alcolici cinese, attestato al +48%, per 17 miliardi di dollari). Brand equity BrandZ Top100 è l’unico studio che unisce misure di brand equity basate su interviste con più di tre milioni di consumatori a livello globale su migliaia di marche operanti su mercati b2c e b2b, e la più rigorosa analisi delle performance economico-finanziarie delle aziende (utilizzando dati forniti da Bloomberg e Kantar Worldpanel) per identificare e separare il valore del singolo brand nel generare ricavi e valore finanziario per l’azienda. Quest’anno il valore complessivo dei Top 100 è cresciuto del +8%, raggiungendo i 3,64 mila miliardi di dollari, una crescita di ben oltre il +3% fatto registrare nel 2016. Il numero dei brand che hanno un valore superiore ai 100 miliardi di dollari è anch’esso aumentato, passando da sei a nove. Rispetto al 2006 (primo anno di rilevazione), il valore complessivo dei marchi in classifica è aumentato del +152% e negli anni è fortemente mutata la composizione delle industry di appartenenza delle marche: sempre maggiore è la presenza di brand innovativi, focalizzati su business tecnologici, con ampia copertura geografica e una solida capacità di brand building. I BrandZ Top 10, nel 2017, esprimono un valore quasi pari all’intera classifica Top 100 del 2016 (1,42 trilions vs 1.44, dati espressi in dollari), e sono cresciuti nel loro valore del +242 rispetto al +152% di crescita fatto registrare dai Top 100 nel loro complesso. Il valore complessivo dei BrandZ Top 100 conferma che le marche più forti continuano a superare in prestazioni di crescita finanziaria i loro competitor.  Confrontando l’andamento del portafoglio dei Brandz Top 100 con i principali indici finanziari negli ultimi dodici anni, emerge come il loro valore sia cresciuto del 50% in più rispetto a titoli dello S&P 500 e 3,5 volte in più rispetto a quelli presenti nell’MSCI All Country World Index. Il punto di equilibrio La classifica del 2017 dimostra in modo evidente come il punto di equilibrio si sia fortemente spostato nel corso del tempo a favore di quei brand che operano in un contesto consumer ad alto contenuto tecnologico. Brand che sono riusciti a dare vita a un modello in grado di provvedere a una molteplicità di bisogni, semplificando un mondo sempre più complesso. Più della metà del valore dei Top 100 è generato da marche a contenuto tecnologico (definizione che comprende telco e online retail), mentre era solo un terzo nel 2006. Nove dei Top 10 sono brand che hanno una natura tecnologica, così come tutti e sette i newcomers entrati nella classifica nel 2017: XFinity, YouTube, Hewlett Packard Enterprise, Salesforce, Netflix, Snapchat and Sprint. Retail Quella del Retail è stata la categoria che ha registrato la crescita più rapida, incrementando il proprio valore del +14% nel corso degli ultimi dodici mesi, guidata dai brand dell’ecommerce come Amazon e Alibaba, aziende nate su internet, ma sempre più interessate ai canali di vendita tradizionali. Complessivamente, i retailer puramente online hanno registrato una crescita a valore del +388% dal 2006, contro una contrazione del -23% dei competitor più tradizionali che hanno pagato una certa lentezza ad adattarsi e cavalcare le nuove opportunità offerte dal canale online. La categoria Technology è cresciuta del +13%, quella dei Fast Food, quest’anno, ha registrato una crescita molto positiva (+7%), seconda solo a Retail e Technology, grazie all’introduzione da parte dei più importanti player di nuovi menù più affini alle esigenze dei consumatori, accompagnata dall’ingresso di nuovi touchpoint innovativi, in grado di migliorare l’esperienza di consumo. In termini di provenienza, i brand statunitensi dominano il ranking: ben 54 dei 100 brand presenti nella classifica BrandZ Top 100 sono americani, con un valore pari al 71% rispetto a quello totale. Questi brand, l’anno scorso, hanno registrato una crescita del +12% rispetto a una contrazione del -1% dei brand originari da altre parti del mondo, non considerando nel conto i brand cinesi, cresciuti del +11% (escluse le imprese a direzione statale). Valore in aumento I brand presenti nella Top20 b2b hanno incrementato il loro valore del +11%. Microsoft rimane in cima alla lista, raggiungendo un valore di 143,2 miliardi, +10% rispetto all’anno scorso. Shell è il brand che ha registrato la crescita percentuale maggiore, +23%, arrivando a un valore di 18,3 miliardi. La classifica mostra come le nuove tecnologie digitali abbiano reso meno netti i confini tra b2b e b2b che sempre di più si intersecano, lasciando spazio a quelli che chiamiamo B2H (Business to Human). Doreen Wang, Kantar Millward Brown’s Global Head of BrandZ, commenta: «Questa è l’era dei gigantic di internet che hanno sviluppato nuovi ecosistemi in grado di entrare in connessione con i consumatori, con il fine ultimo di migliorare la loro vita, rendendola più semplice. La tecnologia che pone il consumatore al centro ha ridefinito le nostre aspettative e oggi noi consumatori diamo per scontato che prodotti, servizi e contenuti eccellenti siano sempre a nostra disposizione, a portata di mano. Questi brand hanno dimostrato grande capacità di adattamento, sapendo affrontare con successo nuove sfide in nuovi territori e categorie, riuscendo a espandere la propria customer base».

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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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